Indire, appello della FLC di Firenze al Ministero: “Urge vero cambiamento”
Governance inefficiente, gestione confusa, stallo sulla valorizzazione del personale: urge un vero cambiamento con discontinuità col passato.
A cura della FLC CGIL di Firenze
In occasione della presenza del Ministro dell’Istruzione Bianchi a Firenze, riteniamo importante tornare a sollevare la questione della governance del prestigioso Ente di Ricerca Indire, che ha sede proprio nella nostra città e che tra l’altro in questi giorni è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, in relazione al progetto di riqualificazione dell’area del Meccanotessile.
Le lavoratrici e i lavoratori di Indire, insieme alla Flc Cgil e ad altre sigle sindacali, hanno segnalato da mesi l’urgenza di intervenire per restituire piena funzionalità all’Ente, dopo le dimissioni della Presidente e della consigliera d’amministrazione di nomina ministeriale, oltre ad altre vicende che, a partire dalla relazione della Corte dei Conti, testimoniano l’esistenza di una governance inefficiente, una gestione confusa e poco trasparente, uno spreco di risorse pubbliche destinate a spese e consulenze ben oltre l’accettabile eccezione, nonché lo stallo delle trattative sindacali per le stabilizzazioni e per la valorizzazione del personale.
Lo scorso marzo è stato indetto anche uno sciopero per spingere il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Università e della Ricerca ad agire e trovare le dovute soluzioni; ad oggi – nonostante la volontà dichiarata dei due dicasteri e la giacenza in Parlamento di varie interrogazioni – nessuna soluzione è stata prospettata e siamo di fronte a una inazione ministeriale estremamente grave e preoccupante.
Chiediamo al Ministro Bianchi che, in occasione della sua partecipazione a un’iniziativa di alto profilo culturale, trovi il modo di assicurare la pronta soluzione a un problema inspiegabilmente trascurato da troppo tempo: c’è bisogno di un vero e radicale cambiamento, di forte discontinuità con il passato e di un percorso di rinnovamento condiviso con le lavoratrici e i lavoratori.