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I sindacati della scuola toscani chiedono iniziative di mobilitazione nazionali

Contro i tagli nella scuola pubblica. Per una vera politica scolastica.

03/10/2008
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FLC CGIL - CISL SCUOLA - UIL SCUOLA - GILDA-UNAMS
Segreterie regionali Toscana

Contro i tagli nella scuola pubblica
Per una vera politica scolastica

Le organizzazioni sindacali toscane esprimono profonda preoccupazione per la situazione in cui versa la scuola pubblica e per le sue prospettive.

Infatti, la legge 133/08 prevede forti riduzioni di personale che arrivano, in tre anni, ad una riduzione di circa 150.000 lavoratori tra docenti e ATA, per un totale di risparmio di circa 8 miliardi di euro oltre a determinare, attraverso i provvedimenti collegati, un innalzamento degli alunni per classe e una diminuzione dei punti erogazione del servizio scolastico.

Il decreto legge 137/08, prevede il ritorno al maestro unico nella scuola elementare e una riduzione dell'orario scolastico a 24 ore. Inoltre, l'emendamento al decreto, presentato nei giorni scorsi, prevedendo motu proprio l'innalzamento dell'orario di insegnamento dei docenti della scuola primaria ed il pagamento delle ore suppletive con le risorse destinate all'accrescimento dell'offerta formativarappresenta un'invasione nella contrattazione integrativa oltre che una riduzione della qualità e quantità dell'offerta formativa.

Il ddl "Aprea" mira a regolamentare per legge l'azione dei docenti, stravolge l'attuale ordinamento modificando negativamente lo stato giuridico del personale e propone forme inaccettabili di reclutamento del personale.

Il contratto nazionale di lavoro è scaduto dal 1/1/2008 e le risorse previste per il rinnovo sono assolutamente insufficienti.

Per questi motivi, unitariamente le OO.SS. TOSCANEsostengono le seguenti iniziative:

  1. assemblee in orario di servizio in tutte le scuole della regione;

  2. manifestazioni pubbliche in tutte le province con il coinvolgimento delle famiglie e dell'opinione pubblica.

Ritengono inoltre importante, in assenza di risposte positive, l'intensificazione e la prosecuzione della mobilitazione in atto, auspicando la definizione di iniziative di mobilitazione nazionali che prevedano - se necessario - anche la proclamazione dello sciopero, iniziative per le quali bisogna ricercare la più ampia convergenza possibile tra le Organizzazioni Sindacali.

Ottobre 2008