La nuova maggioranza politica della Valle d’Aosta tenta la frantumazione del contratto nazionale
La posizione della CGIL regionale
dall'ANSA del 14 Marzo
Il tema della contrattualizzazione regionale nei settori della sanità e della scuola riscalda il clima sindacale valdostano, all'indomani dell'insediamento della nuova maggioranza regionale che ha relegato all'opposizione i Ds dopo circa 14 anni di governo con l'Uv.
"Siamo contrari - spiega Claudio Viale, segretario regionale della Cgil - a questa ipotesi contenuta nel programma della nuova maggioranza; non ci piacciono i tentativi di frantumazione del contratto nazionale, soprattutto in un contesto come quello valdostano dove c' è un deficit di democrazia".
Nel documento programmatico presentato in Consiglio regionale dal presidente della Regione Luciano Caveri si parla infatti sia di "riorganizzazione del comparto sanitario" come "occasione per mettere a punto il nuovo contratto del personale" sia di "regionalizzazione del personale scolastico, da un punto di vista contrattuale e di stato giuridico". Il Savt si è già favorevolmente espresso per il contratto regionale degli insegnanti, mentre la Cisl non ha ancora assunto una posizione: "aspettiamo un loro pronunciamento - spiega ancora Viale - riteniamo infatti che l'unità sindacale si possa fare sulla base di questioni concrete, come questa".
La posizione della Cgil sui contratti regionali è la punta dell'iceberg di un più ampio disagio del sindacato nei confronti delle istituzioni regionali, emerso nel corso dell'ultimo congresso regionale dello scorso gennaio: "la nostra rappresentazione della realtà - spiega ancora il segretario regionale della Cgil - è molto chiara: è in atto una crisi del sistema concertativo e contrattuale in Valle d'Aosta che deriva da una visione molto arrogante della politica rispetto ai corpi intermedi e alle forze sociali".