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Ancora sul CNR e sull’urgenza di un suo ripensamento

Per il CNR sono necessari interventi urgenti perché possa ritornare un ente di ricerca autonomo dove la libertà di ricerca è governata solo dalla valutazione scientifica.

22/06/2006
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Dice oggi un giornale, Il Secolo d’Italia, che la legge di riforma del CNR prosegue nella sua realizzazione con l’attribuzione delle deleghe per esercitare il potere di rappresentanza esterna ai direttori di istituto. Sono esattamente le stesse parole usate dal Presidente nel suo Comunicato Stampa.

Peccato che per arrivare a questo punto ci siano voluti 12 mesi durante i quali gli istituti sono stati impossibilitati ad operare o la loro attività sia stata fortemente ritardata, e, spesso hanno perso cospicui finanziamenti.

Fino ad ieri la linea che si è dichiarato di voler perseguire, forse per attrarre la benevolenza dei ricercatori, è stata quella di voler cancellare lo strapotere dei direttori, senza ovviamente dire che intendeva farlo sostituendo a questi uomini di fiducia di chi comanda. Oggi, dopo che un certo numero di direttori si sono appellati al Ministro, si afferma di voler ridare ai direttori il potere. E si dice che i 70 direttori presenti hanno accolto con soddisfazione il raggiungimento di questo risultato. Peccato che a nessuno di loro sia stata data la possibilità di esprimersi.

Il Comunicato Stampa del CNR non dice invece che nella riunione si sarebbe espressa la volontà di cancellare il termine commesse per sostituirlo con quello di gruppi di ricerca.
Se ciò è vero ne siamo lieti. La FLC ha ripetutamente chiesto che questo nome venisse bandito dal vocabolario della ricerca per essere sostituito da altro più coerente con quello che la ricerca è. Ma a noi interessa la sostanza.

  • Perché, se la valutazione scientifica è fondamentale, si continua ad operare sulla conferma o non conferma degli istituti senza una valutazione?

  • Perché al Consiglio Scientifico Generale che deve, per regolamento, essere coinvolto e che ne ha fatto esplicita richiesta, non vengono forniti tutti i dati numerici ed i criteri in base ai quali è stata operata la scelta?

  • Perché si modificano le commesse, o come altro le si vuole chiamare, senza coinvolgere chi vi opera?

  • Perché si assegnano posti agli istituti con criteri di valutazione delle commesse stabiliti dai direttori di dipartimento, come alcuni di questi si sono vantati di avere fatto in messaggi inviati agli istituti, e senza farli conoscere?

Lo spazio di discussione ricerca e dintorni, di cui danno notizia gli articoli di questi giorni, risulta irraggiungibile, ma come FLC contribuiamo a tale spazio affermando, come già ripetutamente fatto, che le iniziative del Ministro non sono solitarie, ma richieste da manifestazioni, appelli, lettere dalla comunità scientifica del CNR e, più in generale della ricerca pubblica.

Parafrasando quanto scritto sui giornali, riteniamo che mantenere il processo in atto e coloro che lo stanno realizzando metta sicuramente a repentaglio la sopravvivenza del CNR.
Per questo rilanciamo con forza la manifestazione del 10 luglio.

Roma, 22 giugno 2006

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