Ansas-Indire: le nostre priorità
Quali prospettive per l’Ente? In un articolato documento la FLC CGIL sollecita l’apertura di un confronto
La legge 27 dicembre 2006 n. 296, ha istituito l’Agenzia ANSAS accorpando 18 istituti regionali (IRRE) e l’INDIRE, stabilendo modalità di riduzione del personale e indicando forme di stabilizzazione del personale tanto comandato quanto precario. Com’è noto il faticoso iter procedurale della costituenda Agenzia ANSAS con il suo regolamento è stato improvvisamente interrotto dal comma 1 dell’articolo 19 del DL 98 del 6 luglio 2011 che dispone la trasformazione dell’Ansas in Indire.
Il nuovo INDIRE, oltre alla sede nazionale a Firenze dovrebbe essere articolato anche in tre nuclei territoriali, anziché nei 18 ANSAS, derivazione degli exIRRE. Con le disposizioni della finanziaria sono state eliminate le posizioni di comando, presenti soprattutto presso gli exIRRE, prevedendo così una riduzione della spesa per le supplenze nelle scuole. Le risorse ricavate serviranno a finanziare un concorso straordinario. Rispondendo al DL 98/2011 è stata presentata la bozza del nuovo statuto dell'ente e le bozze dei primi bandi di concorso del piano straordinario di reclutamento. Se già la legge del 2006 si poneva l'obiettivo di ridurre del 50% la dotazione organica degli istituti di derivazione, anche il DL 98/2011 impone una dotazione organica nel limite dell'80% delle entrate complessive. Sta di fatto che dell'ipotesi di pianta organica ripartita fra la sede nazionale e i tre nuclei territoriali, il reclutamento straordinario ne coprirà solo la metà, per un totale di circa 145 unità.
Al nuovo ipotetico assetto si approda dopo un lungo periodo durante il quale alla lentezza normativa si è affiancato il lavoro quotidiano dei professionisti che in questo ente hanno continuato a lavorare in condizioni difficili, moltissimi da precari. Tuttavia il percorso “urgente” previsto dalla finanziaria di questa estate e maturato in un contesto di complessiva riduzione della spesa pubblica sembra essersi rallentato se non fermato.
Come FLC CGIL abbiamo responsabilmente accettato un terreno di discussione molto difficile visto il pesante intervento della legge finanziaria su una parte rilevante del personale e le incertezze enormi di un concorso pubblico per i circa 150 precari. A questo punto e di fronte alla nuova situazione di incertezza è indispensabile riaprire una discussione pubblica sulle sorti di questo ente ricordando che ci siamo sempre battuti affinché le professionalità e le funzioni dell’ente fossero valorizzate in un percorso che desse risposte a tutti.
I precari e la selezione pubblica
Il DL 98/2011 dispone il rientro in servizio del personale comandato e con le economie (tutte da verificare come vedremo) dispone un reclutamento straordinario. Mentre da una parte vengono diminuite le speranze di lavoro temporaneo di alcuni insegnanti supplenti dall’altra c’è la speranza di poter migliorare la propria posizione lavorativa da parte di chi, anche per oltre dieci anni, ha usufruito di contratti di collaborazione o al massimo a tempo determinato presso exINDIRE.
Al solito: precari da una parte e dall'altra e una legge finanziaria che si limita a fare il gioco della torre.
Tuttavia non solo le 145 unità di personale individuate dalla direzione possono assorbire circa la metà dei lavoratori che continuano ad oggi a lavorare, a vario titolo contrattuale, in ANSAS, ma il rischio concreto è che in mancanza di un percorso esplicito di stabilizzazione non siano i precari a beneficiare di quelle posizioni. Dobbiamo ricordare che da oltre un decennio questo ente gestisce progetti legati alla formazione del personale scolastico in servizio, alla documentazione innovativa e al monitoraggio del sistema ed è sede dell’agenzia LLP, gestendo la parte di programma UE legato all’istruzione. Dato che anche il nuovo INDIRE opererà in base a obiettivi, oltre che nazionali, europei e internazionali, resta implicito che la struttura dovrà riprendere tutti i settori lavorativi già presenti nell’ente, magari predisponendo una maggiore unione della LLP col resto della sede nazionale. Oltretutto non dimentichiamo che il 2012 è l’anno della call europea per il nuovo programma, che partirà dal 2014. E’ indispensabile riaprire il confronto, chiarendo che nessuno deve essere lasciato indietro e ricordando che la norma istitutiva dell’Ansas aveva invece disegnato un percorso di stabilizzazione dei precari.
I nuclei territoriali
In questi anni si è rafforzata una rete nazionale diffusa su tutto il territorio e in grado di soddisfare i bisogni formativi di docenti e studenti, grazie a presìdi regionali snelli, che svolgono funzioni di coordinamento di progetti ministeriali, di formazione e di ricerca educativa. È stata garantita una presenza particolarmente importate nel Mezzogiorno e nelle aree a rischio del paese nonostante la continua diminuzione delle risorse, tanto che al primo settembre 2011, si contano 166 unità, costituite da personale docente e amministrativo a tempo indeterminato, comandato previo regolare concorso, la cui gran parte risulta per contratto fuori ruolo e pertanto non determina aggravio di spesa. In nome, quindi, solo di un presunto risparmio, si sopprimono i diciotto ex IRRE, non tenendo conto che il sistema ANSAS ex IRRE per il suo funzionamento nel complesso costa meno di 2 milioni di euro all’anno, mentre l’istituzione programmata pesa e peserà sul bilancio dello Stato certamente di più.
La soppressione dei diciotto nuclei regionali contravviene inoltre alle esigenze espresse dalla Conferenza Stato-Regioni sul decentramento di funzioni e servizi sul territorio e all’inarrestabile realizzazione del federalismo. Inoltre, a tutt’oggi non sono state indicate le tre sedi, né sono chiari i criteri di tale scelta. Certamente penalizzata risulterà la scuola del Mezzogiorno, dove la presenza continua e radicata degli ex IRRE offre opportunità di confronto culturale a dirigenti, docenti e studenti, rappresentando anche un punto di riferimento ineludibile per diversi attori territoriali e per gli enti locali. Sembra paradossale che mentre l’attuale ministro del MIUR vuole aprire le scuole al territorio, si chiudano istituzioni che da anni fungono da centri culturali indispensabili. Dal momento che si intende investire sulla formazione e valutazione dei docenti, appare quanto meno paradossale che si eliminino i nuclei regionali ANSAS, che hanno il reale contatto con i dirigenti e docenti e che già da anni svolgono queste funzioni. Proprio le attuali difficoltà nelle quali versa la scuola italiana, maggiori in alcune aree periferiche, necessitano di una presenza pubblica e costante che non sarebbe garantita da soli tre nuclei e da relazioni esclusivamente digitali su un territorio che non è ancora servito adeguatamente dalla banda larga. Lo scenario che sembra aprirsi, anche in relazione alla riduzione del personale docente comandato presso gli Uffici Scolastici Regionali, è quello dell’esternalizzazione a privati (associazioni, enti, università private) della formazione docenti e del sostegno all’autonomia delle scuole.
A fronte di questa situazione come FLC CGIL chiediamo l’apertura di un confronto reale sulle prospettive dell’intero ente e sul processo avviato con il DL 98/2011 che, a nostro avviso, è palesemente lacunoso, contraddittorio oltre che penalizzante per la funzionalità dell’ente e la sua sempre più importante missione.