Chi è che governa INAPP?
L’attribuzione di compiti a chi è esterno all’Istituto non rientra negli ordinamenti degli EPR.
Dopo circa un mese dalla richiesta inviata dalla FLC CGIL al Presidente dell’Inapp per avere dei chiarimenti sul ruolo, le funzioni e i poteri attribuiti al dott. Andrea Battistoni, ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro in merito, se non la nota di risposta alla nostra email nella quale veniva genericamente comunicato che il dott. Battistoni, “d'intesa con il Capo di gabinetto del Ministero, è stato incaricato di svolgere un lavoro di supporto per la stesura delle convenzioni tra Inapp e Ministero del lavoro con i nuovi Capi di dipartimento. Per questa finalità sta riscontrando i fabbisogni delle Direzioni Generali del Ministero e, con la mia (del Presidente, ndr) autorizzazione e del Direttore, i responsabili delle aree di ricerca e con altri responsabili, per raccogliere indicazioni e suggerimenti sullo sviluppo delle attività in corso, per la finalità descritta, e che saranno utilizzati per la redazione delle convenzioni citate”.
Nel frattempo, in base a quanto ci risulta, il dott. Battistoni, a cui è stato assegnato anche un ufficio tutto suo, non solo continua ad incontrare capistruttura e responsabili dei gruppi di ricerca per raccogliere informazioni sulle attività che si stanno realizzando nell’istituto, ma opera anche interventi in ambiti diversi non riconducibili strettamente alle attività di ricerca.
Ci chiediamo quali siano le norme, nell’ambito di quelle che regolano la gestione di un’amministrazione pubblica, in generale, e/o di un Ente di Ricerca, in particolare, che prevedano autorizzazioni date “a voce”. Perché, ad oggi, a noi non risulta che al dott. Battistoni sia stato conferito un incarico formale che, non solo lo autorizzi a portare avanti le funzioni che sembrano attribuitegli, ma che lo inserisca all’interno dell’organizzazione dell’Inapp così come definita nello Statuto dell’Ente, in rispetto della trasparenza amministrativa e dei ruoli e delle responsabilità scientifiche definite dall’ordinamento dell’Inapp.
Che fossimo di fronte ad un Ministero i cui vertici appaiono poco inclini ad istaurare rapporti corretti con un Ente di Ricerca, inteso come soggetto dotato di autonomia statutaria, lo avevamo capito durante tutto il processo che ha portato alla soppressione di ANPAL. Ma ora ci sembra che la situazione sia andata ben oltre! Ma l’autonomia degli Enti di Ricerca non vuol certo dire che essi sono governati attraverso meccanismi che appaiono alquanto arbitrari. L’autonomia si applica attraverso un’organizzazione autonoma che trova la sua declinazione all’interno degli Statuti, i quali attribuiscono compiti agli Organi di governo e attribuiscono funzioni alla struttura amministrativa. Non si è mai visto che un Presidente, su funzioni proprie, ma anche su attività che non gli competono, abbia “delegato” o “incaricato” qualcuno che, ad oggi, risulta completamente estraneo all’INAPP solo perché questo è in accordo con il Ministero! Tutto ciò appare sempre di più come un vero e proprio commissariamento di fatto, mascherato solo nella forma! E, comunque, ribadiamo che tutto ciò avviene con meccanismi che non ci appaiono affatto legittimi.
Come organizzazione Sindacale abbiamo il dovere di denunciare questa situazione a nostro avviso molto preoccupante per il futuro di un Ente di ricerca come l’Inapp che si trova in un momento di profonda riorganizzazione e che sembra essere una barca completamente lasciata alla deriva senza nessuno al timone.
La FLC CGIL continuerà a tenere alta l’attenzione su questa situazione. Come organizzazione sindacale non abbiamo il potere di diffidare i capistruttura o i responsabili dei gruppi di ricerca di rispondere alle richieste del dott. Battistoni, ma possiamo fare presente al personale che non c’è nessun obbligo di assecondare le richieste di un soggetto che, a tutti gli effetti, è soggetto esterno all’Istituto e che non ha nessun incarico formale a fare ciò che sta facendo.
Inoltre, come Organizzazione Sindacale porteremo avanti tutte le iniziative necessarie a verificare se le norme sulla trasparenza amministrativa sono rispettate così come quelle sulla privacy, soprattutto dei dipendenti, visto che non essendoci chiarezza, il dott. Battistoni potrebbe avere accesso anche a questa tipologia di dati.