CNR: basta con falsità e demagogia sulle assunzioni
L’ANPRI sta diffondendo falsità che rischiano di pregiudicare l’assunzione di 276 unità di personale ricercatore al CNR.
Il 14 luglio l’ANPRI ha chiesto al Ministro Giannini di non approvare il Piano di Fabbisogno 2015-17 sostenendo che la revisione della pianta organica configuri un taglio inaccettabile al profilo Ricercatore. Questa posizione demagogica e cialtrona viene propagandata come assunta a garanzia delle carriere dei ricercatori.
L’unico effetto nefasto, dell’eventuale mancata approvazione del Piano, sarebbe un danno al personale precario che vedrebbe ulteriormente allontanarsi la prospettiva di avere un futuro stabile nell’Ente.
Infatti, come abbiamo già ampiamente spiegato nel comunicato del 26 maggio scorso, i posti rimodulati in pianta organica contemplano una riduzione dei livelli apicali a beneficio dei ricercatori di III livello. Scelta che rivendichiamo e che comunque garantisce sia le attuali procedure di sviluppo professionale (ex. Art.15) sia nuove procedure che dovranno prevedere la riserva del 50% per il personale interno ai sensi dell’ex art 24 150/09.
Le progressioni di carriera per i ricercatori e tecnologi sono e restano un problema serio, ma non basta avere i posti in organico per garantire la loro valorizzazione professionale. Questi infatti ci sono sempre stati, ma sono e sarebbero rimasti vacanti.
Come mai l’ANPRI non chiede al Ministro Giannini di farsi promotrice di un’iniziativa governativa che consenta realmente di rendere esigibile la carriera di ricercatori e tecnologi separando le risorse necessarie per le assunzioni da quelle per la carriera?
Sono necessarie per la valorizzazione del personale risorse adeguate, aggiuntive alle risorse destinate al reclutamento.
È triste vedere che una componente della rappresentanza sindacale adotti un atteggiamento fortemente corporativo unicamente per il proprio tornaconto.
Dividere il personale raccontando fandonie e attaccare le altre rappresentanze con cui finora si sono divisi i tavoli negoziali, non migliorerà certo la condizione del lavoratori dell’Ente.
La FLC CGIL è certa che il personale è in grado di distinguere i fatti dalle speculazioni di qualche pseudo-sindacato, pertanto invita a non sottoscrivere l’assurda e dannosa richiesta che avrebbe conseguenze gravissime per il futuro dei lavoratori del CNR.