CNR Comunicato sui Regolamenti
Venerdì 3 dicembre 2004 si è tenuto un incontro tra il Presidente del CNR, Prof. Fabio Pistella, il Direttore Generale f. f., Dott. Angelo Guerrini, e le organizzazioni sindacali in merito ai Regolamenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche
CNR
COMUNICATO
Venerdì 3 dicembre 2004 si è tenuto un incontro tra il Presidente del CNR, Prof. Fabio Pistella, il Direttore Generale f. f., Dott. Angelo Guerrini, e le organizzazioni sindacali in merito ai Regolamenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Gli schemi dei Regolamenti, non essendo ancora stati deliberati dal Consiglio di Amministrazione, non sono stati consegnati alle organizzazioni sindacali. Il poco tempo a disposizione ha consentito di illustrare a grandi linee soltanto i contenuti essenziali del Regolamento di organizzazione e funzionamento. Per tali ragioni, la CGIL ha chiesto ed ottenuto che il confronto non si esaurisse in un'unica riunione. La CGIL ha apprezzato le anticipazioni rese dal Presidente in merito agli orientamenti consolidati in Consiglio di Amministrazione. Tuttavia, per ovvie ragioni, ha espressamente richiesto la possibilità di formulare osservazioni puntuali sui testi effettivamente deliberati dall'organo di governo. Essi, a detta del Presidente, dovrebbero essere licenziati nella seduta convocata per il 15 dicembre p. v..
A latere della riunione si è ottenuto che il Direttore Generale concordi con le organizzazioni sindacali un calendario di incontri finalizzati ad affrontare le innumerevoli questioni aperte concernenti l'applicazione delle code contrattuali e le innumerevoli questioni riguardanti il personale. La CGIL, che ha più volte sollecitato in tal senso l'Amministrazione, auspica che sia finalmente possibile instaurare un livello di relazioni sindacali adeguato a risolvere problemi quali i tanti concorsi pubblici ed interni banditi ma non ancora conclusi, i problemi di edilizia e collocazione degli istituti, il salario accessorio e i vari contenziosi riguardanti il personale rimasti ancora irrisolti.
La posizione della CGIL è stata di netta critica alla controriforma del sistema pubblico di ricerca (si vedano al riguardo i numerosi comunicati del Coordinamento e della Segreteria Nazionale). Coerentemente, non possiamo che riportare valutazioni negative sui regolamenti del CNR. Tuttavia, anche se ciò è oggi possibile soltanto in base alle anticipazioni rese dal Presidente e non in base al testo licenziato dal Consiglio di Amministrazione, osserviamo che molti degli emendamenti da noi proposti sugli schemi di regolamenti presentati dal Commissario straordinario, Prof. Adriano De Maio, sembrano essere state recepiti dal Consiglio di Amministrazione. Facciamo esplicito riferimento agli elementi di partecipazione della comunità scientifica alla programmazione dell'attività.
In quanto segue riportiamo i principi generali anticipati dal Presidente in merito al Regolamento di organizzazione e funzionamento.
Tempi e scadenze
Obiettivo dichiarato dal Presidente è di pervenire all’approvazione dei regolamenti il 15 di dicembre, in modo da regolare l’ingresso dell’INFM e dell’INOA nel CNR e la confluenza degli istituti verso l’INAF con tempi corrispondenti. Su esplicita richiesta della CGIL egli ha affermato che il 2005, sia pure con i nuovi regolamenti, sarà un anno di transizione (e forse anche quello successivo). In particolare, è stato ribadito che il Consiglio di Amministrazione non intende in alcun modo modificare l'articolazione della rete scientifica prima di un anno. Alcune eccezione potrebbero derivare dall'esigenza di permettere l’ingresso di INOA e INFM in modo mirato a valorizzare le competenze di tali enti e di alcuni istituti del CNR. La CGIL si riserva di formulare giudizi in presenza di elementi puntuali.
Il Piano triennale sarà prodotto a gennaio a partire da quanto gli istituti hanno proposto e proporranno.
Il bilancio avrà una struttura nuova: per ogni istituto sarà per progetti secondo il format già inviato agli istituti. Tale format permetterà assestamenti in corso d'opera, mano a mano che si presenteranno elementi nuovi, ad esempio il reperimento di nuove risorse. Per gli Istituti non si parlerà di "bilancio": in linea con il D.P.R. 97/2003 (Regolamento concernente l'amministrazione e la contabilità degli enti pubblici di cui alla legge 20 marzo 1974, n. 70), essi saranno dotati di un "budget" la cui gestione avverrà in autonomia. I dipartimenti non saranno centri di spesa ed avranno quindi solo un bilancio operativo.
Dipartimenti ed istituti
Il Presidente ha chiarito che intende mantenere fede all’organizzazione a matrice, in cui gli istituti, rafforzati, saranno i tutori della dimensione scientifica, i dipartimenti di quella progettuale.
Negli istituti saranno previsti dei consigli scientifici, a composizione totalmente interna, che avranno il compito di tutelare la qualità e la caratterizzazione scientifica dell’istituto. Non saranno previsti organi che prevedano la presenza di soggetti esterni.
È stata riaffermata la volontà, in linea con quanto prescritto dal decreto di riordino, di procedere ad una riduzione dei centri di spesa. Questi, allo stato attuale più di 250, saranno ridotti ad un numero corrispondente agli istituti. Le attuali Sezioni non saranno più centri di spesa: per quel che concerne le responsabilità di tipo amministrativo, si introdurrà la figura del funzionario delegato che risponderà direttamente al Direttore d'istituto. Le funzioni di indirizzo scientifico non saranno più delegate a responsabili di Sezione. A detta del Presidente, esse saranno rese più trasparenti e partecipate grazie alle funzioni attribuite ai consigli scientifici d'Istituto e all'obbligo di trasmissione dei pareri dei consigli d'istituto al dipartimento di afferenza.
I dipartimenti saranno dotati di consigli scientifici di dipartimento. I componenti esterni saranno soltanto due (soglia minima stabilita dal decreto) e avrà compiti esclusivamente gestionali, legati alla gestione dei progetti individuati in seno a ciascun dipartimento.
Per favorire la partecipazione della comunità scientifica alla progettazione e realizzazione dell'attività di ricerca saranno previste conferenze di dipartimento. Queste dovranno riunirsi con frequenza almeno semestrale e vedranno la partecipazione dei direttori, dei consigli scientifici e dei responsabili di commessa degli istituti afferenti; è inoltre prevista anche la partecipazione dei responsabili di commesse di istituti che, pur non afferenti al dipartimento, partecipano ai suoi progetti. Una valutazione esaustiva potrà essere fatta soltanto a seguito di un esame puntuale delle funzioni attribuite alle conferenze di dipartimento nel testo deliberato dal Consiglio di Amministrazione. Le anticipazioni del Presidente, in linea con lo spirito delle richieste avanzate dalla CGIL, lasciano comunque intravedere la possibilità di una partecipazione della comunità scientifica non confinata negli istituti. È per noi fonte di soddisfazione sottolineare come, in tal senso, si sia ottenuto un miglioramento rispetto a quanto previsto dall'art. 19, comma 2, lettera d) del decreto di riordino.
Il Presidente ha anticipato anche i criteri le modalità di selezione e di nomina dei Direttori di istituto e dipartimento e dei responsabili di commessa.
I direttori di istituto dovranno svolgere funzioni di natura eminentemente scientifica. I requisiti ad essi richiesti dovranno pertanto assicurare la selezione di persone di elevata qualità scientifica, attivamente impegnate nella ricerca. La selezione avverrà ad opera di una commissione nominata dal Consiglio di Amministrazione che sarà incaricata di indicare un solo vincitore.
I direttori di dipartimento dovranno avere profili scientifici e manageriali (ricercatori in passato, oggi manager). La selezione avverrà ad opera di una commissione che, nominata dal Consiglio di Amministrazione, dovrà indicare una rosa di idonei tra i quali il l'organo di governo sceglierà il Direttore di dipartimento.
La ragione delle diverse modalità procedurali risiede nel fatto che per ai Direttori di dipartimento sono richieste funzioni e responsabilità di tipo manageriale. Per essi è pertanto imprescindibile l'assunzione diretta di responsabilità da parte del Consiglio di Amministrazione, con cui il nominato dovrà instaurare un rapporto di tipo fiduciario.
Pur riconoscendo le differenze tra le funzioni di direzione di un dipartimento e di direzione di un istituto, la CGIL ritiene inopportuno che l'organo di governo dell'Ente deleghi completamente l'individuazione dei direttori degli istituti ad una commissione di valutazione. Anche nel secondo caso, a nostro avviso, il Consiglio di Amministrazione dovrebbe assumere la responsabilità di individuare il responsabile delle politiche scientifiche attuate negli istituti.
Per tutti i direttori varrà l’incompatibilità con altri ruoli (compreso quello di docenti universitari). Per gli attuali direttori di istituto che, docenti universitari, non risultano collocati in aspettativa (33 su 60), questa norma entrerà in funzione alla scadenza dell'attuale mandato.
Commesse e progetti
Le commesse (che la CGIL ha esplicitamente criticato, così come i loro responsabili, non soltanto per l'infelice scelta del termine, che indica contenuti non adeguati al lavoro di ricerca) sono state presentate dal Presidente come il modo di organizzare una proposta scientifica che nasce dai ricercatori e che risponde a grandi esigenze del paese, in base alle competenze presenti negli istituti. Si tratta di una procedura da mettere in piedi e non di una struttura. Così, i responsabili di commessa dovranno essere indicato attraverso un incrocio tra la proposta del direttore dell’istituto e quella del responsabile del progetto in modo da valorizzare gli aspetti scientifici e garantire correttezza e trasparenza.
In merito alle dimensioni della commessa, il numero medio di ricercatori dovrebbe essere pari a 7. Per tutelare l'autonomia di gruppi più piccoli, sovente titolari riconosciuti di progetti particolari, si è pensato di prevedere la possibilità di ulteriori dimensioni a livello inferiore a quello delle commesse, definite con un inglesismo "workpackages", che si coordineranno tra di loro per formare commesse.
Il meccanismo delle commesse dovrà comunque essere transitorio.
Verrà istituito un servizio di controllo sull’avanzamento dei programmi, interno al CNR, con compiti anche di monitoraggio e suggerimento.
Quanto esposto non sarà applicato alla ricerca spontanea a tema libero.
Quali dipartimenti
Il Presidente ha anticipato l'intenzione di creare in un prossimo futuro (tra sei mesi) un nuovo dipartimento finalizzato allo sviluppo di competenze, ampiamente trasversale, fondato sulle competenze di modellistica e simulazione presenti nel CNR, soprattutto nei settori dell’ingegneria e della matematica. per far fronte a richieste che giungono dal mondo esterno in settori applicativi i più diversi. Il rinvio di qualche mese nasce dalla necessità di rafforzarne le caratteristiche scientifiche e la potenzialità di offerta.
Il Presidente ritiene di mantenere il dipartimento di Scienze della vita (l’unico che ha conservato la parola scienze nel titolo) anche se oggi le proposte esistenti sono molto deboli.
Struttura centrale
Sono previste due Direzioni centrali. Esse, collocate in seno alla Direzione generale, avranno rispettivamente compiti amministrativo-gestionali e compiti di natura programmatica.
Gli uffici di diretta collaborazione per il Presidente ed il Direttore Generale saranno ridotti in numero e rivisti nelle funzioni. In particolare, è stata segnalata l'assenza di strutture di supporto in merito alle relazioni internazionali e ai rapporti con i mezzi di comunicazione.
È stata ribadita l'intenzione di far fronte alla maggior parte delle esigenze organizzative con personale interno (sistema informativo, Report, ecc.).
Si sta ancora riflettendo sulla strutturazione dei servizi per le relazioni internazionali, i rapporti con le regioni, il trasferimento tecnologico. Su questi ultimi aspetti si pensa di responsabilizzare i singoli istituti con delle linee generali stabilite a livello centrale insieme con la Conferenza Stato-Regioni.
La CGIL ha sottolineato l’importanza della valorizzazione e ulteriore formazione, ove occorra, per il personale amministrativo, tecnico e tecnologo dell’INFM e dell'INOA, così come per tutto il personale del CNR. Il Presidente ha dichiarato che da parte dell'organo di governo non c'è intenzione alcuna di compiere "deportazioni". A riguardo, è stato anticipato che i commi 2 e 3 dell'articolo 61 (Trasferimenti del personale) dello schema di regolamento di organizzazione e funzionamento predisposto dal Commissario straordinario saranno eliminati; il comma 1, eliminato il termine "trasferimento", sarà inserito nell'articolo concernente i Dipartimenti. Per essi non sarà prevista la possibilità di sedi diverse da Roma. Per il personale amministrativo della sede centrale, così come per le persone operanti presso le sedi dell'INFM e dell'INOA, saranno studiate soluzioni che prevedano la possibilità di lavorare a distanza, sfruttando la potenzialità offerte dalle reti informatiche. In altri termini, tutti i dipartimenti avranno sede a Roma; inoltre, le sedi delle attività amministrative della intera rete scientifica non coincideranno necessariamente con le rispettive sedi istituzionali.
La CGIL ha dichiarato di apprezzare l’impegno politico del Presidente, oltretutto corrispondente a proposte a suo tempo da noi formulate, sottolineando la necessità di prevedere sedi tecniche di confronto per studiare soluzioni concrete. La richiesta è stata accettata dal Presidente.
Varie
La CGIL espresso preoccupazione in merito al taglio dato dal comitato ordinatore al Dipartimento Identità Culturale. Il Presidente ha dichiarato la sua disponibilità a valutare segnalazioni di merito scientifico qualora l’ultima versione del rapporto mostrasse un’impostazione ancora falsata.
Inoltre ha posto l'esigenza di regolare la pubblicazione, a nome del CNR, di prese di posizione problematiche sul versante delle scelte strategiche del Paese, citando una recente pubblicazione attinente la centrali termoelettriche a gas naturale. La CGIL ha affermato che nei regolamenti dovrà essere contenuta un'enunciazione di diritti e doveri dei ricercatori rispondente a quanto sancito dalle norme legislative e contrattuali. Di questi temi si tornerà a discutere in occasione dell'illustrazione del regolamento del personale.
Coordinamento nazionale CNR
Roma,6 dicembre 2004