CNR: concorso per dirigenti di ricerca, il tribunale di Napoli accoglie il reclamo proposto da una lavoratrice
Per il tramite del legale della FLC CGIL è stato proposto reclamo avverso l’ordinanza negativa ed il Tribunale di Napoli in sede collegiale ha accolto le tesi sostenute dal nostro legale.
La FLC CGIL ottiene la riforma dell’ordinanza negativa emessa dal Tribunale di Napoli in relazione al procedimento bandito dal CNR e finalizzato alla selezione per titoli per 150 posizioni da dirigente di ricerca I livello professionale.
Per il tramite del legale della FLC CGIL, avv. Francesco Americo, è stato proposto reclamo avverso l’ordinanza negativa ed il Tribunale di Napoli in sede collegiale accoglie le tesi sostenute dal nostro legale.
Il Collegio conferma la validità dell’orientamento espresso dai vari Tribunali e dal giudice amministrativo che ha rilevato: “in coerenza col favor partecipationis nelle procedure di selezione pubbliche, la regola della necessità del possesso dei requisiti alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande comporta di per sé la trasparenza della determinazione amministrativa e la parità di trattamento di chi faccia parte della categoria di personale che possa partecipare alla selezione”.
Nel caso di specie la ricorrente era in possesso dei requisiti al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso. Inoltre, particolarmente rilevante è l’affermazione del Tribunale nella parte in cui non accoglie la tesi del CNR relativa al “doppio salto” che avrebbe avvantaggiato la ricorrente rilevando che, in questo caso, la lavoratrice andrebbe inquadrata, in caso di esito favorevole del concorso, dal momento in cui è stata inquadrata nel profilo di ricercatore II livello e non dal 1° gennaio.
Alla luce di quanto sopra, la lavoratrice è stata ammessa alla procedura ed alla valutazione dei suoi titoli.
La FLC CGIL convintamente continuerà ad essere a supporto delle lavoratrici e dei lavoratori con tutte le azioni possibili necessarie per la tutela dei loro diritti.