CNR: confronto tra sindacati e Amministrazione: quanto è difficile parlare con chi non vuol sentire
La FLC CGIL ribadisce che secondo la Legge, il confronto tra Amministrazione e OO.SS. ha il senso di un momento di un percorso virtuoso, che viene sempre più sistematicamente ignorato dall’Amministrazione, con grave danno dell’Ente e del personale
Martedì 19 dicembre si è svolto il CdA del CNR in cui sono stati discussi alcuni punti di particolare importanza per tutto il Personale del CNR. Ancora una volta, colpevolmente, la documentazione relativa è stata inviata alle OO.SS. solo nel pomeriggio del giorno prima del CdA, lunedì 18 dicembre. Abbiamo più e più volte chiesto e sollecitato che la documentazione ci fosse inviata per tempo, addirittura nel nuovo CCNL si parla di una settimana di anticipo, ma non è mai successo e questo per la FLC CGIL rappresenta non solo una mancanza del rispetto di norme e di
consuetudini, ma soprattutto una mancanza di rispetto di tutto il Personale e del Sindacato che lo rappresenta.
Alcune riflessioni riguardo i punti più controversi.
Per quanto riguarda il punto 10.2 dell’Odg del CdA, ampliamento dei posti ex art.15 nella riunione del 30 novembre, insieme alla altre OO.SS., la FLC CGIL ha chiesto alla Presidente e al Direttore Generale di poter conoscere i calcoli fatti dall’Amministrazione per capire come oggi siano arrivati alle sole 339 posizioni ulteriori per il passaggio dal III al II livello, da ripartire tra le diverse aree disciplinari. Ampliamento che la FLC CGIL reputa molto al di sotto dell’atteso tenuto conto dei finanziamenti ricevuti. L’Amministrazione ancora una volta ha eluso la richiesta di trasparenza, omettendo sia dati sia il confronto in merito.
Punto 10.1 Aggiornamento del Piano di fabbisogno del personale triennio 2024-2026. Il documento consta di 35 pagine che richiederebbero una accurata lettura per poter fare delle osservazioni puntuali e costruttive. Purtroppo la documentazione è pervenuto solo nel pomeriggio del 18 dicembre e ovviamente, in mezza giornata e con tutti gli altri documenti da visionare, non è stato possibile nemmeno affrontare la questione, cosa peraltro non richiesta dall’Amministrazione. Per questo con le altre OO.SS. abbiamo chiesto che questo punto venisse rimandato, ma
dobbiamo constatare che la richiesta delle OO.SS. sembra sia caduta nel vuoto.
Punto 10.11 Approvazione Regolamento Lavoro da Remoto. La FLC CGIL ritiene questo regolamento inaccettabile. In particolare, non recepisce affatto “la normativa contrattuale contenuta dettagliatamente nell’ipotesi di CCNL di comparto (che sarà a breve sottoscritto)”, come recita l’informativa che è stata inviata alle OO.SS. Evidentemente, troppo impegnata ad esternalizzare molte delle competenze presenti nell’Ente, l’Amministrazione non ha letto il nuovo CCNL che non riporta le condizioni definite nel regolamento. Questo è grave. La FLC CGIL ha fortemente contestato il nuovo regolamento durante il confronto con l’Amministrazione e inviato le osservazioni e proposte di modifica che sono state recepite solo per quanto riguarda l’istituzione del telelavoro domiciliare da remoto occasionale.
La FLC CGIL ha in particolare contestato:
- Il non riconoscimento del buono pasto, poiché nel lavoro da remoto è previsto il controllo dell’orario di lavoro, peraltro anche definito nell’accordo individuale, condizione richiesta per la corresponsione del buono pasto, che quindi deve essere corrisposto.
- Art.6 AMBITO TERRITORIALE. Non esiste normativa che imponga di svolgere il lavoro da remoto all’interno del territorio nazionale, riteniamo che serva solo a penalizzare il personale che da tempo in modo efficace ed efficiente svolge il proprio lavoro dall’estero e che non potrebbe fare i rientri mensili previsti in questo regolamento.
- Art.8 CRITERI DI ASSEGNAZIONE – REQUISITI SOGGETTIVI. Nel nuovo regolamento è previsto che potranno essere accolte le domande di telelavoro fino ad un massimo del 10% del personale di struttura. Ma la norma di Legge (art.14 Legge n.124/2015) prevede che il limite del 10% deve riguardare il numero massimo di personale in telelavoro domiciliare calcolato sull’intero personale dell’Ente e non limitatamente alla struttura. Ancora una interpretazione errata unilaterale della norma. Per la FLC CGIL questo punto deve, nel rispetto della normativa vigente, essere eliminato/modificato. Rimane in capo al Direttore/Dirigente/Responsabile di struttura la responsabilità e la gestione dello svolgimento dell’attività lavorativa e quindi anche della definizione del numero massimo di unità di personale della struttura in lavoro da remoto nel rispetto del numero massimo ammissibile per Ente.
- Per quanto riguarda l’imposizione di 4 giorni di rientro al mese per i lavoratori titolari di Legge 104/92 per se stessi, con particolare fragilità o con età superiore a 64 anni oppure 8 giorni di rientro al mese per tutti gli altri, la FLC CGIL ritiene che, non essendo prevista da alcuna norma di legge o altra normativa, questa limitazione non sia accettabile e svilisca completamente il significato dell’applicazione del telelavoro domiciliare. La FLC CGIL ritiene inoltre che la definizione dei giorni di rientro deve essere stabilita mediante accordo fra il Direttore/Dirigente/Responsabile e il lavoratore, tenendo conto sia delle esigenze organizzative della struttura che delle esigenze particolari del lavoratore.
- Art.18 RIMBORSO FORFETTARIO. La FLC CGIL ritiene non sufficiente il rimborso forfettario previsto nel nuovo regolamento, che risulta essere inferiore a quello stabilito nel vecchio disciplinare; non è accettabile che, a fronte di un aumento considerevole dei costi energetici, si decida di diminuire il rimborso che proprio questi costi deve in qualche modo coprire. La FLC ha chiesto almeno 700 euro/anno.
A tutt’oggi ci chiediamo: cosa avrà deciso il CdA nella seduta del 19 us? Non è dato sapere. La FLC CGIL è oltremodo preoccupata da alcune indiscrezioni trapelate, secondo le quali, ancora una volta, l’organo deliberante non ha tenuto conto delle osservazioni e richieste avanzate unitariamente dalle OO.SS.. La FLC CGIL ritiene grave che l’Amministrazione del CNR tratti il confronto con le OO.SS. come un mero adempimento di legge e limitato quasi esclusivamente alle sole occasioni previste, occasioni nelle quali l’Amministrazione riduce il confronto a passaggio dovuto e, come tale, puramente formale, senza alcuna concessione ad un effettivo dialogo costruttivo volto ad ottenere il meglio per l’Ente e per il suo personale. La FLC CGIL ribadisce che secondo la Legge, il confronto tra Amministrazione e OO.SS. ha il senso di un momento di un percorso virtuoso, che viene sempre più sistematicamente ignorato dall’Amministrazione, con grave danno dell’Ente e del personale che vi opera.