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CNR: i vertici dell’Ente e la disintermediazione, parlano al sindacato non con il sindacato

Difficoltà dei vertici del CNR al dialogo con le organizzazioni sindacali su questioni fondamentali, come il Piano di Riorganizzazione e Rilancio dell’Ente.

26/09/2022
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Il 22 settembre, la Presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza, ha convocato le OO.SS. in un incontro informale, telematico, per illustrare lo stato del Piano di Riorganizzazione e Rilancio (PRR) del CNR.

La FLC CGIL visto che all’Ordine del giorno del CdA del 13 settembre scorso, era previsto un punto riguardante determinazioni rispetto al Piano di rilancio già deliberato a giugno, pur non avendo avuto nessun riscontro dai Vertici dell’Ente, ha chiesto formalmente alla Presidente di anticipare l’incontro, prima della deliberazione del CdA, in modo da poter conoscere i rilievi dei Ministeri e condividere in senso propositivo la risposta nei tempi dovuti. Così non è stato, si è scelto di escludere il Sindacato da qualsiasi confronto riguardante il Piano di Rilancio.

Nella riunione informale la Presidente ha detto che dal punto di vista scientifico il Piano è stato accolto positivamente dal MUR, mentre per quanto riguarda la riorganizzazione dell’Amministrazione e la capienza finanziaria dei prossimi anni, il MEF ha chiesto diverse modifiche.

La Presidente ha evidenziato come i principali rilievi siano riferiti al fatto che l’attuazione del Piano prevedeva la modifica di norme di legge, in particolare del D.lg 127/03, e che non teneva conto delle risorse previste dalla legge di Bilancio 2022 (LEGGE 30 dicembre 2021, n. 234). La richiesta da parte dei Ministeri è stata quindi di rimodulare il Piano nel rispetto delle leggi vigenti e del finanziamento destinato dalla Legge di Bilancio 2022. Non a caso la FLC CGIL aveva contestato con forza il Piano e in particolare la riorganizzazione dell’Amministrazione centrale con i comunicati del 28 giugno e del 4 maggio c.a.

A norme vigenti significa che:

  • non possono essere aumentati gli uffici dirigenziali di I livello, in particolare la terza Direzione Centrale Agenda Digitale non potrà essere istituita;
  • non può essere aumentato il numero degli uffici dirigenziali di II livello e quindi rimarranno i 10 attuali;
  • non può essere aumentato il numero delle assunzioni per chiamate dirette dei Ricercatori, che rimane in numero del 5% rispetto alle assunzioni previste;
  • non può essere accettato l’ampliamento dei poteri del Direttore Generale così come richiesto, che quindi viene ricondotto a quanto previsto dalla Legge 127/2003;

Inoltre:

  • sono stati previsti ulteriori 14 Milioni di € per costi di energia e utenze;
  • è stato ridotto a 2 Milioni di € il budget per l’Agenda Digitale;
  • è stato aggiornato il programma sulle progressioni di carriera che comunque sono programmate per il 2023 e per il 2024;
  • è stato rimodulato il fabbisogno e quindi il reclutamento del personale per il prossimo triennio, che inizialmente prevedeva ulteriori 530Udp ora ridotto a 150Udp, in aggiunta ai 772 già preventivati nel PTA;

La FLC CGIL, nel suo intervento, ha evidenziato come ancora una volta i vertici del CNR si sottraggano al confronto con i Sindacati, ma si limitino solo ad informare, sui rilievi che il MUR e il MEF hanno fatto al PRR chiedendone la rimodulazione, senza peraltro informare le OO.SS. su come sia stato rimodulato il nuovo Piano deliberato dal CdA il 13 us.

La FLC CGIL manifesta grande preoccupazione per le scarne informazioni comunicate dalla Presidente e dal Direttore Generale, tutte improntate all’ottimismo, minimizzando l’impatto delle modifiche al Piano, mentre è tangibile il timore che tali modifiche siano tutt’altro che marginali e possano avere un impatto rilevante sul CNR che verrà.

Sarebbe stato importante e necessario conoscere come i Vertici dell’Ente hanno rimodulato il Piano e riorganizzato l’Amministrazione Centrale: non vorremo trovarci davanti ad una riorganizzazione, per nulla efficace e fatta “pagare” al personale.

La FLC CGIL ha anche sottolineato che, malgrado il coinvolgimento della Rete scientifica nella predisposizione del Piano di Riorganizzazione e Rilancio del CNR sia previsto dal legislatore, le lavoratrici e i lavoratori del CNR sono ancora all’oscuro del contenuto del Piano che determinerà il loro futuro e il futuro dell’Ente.

La FLC CGIL ha inoltre fatto rilevare come nel Piano di Rilancio sia stata completamente dimenticata la Biblioteca del CNR “Guglielmo Marconi”, una biblioteca storica istituita nel 1927 e normata da apposite Leggi dello Stato. Si tratta di una struttura autonoma con una natura e una funzione precisa: conservare, promuovere e valorizzare la cultura scientifica nazionale e internazionale attraverso la realizzazione e la gestione di servizi bibliotecari, documentali e informativi. Nell’anno in cui si festeggiano i 100 anni del CNR dimenticare un pezzo importante della sua storia è per la FLC CGIL un fatto molto grave.

La presidente nella sua replica ha ringraziato per la segnalazione e si è impegnata a dare alla Biblioteca lo spazio che merita. Ha anche ribadito che chiederà ai Direttori di informare i Consigli di Istituto sullo sviluppo del Piano, ma ciò non può ovviare il mancato coinvolgimento dei Consigli d’Istituto, che pure la FLC CGIL aveva chiesto fossero sentiti, nella fase di elaborazione del Piano.

Al termine del breve incontro, la Presidente si è impegnata ad inviare alle OO.SS. il Piano una volta approvate le modifiche da parte dei Ministeri competenti.

La FLC CGIL deplora l’intenzione di inviare il Piano alle OO.SS. e al personale, solo dopo che questo sia stato definitivamente approvato, perché questo, nella sua sostanziale inutilità, conferma la volontà dei Vertici dell’Ente di escludere di fatto le OO.SS. e tutto il personale, da ogni confronto su come dovrà essere il CNR del futuro.

La FLC CGIL, rinviando ogni valutazione sull’impatto del nuovo Piano deliberato, esprime forte preoccupazione sulla sua attuazione, condotta con lo stesso approccio verticistico fin qui adottato: non serve parlare AL Sindacato se non si parla CON il Sindacato. Per questo la FLC CGIL ribadisce l’esigenza che i Vertici dell’Ente aprano un serio confronto con le OO.SS. e si riserva di intraprendere ogni azione necessaria per difendere l’Ente e il suo personale.

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