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CNR: informativa sulla proposta al CdA per l’applicazione delle progressioni di carriera per R&T. Per la FLC CGIL non è adeguata

La FLC giudica inadeguato il documento perché nessuna delle proposte avanzate, che avevano l’obiettivo di apportare equità e miglioramenti, è stata presa in considerazione.

31/07/2020
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Il CdA CNR approvando il PTA 2019-2021 lo scorso 19 dicembre 2019 ha previsto la programmazione di Bandi riservati ai R&T volti alla valorizzazione professionale. Già da tempo l’Ente avrebbe potuto e dovuto avviare le procedure necessarie alla pubblicazione dei Bandi, per consentire ai vincitori, la decorrenza giuridica ed economica al 1° gennaio 2020. Tale data potrà essere rispettata solo se le commissioni giudicatrici avranno concluso i lavori entro il 31 dicembre 2020.

Il rispetto di tali scadenze avrebbe dovuto sollecitare l’Ente ad avviare già da tempo le procedure. Purtroppo il CNR, l’Ente dell’ultimo minuto, ha iniziato con notevole ritardo l’interlocuzione con i Dipartimenti per la definizione delle Aree Strategiche e i Settori Disciplinari su cui effettuare la ripartizione dei posti, escludendo completamente i Consigli Scientifici.

Della confusa e inadeguata definizione delle AS abbiamo già scritto, ma ribadiamo che è necessaria una sostanziale revisione, che deve necessariamente coinvolgere tutta la Rete scientifica.

Il cammino di questi bandi, reso complicato dall’interlocuzione tra l’Amministrazione e i Dipartimenti, si è chiuso solo il 28 luglio, termine ultimo per la scelta da parte dei R&T delle AS&ST cui afferire, passo preliminare alla ripartizione dei posti.

E solo il 29 luglio abbiamo ricevuto l’informativa relativa alla proposta che sarà presentata al CdA del 31 luglio, per la deliberazione necessaria all’avvio della procedura concorsuale, informativa che prevede anche la definizione delle griglie di valutazione dei bandi.

Nell’informativa, inviata alle organizzazioni sindacali (in allegato e contenente sia le griglie presentate sia la distribuzione dei posti per AS e ST), è richiamato il principio sancito dalla “storica pronuncia delle Sezioni Riunite della Cassazione n. 8995/2018 del 11 aprile 2018” dove si esplicita che trattasi di progressioni “orizzontali” riservate al personale interno e NON bandi pubblici per l’accesso. Principio importante, ma che, sempre nell’informativa, viene smentito dal richiamo esplicito a “omologhi bandi di concorso pubblico”, di fatto ai bandi pubblici 367.XXX. Nel merito, a nostro avviso, le procedure e griglie di valutazione previste, non valorizzano le professionalità acquisite in anni di lavoro ma anzi frustrano e mortificano la dignità di R&T.

In sintesi, la FLC CGIL giudica inadeguato tale documento perché nessuna delle proposte avanzate, che avevano l’obiettivo di apportare equità e miglioramenti, è stata presa in considerazione ed in particolare:

  • si confonde la specificità dei bandi per l'applicazione dell'art. 15 che è una procedura riservata per valorizzare la professionalità del personale interno all’Ente;
  • si mortifica la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che devono, in nome del “merito”, superare fino a tre soglie minime di punteggio, per ottenere l’idoneità
  • la professionalità acquisita viene “concessa” come "bonus", umiliando così i concorrenti ed è attribuita solo per il passaggio al II livello e solo dopo aver superato anche il colloquio finale. Si ripete, in modo anomalo la procedura già applicata ai concorsi ex art. 64 che ha generato un mare di ricorsi;
  • si dimostra per l’ennesima volta la protervia di chi, chiamato a prendere decisioni, non vuole riconoscere la peculiarità dell’attività di Ricerca e della Rete Scientifica, creando un percorso ad ostacoli che non permette la valutazione di una professionalità che per la sua complessità richiede una visione ampia e complessiva;
  • si dimostra altresì un uso strumentale dei meccanismi interni del CNR prevedendo per il profilo Tecnologo, sia per il passaggio al II livello sia per il passaggio al I livello un punteggio rilevante per “Ruoli e Responsabilità” invece che al CV. Al CNR le responsabilità solo molto raramente sono attribuite a seguito di una manifestazione d’interesse secondo principi di pari opportunità, mentre nei laboratori l’attività viene spesso svolta senza nomine specifiche o costituzione di gruppi di lavoro. Sottolineiamo infine che con questa ripartizione dei punteggi, saranno particolarmente mortificate le professionalità dei Tecnologi che applicheranno al Bando dedicato al Settore Tecnologico “Supporto alla Ricerca”. Questa attività è totalmente ignorata.

Evidenziamo che ancora una volta l’interlocuzione con i sindacati è avvenuta in modo alquanto anomalo e non rispettoso delle corrette relazioni sindacali, senza mai la produzione di un documento su cui basare la discussione, improntata ad una sostanziale chiusura a qualunque proposta di modifica delle scelte evidentemente assunte in altre sedi. Citiamo a titolo di esempio la possibilità di concorrere su due AS/ST, definire in modo chiaro quali fattispecie rientrano negli altri prodotti, valorizzare la professionalità anche per i passaggi a DR/DT, riconoscere per tutti la professionalità invece di considerarla un bonus da attribuire al termine del percorso e limitatamente ai PR/PT.

L’idea di conferire all’applicazione dell’art.15 una forte valenza meritocratica, resta solo nominale e confligge ancora una volta con il fatto che gli elementi per la valutazione del merito non sono stati definiti in anticipo, così da permettere di fissare gli obbiettivi dell’attività per tutto il personale, ma vengono lasciati alla libera determinazione delle commissioni di concorso, cui si è detto che verranno assegnate linee guida, la cui definizione è di là da venire.

La FLC CGIL non può che ritenere quanto ricevuto del tutto inaccettabile e foriero di un notevole incremento dei già numerosi ricorsi che hanno caratterizzato le precedenti applicazioni dell’art.15 nell’Ente, auspica che per il futuro l'Amministrazione sia più attenta alle scadenze e il confronto con le organizzazioni sindacali sia considerato qualcosa di più che un fastidioso adempimento, ancorché dovuto.

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