CNR: l’amministrazione utilizza i fondi che dovrebbero essere destinati alla rete per premiarsi
La FLC CGIL non firma il CCNI che prevede l’erogazione di cospicue indennità di responsabilità per gli uffici non dirigenziali dell’amministrazione centrale.
L’Amministrazione ha convocato il 21 dicembre 2015 le organizzazioni sindacali per la sottoscrizione del contratto collettivo nazionale integrativo (CCNI) “Indennità di responsabilità di strutture dell’amministrazione centrale - attuazione dell'art. 10 del CCNL 2002-2005, sottoscritto il 7.4.2006”
Sulla base dell’Art.10 del CCNL vigente che prevede “l’attribuzione di un’indennità mensile al personale cui venga affidato un incarico comportante una specifica responsabilità”, la proposta dell’Amministrazione prevede di remunerare il personale a cui è affidata la direzione di uffici dirigenziali e non dirigenziali con un ammontare fisso, rispettivamente di 10.000 e 8.000 euro/anno, più una parte variabile, legata al raggiungimento degli obbiettivi, che va da un minimo di 4.000 ad un massimo di 10.000 euro/anno.
L’Amministrazione prevede di reperire le risorse necessarie dal fondo, costituito attraverso l’applicazione dell’Art.19 del CCNL (Conto Terzi), derivante dai proventi dei progetti di ricerca. In particolare da una parte dei proventi del progetto MISE-FCS CNR per un ammontare complessivo pari a 1.181.076,00 euro. La realizzazione del progetto ha coinvolto 6 Dipartimenti, 1 Ufficio della Sede Centrale e 75 Istituti della Rete scientifica, per un totale di 373 valutatori reclutati nella Rete scientifica CNR a cui andranno solo briciole!
LA FLC CGIL non firma quest’accordo perché, pur condividendo l’opportunità di remunerare adeguatamente le Responsabilità assunte dal personale dell’Ente, ritiene che:
- l’Amministrazione con la nuova riorganizzazione adottata a seguito della Legge 95 del 6/7/2012 (spending review del Governo Monti), che imponeva il taglio del 20% degli Uffici Dirigenziali, con abile gioco di prestigio, ha solo trasformato alcuni Uffici Dirigenziali in “Strutture di Particolare Rilievo” ed altri in “Uffici non Dirigenziali”, lasciando di fatto inalterato il numero complessivo e nominandone i Responsabili non sempre in modo trasparente. Il Direttore Generale che ha la responsabilità gestionale dell’Ente e avrebbe dovuto verificare e controllare la coerenza con norme e Leggi dello Stato;
- una parte considerevole del costo della riorganizzazione, deliberata il 31 dicembre 2013 e implementata con la costituzione di ulteriori Uffici non Dirigenziali, che si vuole legittimare con il CCNI presentato, viene sostenuto direttamente dalle attività della Rete Scientifica;
- l’Art.19 non risulta sia stato applicato al personale che ha effettivamente collaborato al progetto MISE-CNR;
- l’ART.10 non viene applicato ai dipendenti a cui è affidata una specifica responsabilità, gestionale, organizzativa, scientifica;
- l’importo previsto (minimo 12.000 massimo 20.000 euro/anno) è oltremodo eccessivo dal momento in cui l’Amministrazione sostiene di non avere risorse sufficienti per prorogare i contratti TD in essere, alcuni in scadenza il prossimo 31 dicembre.
La FLC CGIL chiede che sia profondamente rivista l’ipotesi di accordo, che sia ridotta del 50% l’indennità prevista per gli uffici non dirigenziali salvaguardando “in primis” i rinnovi dei contratti a tempo determinato e che vengano presentati i risultati, non solo numerici ma anche finanziari, della disposizione prevista dalla legge 95/2012.