Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Ricerca » CNR, rappresentanza della Comunità Scientifica e illegittimità dello Statuto

CNR, rappresentanza della Comunità Scientifica e illegittimità dello Statuto

I Ricercatori del CNR si sono espressi, il Ministro NO!

04/08/2011
Decrease text size Increase  text size

Oggi 4 agosto 2011 a tre mesi dall’entrata in vigore dello Statuto del CNR e oltre un mese dalle scadenze previste dal decreto di riordino, il Presidente e il CdA del CNR non sono stati ancora nominati.
L’Amministrazione CNR ha intanto terminato la consultazione dei ricercatori e delle ricercatrici ai fini dell’individuazione dei candidati di rappresentanza della comunità scientifica del CNR nel prossimo CdA il cui elenco verrà sottoposto al Ministro.

La FLC CGIL, che, assieme alla CGIL, ha scelto da tempo di non essere nei CdA ha già espresso la propria posizione sulle modalità e le procedure adottate (Comunicato 20 giugno 2011), e oggi, al termine della consultazione, ritiene di intervenire nuovamente sottolineando le arbitrarietà del modello di consultazione voluto dall’attuale CdA dell’Ente.

Democrazia “ridotta”

Il CdA dell’Ente invece ha considerato la democrazia appannaggio dei soli Ricercatori, concedendo ai Tecnologi, solo se Dirigenti, di candidarsi, escludendo il resto del personale. Una scelta, questa, estremamente grave, che la FLC CGIL ha stigmatizzato in ogni contesto. La limitazione inaccettabile della liberta’ di partecipazione ha escluso molta parte dei lavoratori dell’Ente dal poter esprimere la propria preferenza e dal poter solo immaginare una propria candidatura.
E’ sorprendente inoltre, che il più grande Ente di ricerca nazionale, abbia mostrato così scarsa sensibilità nella scelta del meccanismo elettorale, in assenza, per altro, di un regolamento e di procedure che rispettassero quanto previsto nello stesso decreto legislativo di riforma.

L’illeggittima differenza tra il CNR e gli altri EPR

La FLC CGIL ha denunciato l’illeggitimità della differenza attualmente esistente tra il CNR e gli altri EPR, circa la procedura di nomina dei componenti del CdA.
Il CNR avrebbe dovuto applicare quanto è stabilito per gli altri Enti Pubblici di Ricerca, per i quali il Consiglio di Amministrazione deve essere composto da 5 componenti, e far propria la procedura prescritta dall’art. 11, comma 4 del D.Lgs n. 213/2009 in base al quale: “ nei consigli di amministrazione composti da cinque consiglieri, tre componenti e tra questi il presidente, sono individuati dal Ministro. Gli altri due componenti sono scelti direttamente dalla comunità scientifica o disciplinare di riferimento sulla base di una forma di consultazione definita negli statuti, fatto salvo quanto specificamente disposto dall’art. 9”.
L’art. 7 dello Statuto approvato, invece rende nei fatti praticamente certa l’esclusione della comunità scientifica dalla composizione del CdA e altrettanto certa la totale ingerenza del Ministro nella nomina del CdA e quindi nelle decisioni conseguenti.

Per gli altri EPR, invece, la comunità scientifica può procedere direttamente alla scelta di due componenti del CdA prevedendo una forma di consultazione, nel testo statutario che invece manca per il CNR. Cosi si è voluto ulteriormente limitare l’autonomia al CNR.

La FLC CGIL, che ha contestato la stesura e l’approvazione dello Statuto ritenendolo illegittimo, considera illegittimi tutti gli atti conseguenti e soprattutto le modalità di formazione del CdA. Pur considerando positivamente l’autenticita’ delle preferenze espresse dai ricercatori, la FLC CGIL ritiene che la procedura adottata sia fortemente discutibile perche’ l’impianto normativo su cui si basa lo rende giuridicamente vulnerabile.

La FLC CGIL, in coerenza con le azioni svolte nel corso di quest’anno, ha scelto e deciso di presentare un ricorso straordinario al Capo dello Stato contro lo Statuto dell’Ente, raccogliendo grazie alla collaborazione di molti, in pochissimi giorni, circa 600 adesioni tra tutto il personale del CNR.

Il nostro impegno e la nostra battaglia proseguiranno, per riconquistare il diritto alla partecipazione e alla democrazia nel nostro ENTE.

Altre notizie da: