CNR, ultima frontiera: fare ricerca con finanziamenti bloccati
La FLC CGIL ritiene gravissimo il ritardo nella restituzione alla rete scientifica dei fondi necessari alla prosecuzione delle attività
Dal resoconto del Consiglio di Amministrazione del CNR del 30 aprile scorso, apprendiamo al punto 4 che il CDA “ha deliberato di spostare l’approvazione del Rendiconto Generale dell’esercizio finanziario 2023 alla seduta del 25 giugno p.v”, per non meglio precisate motivazioni legate al “riaccertamento dei residui passivi e attivi”.
La FLC CGIL ritiene inammissibile e gravissimo questo ritardo nella restituzione alla rete scientifica dei fondi necessari alla prosecuzione delle attività di ricerca in corso, fondi ottenuti grazie alla competenza e al lavoro del personale che opera negli istituti del CNR.
Ricordiamo ai vertici dell’Ente, che al Consiglio Nazionale delle Ricerche, il più grande Ente di Ricerca italiano, il FOE è quasi integralmente destinato al pagamento degli stipendi del personale, ed è solo la capacità delle colleghe e dei colleghi di attrarre fondi attraverso una moltitudine di progetti che consente quasi di raddoppiare il bilancio dell’Ente e di far fronte a questo pesante sottofinanziamento, sostenendo l’eccellenza nella ricerca e nell’innovazione. I fondi residui non solo servono alla prevista prosecuzione del progetto stesso, ma rappresentano spesso uno strumento indispensabile per le attività di progetti che prevedono l’erogazione di fondi a consuntivo, oltre che un volano per la successiva progettualità.
Non è dunque tollerabile che i fondi residui, spesso unica fonte di sostentamento dei gruppi di ricerca, vengano sequestrati e bloccati per più di metà anno, riducendo di fatto a meno di quattro mesi le tempistiche utili al loro utilizzo per la copertura dei costi delle attività. Ciò provoca effetti drammatici sulle rendicontazioni finanziarie dei progetti, costringendo in molti casi il personale ad anticipare per mesi, di tasca propria, persino i soldi necessari a partecipare a convegni e riunioni di progetto o a far fronte a emergenze legate alla manutenzione, riparazione o sostituzione di attrezzature, strumenti e facility.
La FLC CGIL chiede alla dirigenza di ripristinare nel più breve tempo possibile una modalità corretta di gestione delle risorse economiche, funzionale nei tempi e nei modi, oltre che improntata alla facilitazione e al rispetto del lavoro del personale, che rappresenta la più grande e preziosa risorsa del CNR.