Contratto Ricerca, la FLC Cgil non sottoscrive l'intesa per il biennio contrattuale 2008-2009
Nella serata del 10 marzo 2009 è stata sottoscritta da Cisl, Uil e Anpri l'Ipotesi di contratto per il secondo biennio economico 2008-2009. La FLC Cgil giudica negativa l'intesa e non firma. In allegato il testo dell'Ipotesi con le relative tabelle.
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Nella serata del 10 marzo 2009 è stata sottoscritta da Cisl, Uil e Anpri l'Ipotesi di accordo per il secondo biennio contrattuale 2008-2009 del comparto ricerca. La FLC Cgil non ha firmato l'intesa che giudica negativa per i lavoratori e le lavoratrici del comparto ricerca, soprattutto in una fase delicata per quanto riguarda il ruolo della ricerca e le relazioni sindacali nel nostro Paese.
Le ragioni del dissenso della FLC Cgil sono diverse.
L'incremento medio del 3,2% corrisponde a € 101,50 per l'intero comparto, a fronte di un incremento medio di € 145,60 del primo biennio economico 2006-2007. L'incremento medio per l'ENEA sarà di € 94,70 a fronte di un incremento nel biennio precedente di € 136,90.
Per quanto riguarda i ricercatori e tecnologi l'incremento medio sarà di € 129,70 e per i tecnici amministrativi di € 77,90. Gli aumenti previsti sono il risultato dell'intesa sottoscritta solo da CISL E UIL il 30 ottobre con il Governo e rappresentano meno della metà dell'inflazione prevista per il biennio 2008-2009 e saranno interamente assorbiti, per quanto riguarda il personale tecnico ed amministrativo, dai tagli previsti dalla Legge 133 sul salario accessorio (-10%) e sulle trattenute in caso di malattia.
Questi tagli non verranno recuperati dall'intesa sottoscritta, al di la della dichiarazione di intenti prevista all'art 6 del testo nella quale si prevede che verranno restituite attraverso un'apposita legge di cui oggi non c'è traccia. Peraltro il mancato recupero di queste risorse produrrà enormi problemi di gestione negli Enti del fondo per il trattamento accessorio.
Il Contratto firmato da Cisl, Uil e Anpri è quindi un contratto a perdere.
Nei giorni scorsi avevamo proposto, come FLC Cgil, di recuperare almeno una parte delle risorse tagliate dalla Legge 133 attraverso un incremento delle risorse da parte degli Enti, disponibili per la contrattazione integrativa. Su questa proposta non si è voluto trovare una intesa né da parte degli Enti, che in un primo momento si erano dimostrati disponibili, né da parte dell'Aran che ha assunto un inaccettabile atteggiamento di rigidità nella trattativa, nonostante si stiano trovando analoghe soluzioni in altri comparti contrattuali pubblici.
Nel merito dell'ipotesi di accordo consideriamo sbagliata la scelta di destinare una parte consistente delle poche risorse disponibili (circa 25 € per ricercatore/tecnologo) ad anticipi di fascia da destinare in gran parte a coloro che hanno tra i 21 ed i 30 anni di anzianità nei 3 livelli, a fronte di ridottissime risorse (pari a 3,80 € per ricercatore/tecnologo) destinate ad accelerare il passaggio di fascia dei giovani ricercatori collocati nella prima fascia del 3 livello.
Peraltro, l'effetto della decisione di anticipare l'accesso ad alcune fasce ha determinato lo spostamento dal tabellare all'Indennità di Ente (e quindi soggetta a possibili tagli) per i tecnici amministrativi di una parte (lo 0,28%) dell'incremento salariale per i livelli IV-VIII.
Inoltre, la modifica degli anni di permanenza, che assume il carattere di modifica ordinamentale, avviene senza un accordo tra le tre organizzazioni sindacali confederali, come fin'ora avvenuto.
Infine, la firma di un accordo che non vede insieme, nel giudizio e nella valutazione, tutte e tre le organizzazioni sindacali confederali rischia di aprire una fase difficile e gravida di problemi nelle relazioni sindacali dentro gli Enti Pubblici di Ricerca.
Roma, 10 marzo 2009