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CRA, la FLC Cgil ribadisce la centralità dell'autonomia di ricercatori e tecnologi

Il commento alla nota 8080 del 22 settembre 2009 con la quale la Direzione Generale fornisce alle strutture le indicazioni da seguire nell'organizzazione dei convegni e nell'impiego del logo dell'Ente.

06/10/2009
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FLC Cgil
Comunicato al personale CRA

Con nota 8080 del 22/09/2009 la Direzione Generale ha emanato alle strutture una comunicazione circa le procedure da seguire nell'organizzazione dei convegni e nell'impiego del logo del CRA. Un intervento condivisibile in senso generale teso a rendere l'azione del CRA omogenea e coordinata a tutti i suoi livelli, ma che si pone oltre questo obiettivo.
L'esame dettagliato della circolare evidenzia, in modo indiretto, una fortissima riduzione dei margini di autonomia di Ricercatori e Tecnologi e dei responsabili della Direzione delle strutture di ricerca (Centri ed Unità).

In particolare ci riferiamo:

  • al punto A1 che prevede la redazione annuale del "Programma Annuale degli Eventi Scientifici" che deve essere sottoposta all'autorizzazione della Direzione Generale;

  • al punto A2 che prevede la valutazione preventiva, entro 30 gg da parte della Direzione Generale, di ogni forma di rapporto con l'esterno non inserita nel "Programma Annuale degli Eventi Scientifici" (divulgazione, interviste con qualsiasi mezzo di comunicazione).

Molte sono le considerazioni che potremmo fare sull'argomento. Nell'insieme si può affermare che la irrinunciabile flessibilità organizzativa e rapidità con cui le strutture, spesso, sono costrette a relazionarsi con l'esterno, sono definitivamente scoraggiate da questa circolare che introduce un ulteriore elemento di appesantimento "burocratico" privo di efficacia operativa.

In realtà, queste autorizzazioni e valutazioni preventive, cosa ben diversa dalla "comunicazione", introdotte con questa circolare, limitano un diritto contrattuale quale è quello dell'autonomia di ricercatori e tecnologi e di fatto privano i responsabili stessi delle strutture della necessaria autonomia scientifica e gestionale.

Un fatto grave che alla vigilia della ripresa del confronto sul nuovo Piano di Riorganizzazione, innesta ulteriori elementi di preoccupazione sul futuro assetto dell'Ente.

Queste non sono valutazioni di parte, ma osservazioni che traggono spunto dagli stessi atti regolamentari del CRA (ROF Titolo II Capo 1) che garantiscono al personale scientifico (Ricercatori e Tecnologi) e alle strutture, autonomia scientifica e gestionale, anche nella programmazione di un evento Scientifico e/o nei rapporti con l'esterno, secondo modalità, peraltro già definite dal quadro normativo generale con particolare riferimento al "Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni" e che trovano riscontro anche nella "Carta europea dei ricercatori" che il CRA, come gli altri grandi enti pubblici di ricerca, ha sottoscritto.

Premesso, che questa questione sarà oggetto in questi giorni di un puntuale intervento nei confronti della Presidenza del CRA è opportuno sottolineare in questa occasione che, non da oggi, si ripropone con forza, ancora una volta, l'esigenza per i Ricercatori e Tecnologi del CRA di riaffermare, nello svolgimento della propria attività, la centralità della prerogativa contrattuale che garantisce l'autonomia della ricerca come valore anche costituzionale. Autonomia che, nell'ambito della programmazione scientifica dell'ente e dei suoi assetti organizzativi è il vero valore aggiunto nei processi di acquisizione della conoscenza.

Su questo tema la FLC intende nei prossimi mesi rilanciare il confronto dentro e fuori il nostro ente nella consapevolezza che le difficoltà oggettive di riorganizzare la ricerca, in un quadro di scarse risorse, non può avvenire limitando la piena operatività delle Strutture Scientifiche.

Il Responsabile del Comitato di Ente CRA

Roma, 6 ottobre 2009

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