CRA: nuovo Presidente, avviata la procedura per la nomina
Molti dubbi sulla credibilità scientifica del nome proposto. La FLC CGIL esprime la propria contrarietà e chiede alle Commissione competenti di Camera e Senato di esprimere parere contrario.
Nel corso del Consiglio dei Ministri Consiglio dei Ministri n. 151 del primo settembre 2011, è stato deliberato su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Romano, l'avvio alla procedura per la nomina del professor Domenico Sudano a Presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) che prevede, prima della nomina definitiva, un passaggio parlamentare presso le commissioni agricoltura.
Come sempre Professionalità e qualificazione non sono uguali per tutti, per questo chiediamo al Governo di ritirare la nomina proposta e alle Commissioni competenti di esprimere il parere negativo.
Al di là dei facili e scontati commenti, da più parti espressi sui meriti più politici e non scientifici del Prof. Sudano, questa nomina si pone in ogni caso e senza ombra di dubbio, in evidente contrasto con la previsione del Decreto Legislativo 29 ottobre 1999, n. 454 "Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59" che all'articolo 4 comma 2 recita puntualmente:
"…Il presidente, scelto tra personalità di alta qualificazione scientifica e professionale, nei settori in cui opera l'ente, è nominato ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204".
Una norma ovvia per un Ente Pubblico di Ricerca, ma non a quanto pare per il Ministro Romano, che dopo 6 mesi dal suo insediamento scopre il CRA, il più importante Ente di Ricerca in campo agricolo, solo come "ghiotta" opportunità per ricollocare personalità politiche non più in auge, con un curricolo di dubbio profilo scientifico.
Siamo di fronte all'ennesimo atto di arroganza di un Governo in crisi di credibilità che invece di tutelare gli interessi delle istituzioni pubbliche, in questo caso collocando al vertice del CRA una professionalità di alto profilo scientifico e professionale, come si addice ad un ente di ricerca, sordo alle sollecitazioni della comunità scientifica nazionale, continua a perpetuare ancora una volta i privilegi della casta. Infatti, non è dato sapere quali siano i meriti scientifici di Domenico Sudano per aver meritato la proposta a Presidente del CRA.
Tutto questo non è più accettabile, sul piano giuridico, sul piano etico, ma soprattutto sul piano concreto della operatività scientifica del CRA.
Così mentre si richiede competenza e professionalità al personale a tutti i livelli (amministrativi, tecnici, ricercatori, tecnologi e dirigenti amministrativi) ed anche per un contratto "PRECARIO" travestito da Borsa di Studio o Assegno di Ricerca, ciò non vale per le cosiddette scelte di investitura politica, che avranno la massima responsabilità sulla conduzione scientifica dell'Ente.
Certi che queste valutazioni sono condivise da tutto il personale del CRA, ma anche dai settori del mondo scientifico e di categoria dell'agroalimentare, questa Organizzazione Sindacale, in continuità con gli obiettivi dello sciopero generale del 6 settembre, chiede al Governo di ripensare la scelta fatta e alle Commissioni Parlamentari competenti di esprimere parere negativo sulla proposta di Domenico Sudano a futuro Presidente del CRA, in quanto si tratta di una proposta priva di qualunque fondamento scientifico e contraria alla norma legislativa.
Valuteremo qualunque ulteriore iniziativa per contrastare questa modalità di concepire, da parte del Governo, le responsabilità scientifiche in un settore strategico per l'economia nazionale come la ricerca in campo agricolo e quindi la proposta del Ministro Romano.