CREA. Immobili in movimento. L’Ente prefigura una riorganizzazione delle sedi di Roma, Lodi, Milano, Palermo
La riunione informativa con il vertice istituzionale preannuncia un difficile processo di riorganizzazione delle sedi, mentre ancora non è definito il criterio di individuazione dei RLS nei Centri con strutture collocate in zone geografiche e Regioni diverse.
Il giorno 8 ottobre 2018 le delegazioni sindacali hanno incontrato l’Amministrazione CREA per una informativa sulla razionalizzazione delle sedi romane e sui criteri di individuazione del RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza).
Razionalizzazione delle sedi romane
L’Amministrazione ha resa nota la necessità della ricollocazione del personale assegnato alle due sedi di Via Po, che dovranno essere rilasciate qualora non si trovi un accordo con il Fondo immobiliare “Diamond Value” DeA Capital Real Estate SGR S.p.A., subentrato al Fondo Prelios SGR S.p.A. nella proprietà dell’immobile.
L’Amministrazione definirà la propria strategia in relazione alla richiesta di riduzione del 15% del canone di locazione attualmente corrisposto (art. 3, decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 135):
- in caso di accordo sulla riduzione, la prosecuzione del contratto di locazione consentirà un maggiore periodo di tempo per individuare soluzioni alternative alla sede di Via Po
- nell’ipotesi in cui il Fondo immobiliare “Diamond Value” DeA Capital Real Estate SGR S.p.A. respinga la richiesta di riduzione del canone ed eserciti la facoltà di recesso legalmente riconosciuta alla Proprietà dell’immobile, si dovrà procedere in tempi rapidi alla ricollocazione del personale dell’Amministrazione centrale e di CREA-PB.
Secondo quanto ci è stato riferito, l’eventualità che il Fondo “Diamond Value” accetti una riduzione del canone attuale, consentendo la permanenza nell’immobile, è giudicata di tipo marginale o residuale.
Rispetto allo scenario prefigurato, la FLC CGIL ha sostenuto la proposta di acquisto di due immobili, da destinare rispettivamente a sedi dell’Amministrazione centrale (CREA-AC) e di CREA-PB, risolvendo questa fase di emergenza con il minimo dispiego logistico.
In alternativa, tuttavia, l’Amministrazione sta procedendo ad una ricognizione del fabbisogno allocativo totale del personale attualmente assegnato alle due sedi di Via Po ed alla analisi degli spazi potenzialmente disponibili presso le sedi CREA-AA (Via della Navicella, 2-4) e CREA-AN (Via Ardeatina, 546), sul presupposto ipotetico che vi sia margine per una possibile ottimizzazione degli spazi ed in particolare dei locali destinati a Laboratorio.
Qualora l’Amministrazione persegua, con scelta unilaterale, la soluzione di ricollocare il personale utilizzando le sedi romane attualmente a disposizione, il quadro che ci è stato prefigurato sarebbe il seguente:
- assegnazione del personale e dei Laboratori CREA-AA alla Sede di Via Ardeatina (CREA-AN)
- razionalizzazione dell’Amministrazione centrale ed assegnazione dei dipendenti alla Sede di Via della Navicella
- eventuale acquisto di una Sede per CREA-PB, mediante permuta o cessione degli immobili di Via Barberini, Via Archimede e Via Nepi.
A causa della natura evidentemente interlocutoria della riunione ed in assenza di documentazione, non è stato possibile comprendere la concreta fattibilità della soluzione che è stata solo schematicamente prospettata.
In mancanza di un progetto completo, definito, organico, riteniamo fuorviante argomentare sulla consistenza attuale del personale dell’Amministrazione centrale (160 unità circa, ovvero 140/150, secondo una diversa versione) o di CREA-AA (60 unità circa) rispetto alla destinazione finale dei dipendenti coinvolti, poiché questa prospettiva assume per acquisito che la riorganizzazione delle sedi debba avvenire a carico dei dipendenti e delle Strutture coinvolti (CREA-AA, CREA-AC, CREA-AN, CREA-PB).
Riteniamo, infatti, che le soluzioni da individuarsi debbano salvaguardare le esigenze di tutto il personale e di tutte le Strutture coinvolti, secondo la visione organizzativa coerente ed unitaria che abbiamo sempre affermato e che continueremo ad affermare, respingendo differenziazioni e frammentazione.
Per questo, riteniamo che qualunque scelta debba conformarsi ai criteri seguenti:
- rispetto della identità strutturale e funzionale dei Centri e dell’Amministrazione centrale
- garanzia di continuità delle attività
- assegnazione del personale su base volontaria
- adeguatezza e dignità della collocazione logistica del personale trasferito
- preventivo confronto con tutto il personale interessato, a qualunque professionalità appartenga (R/T, Tecnici, Amministrativi).
In ogni caso, il nostro intervento non si è limitato alle questioni riguardanti le sedi dell’area romana, considerata la complessità dell’Ente e il diritto di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori indipendentemente dalla Sede di assegnazione, ma ha riguardato anche le ipotesi di riorganizzazione relative alle sedi di Lodi, Milano, Palermo.
Sedi dell’area di Lodi
Abbiamo posto la necessità che, in caso di riorganizzazione delle sedi lodigiane e di riassegnazione del personale, sia programmata l’attività di ricerca e, in particolare, l’attività di campo (terreni, serre e camere di crescita) che richiedono la contiguità territoriale tra i Laboratori e le aree di sperimentazione.
Sede di Milano
Abbiamo posto il tema della conservazione di una struttura e di un nucleo di personale nell’area metropolitana milanese.
Sedi dell’area di Palermo
Abbiamo chiesto informazioni sui progetti relativi alla razionalizzazione delle sedi dell’area palermitana.
Al momento, l’ipotesi che riteniamo ragionevole è il trasferimento della Sede di CREA-DC (Bagheria, S.S. 113) nell’area della Fondazione Trigona Onlus, sempre in Bagheria, una zona dove sono già collocati il G.A.L. Metropoli Est e il CNR-IBAM.
L’Amministrazione non ha reso noto alcun piano di riorganizzazione, ma ha espressamente esclusa l’ipotesi di trasferimento nell’area di Piana degli Albanesi.
Infine, lo scioglimento dell’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA), che ospita una postazione CREA, potrebbe rendere necessaria anche la ricollocazione del personale afferente a CREA-PB (Palermo, Via Libertà 203).
RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza)
In seguito alle elezioni RSU, organizzate in base alla Sede amministrativa di ciascun Centro, si rende necessario definire il criterio con cui individuare i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) che siano in grado di assicurare l’adempimento del proprio ruolo per strutture collocate in zone geografiche e Regioni diverse.
È stata quindi concordata una riunione tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali per il 23 ottobre 2018 in cui definire un Accordo di Ente che individui i criteri e le aree territoriali per la nomina dei RLS nonché le risorse finanziarie disponibili per l’esercizio del mandato. Tale Accordo costituirà il quadro generale a fondamento di successivi Accordi di Centro, qualora necessari in relazione alla collocazione territoriale delle rispettive Strutture.
Roma, 11 ottobre 2018