CREA: l’Ente procede alla conversione a tempo pieno dei rapporti di lavoro costituiti in regime di part-time, con decorrenza dal 1° ottobre 2018
Dopo tre anni (2015-2018) si conclude la vicenda della conversione a tempo pieno dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato costituiti in regime di part-time. Una battaglia lunga e difficile, sostenuta dalla FLC CGIL in assoluta solitudine.
Il CREA ha proceduto alla trasformazione a tempo pieno degli ultimi rapporti di lavoro in regime di part-time, con decorrenza dal 1° ottobre 2018.
La vicenda riguardava un numero consistente di lavoratrici e lavoratori (63 dipendenti) assunti a tempo indeterminato con rapporto part-time, in seguito a differenti procedure di reclutamento.
Dal primo momento (ed in completa solitudine), FLC CGIL aveva denunciato la decisione di sospendere la trasformazione a tempo pieno dei rapporti di lavoro, pur in presenza di risorse, mantenendo i contratti part-time con un danno professionale, economico e contributivo di grave rilevanza per gli interessati.
Le note, gli interventi e le interlocuzioni formali ed informali della FLC CGIL, ad ogni livello gerarchico, funzionale ed istituzionale, hanno finalmente prodotto la soluzione di una questione rispetto alla quale i dipendenti coinvolti sembravano essere stati abbandonati a sé stessi, ostaggio di una indifferenza quasi generale e di una crescente sfiducia.
Tra le molte forme di pressione esercitate, la FLC CGIL ha continuato a ribadire che le amministrazioni pubbliche sono vincolate all’art. 3, comma 101, legge 24 dicembre 2007 n. 244, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Finanziaria 2008) secondo il quale in caso di assunzione di personale a tempo pieno è data precedenza alla trasformazione del rapporto di lavoro per i dipendenti assunti a tempo parziale che ne abbiano fatto richiesta.
Il CREA era dunque impossibilitato a procedere a nuove assunzioni, anche ad esito della stabilizzazione dell’art. 20 DLgs 75/2017, se non avesse provveduto previamente a convertire a full-time i contratti a tempo indeterminato in regime di part-time.
Una vittoria della FLC CGIL, quindi, in assoluta solitudine, contro ogni obiezione e resistenza, contro ogni semplificazione e deformazione della vicenda, contro ogni argomentazione pretestuosa, contro la sfiducia, da qualunque parte provenisse. Semplicemente a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.