ENEA: aperto il confronto sulla situazione dei centri
Pianificati incontri tecnici su articolo 15 e mobilità profili.
Lo scorso 4 maggio c’è stato un incontro con Enea con all'ordine del giorno il tema “ristrutturazione centri”. La discussione è stata circoscritta ai lavori ordinari e straordinari da mettere in agenda nei vari centri. Per buona parte delle opere vi è ancora incertezza finanziaria, per alcune a causa di tagli o incertezze sul bilancio, per altre sono da verificare le opzioni ESCo. Molte delle esigenze si sono cumulate, in realtà per decenni di disinteresse, ma che ora occorre affrontare per rendere funzionali le infrastrutture di ricerca. Assenti dall’incontro, distinte dalle manutenzioni, altre esigenze logistiche (Bologna, Brindisi, progetto Torino). Assenti anche i servizi aziendali, questione importante nella prospettiva della ripartenza, servizi che non si possono accantonare o monetizzare.
Il Direttore di ISER ha evidenziato che è stato approntato un documento che riassume, per singolo centro, il programma dettagliato dei lavori su una proiezione triennale. Ci sono state illustrate, ma solo scorrendole rapidamente, alcune pagine con tabelle circostanziate su tutti i lavori da effettuare.
Purtroppo il documento è stato solo illustrato, ma non consegnato per una lettura più puntuale. È stato specificato che, siccome il C.d.A. intendeva conoscere le linee guida sul tema, il documento verrà portato prima in C.d.A. il 10 maggio. Secondo noi non è corretto che a valle di una specifica richiesta sindacale sulla situazione dei centri fatta due mesi fa il C.d.A. lo prenda preventivamente in esame depotenziando il confronto con le organizzazioni sindacali. Per cui ben venga finalmente un documento complessivo e circostanziato di ISER, ma esso andava valutato prima dell’esame del C.d.A., il quale avrebbe dovuto considerare anche le osservazioni delle organizzazioni sindacali generalmente è così che si fa nelle consultazioni con le parti sociali. Invece noi conosceremo il documento dopo la discussione del Cda e ci auguriamo senza che infici il confronto. Abbiamo comunque richiesto che nella progettazione triennale si preveda una scala di priorità e che i “fruitori “dei lavori, cioè i lavoratori dei centri attraverso le loro RSU, dovrebbero essere consultati, magari ricevendone suggerimenti tecnico-scientifici (siamo l’ente della sostenibilità e dell’efficienza energetica!).
I dubbi principali restano sulle risorse. Siamo infatti in presenza, con conferma al tavolo, di un calo nel bilancio 2020 dell’ente di ben 20 milioni. A maggio dovrebbe formalizzarsi il consuntivo 2020 e si potrà avere più chiarezza sulle disponibilità reali. Ci auguriamo che i sindacati siano informati della nuova situazione finanziaria. Appare evidente che la funzionalità dei centri non può certo essere di nuovo sacrificata. Ma appare ovvio che il problema è quello cronico del bilancio dell’ente, che tagliato di un quarto nel 2011 in funzione di una ipotesi di scorporo, da noi contrastata, non è stato più riadeguato. C’è il rischio, e questo dovrebbe far riflettere tutti, che di fronte al fatto che, mentre il PNRR mette al centro le attività dell’ENEA, si perda un treno irripetibile.
Si è poi ritornato sul tema statuto. Le organizzazioni sindacali come è noto hanno evidenziato la necessità di una distinzione tra funzioni di gestione da quelle di indirizzo. Prima o poi la questione si porrà, per questo era utile che fosse prevista nelle modalità dal C.d.A. stesso. Ma la questione ha una rilevanza non solo ordinamentale, ma ormai anche di funzionalità. Per esempio, questo modello a “holding”, come fossimo una grande società, quando oggi siamo scesi di nuovo a 2300 dipendenti, non è utile, così come non sono utili i dipartimenti intesi come società distinte. Non è neanche funzionale questa polverizzazione del ruolo di datori di lavoro, che rende problematiche le questioni sicurezza e lo stesso LAG, interpretate in modo differenziato a seconda delle unità, anche in uno stesso centro. Mentre si è creato un unico ministero della transizione ecologica a cui si riferiscono le attività dell’ente, queste si presenteranno ancora in ordine sparso, vanificando lo storico indirizzo interdisciplinare dell’ente. Sarebbe più utile avere una forte gestione unitaria del personale che alleggerisca i dipartimenti da compiti non programmatici.
Anche a proposito della nuova circolare sul Lag, dove viene ribadito che al momento, come anche da noi richiesto, non muta la priorità alla sicurezza, continuano, purtroppo, a mancare paletti di uniformità nell’ente e quindi ci si ritroverà in certi casi nella stessa situazione delle regioni fai da te. Comunque l’ente ha accolto l’ipotesi di un nuovo protocollo finalizzato alla riapertura e se ne discuterà il 3 giugno. D’altra parte in data odierna la Presidenza del Consiglio segnala che il famoso obiettivo del 80% dell’intera popolazione vaccinata si raggiungerà (fissano anche il giorno) il 15 ottobre. L’ente, con una forbice più stretta, lo sarà già a settembre.
Sono previsti altri incontri: il 17, il 21, il 3 giugno. Temi principali: articolo 15 (ricercatori) e mobilità profili, informazione sullo stato dell’arte sulla programmazione prevista. In tempi successivi si esporrà il nuovo piano triennale. Nel frattempo dai centri periferici si evidenziano le criticità anche sul mancato turnover.