ENEA: la FLC CGIL chiede di riprendere i lavori del tavolo sindacale. In ritardo sul cronoprogramma dall’ente ancora nessuna informazione
Reintrodotta per decreto la figura del Direttore Generale in ENEA. Ne abbiamo sempre ribadito l’importanza.
Il cronoprogramma a cui ci riferiamo è quello che ENEA ha illustrato alle organizzazioni sindacali lo scorso 28 marzo per l’applicazione degli artt. 53-54 (passaggi di fascia e di livello dei liv. IV-VIII) per l’anno 2022. Ma l’amministrazione è già in ritardo sulle prime 2 tappe del cronoprogramma che prevedevano, per lo scorso 15 aprile, l’invio ai sindacati dei documenti riguardanti la costituzione del fondo e, per lo scorso 29 aprile, la presentazione della proposta ENEA. Ad oggi nulla.
E soprattutto nessuna informazione in merito; confermando una cronica difficoltà dell’ente a comunicare in modo continuo e costruttivo con i sindacati. Sarebbe utile al confronto, e doveroso, se ENEA ci comunicasse i motivi di questo ritardo e la nuova rimodulazione del cronoprogramma. Anche in previsione di tutti gli argomenti che dovremo discutere al tavolo sindacale nei prossimi mesi. Per esempio, la nuova applicazione dell’art. 15.
Per questo già il 28 marzo la FLC ha espresso le proprie preoccupazioni sulle tempistiche che rischiano di pregiudicare l’effettiva conclusione delle procedure per gli artt. 53 e 54 entro il 31 dicembre 2022 che significherebbe far perdere tutti gli arretrati 2022 alle colleghe e ai colleghi che supereranno la selezione. Questo ritardo rafforza la nostra preoccupazione e auspichiamo che l’ente non provi a cavalcare la contrazione dei tempi per forzare sulla ripresentazione ai lavoratori delle stesse procedure utilizzate nelle ultime selezioni per i liv. IV-VIII. Tale ipotesi per noi sarebbe irricevibile.
La procedura deve essere migliorata e la FLC ha già predisposto la propria piattaforma per gli artt. 53-54 che ha come punti principali:
- modificare i 50 punti on-off in una verifica divisa in: 30 punti per la verifica effettiva dell’attività svolta e 20 punti per il contributo di “ruolo”.
- modificare la platea dei beneficiari dei 20 punti del contributo di “ruolo” (ex 50 punti on-off) da 20% degli aventi diritto a 5% degli aventi diritto.
Inoltre, per quanto riguarda l’art. 53, la FLC chiede che venga coniugato con l’IVP, per gli CTER di IV livello (art. 42), così come è stato fatto nella sua ultima applicazione. Attendiamo, quindi, di essere convocati per illustrare all’amministrazione la nostra piattaforma.
Sempre a proposito di silenzio, al momento nessuna risposta da ENEA al quesito posto da questo sindacato, accompagnato da riscontri normativi oltre che le ragionevoli osservazioni di equità, sul mantenimento dei livelli salariali, attraverso la temporizzazione della RIA, per i vincitori dell’art. 22 al III livello. Anche in questo caso, i lavoratori quando potranno conoscere le decisioni dell’ente? Se anche fosse che i lavoratori interessati da questa problematica saranno pochi, questi pochi non hanno il diritto di conoscere per tempo le decisioni dell’ente per cui lavorano e che incideranno sulla loro retribuzione?
Noi riteniamo di sì, eppure restiamo perplessi dalla modalità con cui l’amministrazione spesso gestisce i rapporti con il personale (e con le organizzazioni sindacali): la totale chiusura verso un aumento del limite massimo dei giorni di LAG mensili, decidendo anche il recupero per i giorni presi in eccedenza nei primi mesi dell’anno anche se comunque sotto la soglia del 50%; la prova di intelligenza e pazienza a cui sono stati sottoposti gli R/T per la compilazione della domanda per l’art. 15, che già da sola varrebbe il superamento del livello; l’abitudine inopportuna di istituire commissioni che non rispettano appieno il carattere di terzietà che le procedure di selezione dovrebbero assicurare. Sono solo alcuni esempi che caratterizzano un modus operandi che in questi anni ha preso piede e si è consolidato in ENEA anche, e soprattutto, per responsabilità di un modello organizzativo che ha evidenziato tutti i suoi limiti e che è stato definito anche formalmente come “eccentrico” dal MEF e in documenti del MISE. Un modello anomalo che ha accentrato, confuso e sovrapposto i compiti di indirizzo con quelli della gestione: un Presidente che è anche D.G e un sistema quasi a “holding” che ha pregiudicato la collaborazione interdisciplinare, peculiarità dell’ENEA, e ha reso i flussi interni poco efficienti. La FLC ha sempre criticato questa scelta, ribadendo che invece l’istituzione della figura del D.G. separata dal Presidente fosse il primo passo verso la normalità e verso un rilancio dell’ENEA con ruoli e compiti istituzionalmente ripartiti tra le due figure di vertice. Lo abbiamo ribadito, unico sindacato a farlo, anche lo scorso ottobre al Presidente Dialuce attraverso le parole del Segretario Generale della FLC CGIL, preannunciando anche iniziative esterne opportune.
Ora questa nuova iniziativa governativa evidenzia che la nostra non era una idea campata in aria, anche se è stata ostruita dall’ENEA con ogni mezzo in questi anni. Il decreto-legge n. 36 del 30 aprile 2022, infatti, prevede che “…entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l’ENEA modifica il proprio statuto prevedendo l’istituzione della figura del direttore generale.” La FLC si attende di ricevere nel merito prontamente informazioni dall’amministrazione. Per noi la modifica allo statuto dovrebbe essere il primo passo per una revisione del modello organizzativo. Tuttavia, ci domandiamo anche come mai una modifica allo statuto, così ragionevole, debba essere prevista da una legge quando poteva avvenire anche per normale iniziativa del MITE e dello stesso CdA. Ecco, non vorremmo che dietro un indispensabile passo in avanti si stia pensando a progetti di ridimensionamento del ruolo autonomo dell’ente.
La FLC CGIL chiede, quindi, all’amministrazione di fornire prontamente le informazioni fin qui richieste e una immediata convocazione delle organizzazioni sindacali al fine di recuperare il tempo finora perso.