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I sindacati di categoria scrivono al Presidente della Repubblica per richiamare l'attenzione sulla difficile condizione in cui versa la Ricerca Pubblica

Proseguono le iniziative di mobilitazione negli Enti di Ricerca.

15/06/2010
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Le organizzazioni sindacali di categoria scrivono al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per segnalare le gravi difficoltà che deriveranno dall'applicazione delle norme contenute nel Decreto Legge 78/2010, relativamente alla ricerca pubblica. Infatti, oltre a tutte le altre pesanti misure che coinvolgono il pubblico impiego, particolarmente pesanti quelle che riguardano la ricerca per effetto della soppressione di enti prestigiosi quali ISPESL, ISAE, INSEAN, ENSE e EIM, per il taglio del 50% delle risorse per i contratti flessibili e per il blocco del turn over, che ricadranno inevitabilmente sui precari e sulle già scarse prospettive dei giovani ricercatori.

Roma, 14 giugno 2010
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Roma, 10 giugno 2010

Al Presidente della Repubblica
On.le Giorgio Napolitano
Piazza del Quirinale
ROMA

Illustrissimo Presidente,

nell’esprimerLe l’apprezzamento per il Suo alto impegno per la valorizzazione del mondo della cultura e della scienza, sottolineiamo come esso, nel varo della “manovra correttiva”, abbia permesso di evitare la cancellazione di alcune importanti istituzioni pubbliche di ricerca.

Pur nella piena consapevolezza della gravità e delicatezza del momento riteniamo, però, ancora troppo alto il sacrificio che i provvedimenti assunti dal Governo impongono in particolare al sistema pubblico della ricerca.

Nel Decreto Legge n. 78, infatti, accanto al blocco della contrattazione pubblica permangono tagli ingiustificati di risorse e di strutture che colpiscono aree fondamentali degli Enti Pubblici di Ricerca.

Il taglio del 50% dei contratti a tempo determinato e del turn-over metterà in crisi l’operatività delle nostre istituzioni ed accrescerà le distanze già abissali nel numero di addetti alla ricerca con i paesi più avanzati. Il congelamento di taluni meccanismi retributivi in essere avrà effetti iniqui anche sul trattamento pensionistico del personale, a tutti i livelli.

Ancor più inaccettabile appare la dispersione di risorse e competenze istituzionali e professionali senza, peraltro, significativi risparmi di spesa. In particolare la soppressione di Enti di Ricerca operata con lo strumento del decreto-legge sembra essere estranea ad una corretta logica di sistema che questa tematica imporrebbe.

E’ il caso dell’INSEAN (Vasca Navale) che potrebbe, semmai, essere positivamente accorpato al CNR.

E’ il caso, ancor più grave, dell ISPESL. Al riguardo è importante ricordare che un’ ipotesi di riforma dell’Istituto, ben diversa dalla attuale, era già contenuta nel provvedimento sul “lavoro” (ddl n. 1167), provvedimento che aveva già superato, con le opportune correzioni, anche il vaglio di più complessivi rilievi da Ella formulati, a maggiore tutela del mondo del lavoro.

Ebbene la cancellazione dell’Istituto non solo farebbe venir meno un essenziale presidio pubblico, in particolare nel settore della sicurezza del lavoro, ma sembra configurarsi come un vulnus istituzionale.

E’ il caso, infine, dell’ISAE, venendo meno il quale si priveranno il sistema pubblico e le stesse relazioni industriali di un essenziale strumento di valutazione e misurazione delle dinamiche economiche e congiunturali.

Caro Presidente, nel ringraziarLa per la Sua sensibilità e per l’ attenzione dimostrate intendiamo qui manifestarLe la convinzione che una Sua rinnovata presa di posizione contribuirà ad apportare, ancora una volta e senza danno alcuno agli obiettivi della manovra, qualificanti miglioramenti della medesima, in sede di conversione.

Riceva il nostro cordiale saluto ed i nostri migliori auguri.

FLC CGIL - CISL FIR - UIL Ricerca Università Afam
Domenico Pantaleo - Giuseppe De Biase - Alberto Civica

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