IIT: ripresa la trattativa nazionale per il nuovo contratto aziendale
Positivo confronto a Roma tra vertici della Fondazione IIT e i Sindacati FLC CGIL, Cisl, USB.
Dopo l'ultimo incontro del 19 luglio scorso, sono riprese a Roma, il 4 ottobre, presso la sede nazionale dell'Istituto, le trattative tra Sindacati e Fondazione IIT.
La delegazione della FLC CGIL, insieme a quella di USB, era composta anche dai delegati Rappresentanti dei Dipendenti.
La FLC CGIL ha manifestato la necessità di intervenire ancora sia sulla parte normativa che su quella economica.
Sulla prima ha rappresentato i punti critici ancora presenti nel testo proposto a luglio dalla Fondazione:
- rendere esplicito nel testo la differenza tra contratto e regolamento unilaterale
- definire il diritto all'informazione e al confronto sindacale su temi come il finanziamento del monte salari e dei premi di produzione
- corrispondenza univoca e non discrezionale delle tabelle retributive
- prevedere regole certe a favore della chiarezza dell'ordinamento e non di norma applicate dalla dirigenza
- possibilità di pausa pranzo stabilita contrattualmente in ½ ora senza discriminazioni dirigenziali
Per la problematica della mancanza di un servizio mensa con contributo contrattuale aziendale la FLC CGIL ha invitato a considerare l'introduzione di ticket/ buono pasto.
Nella discussione sono emerse altre criticità e proposte sindacali riguardanti: l'ampliamento della flessibilità oraria e dei permessi per i dipendenti, la definizione del tavolo sul lavoro agile.
Per la parte economica sono emerse le proposte frutto del lavoro e dell'analisi fatte dai Rappresentanti dei Dipendenti e condivise da FLC CGIL e USB:
- l'inflazione anche considerando l'indice IPCA ha eroso dal 2020 il potere d'acquisto dei salari
- per avere un aumento decoroso bisogna prevedere un incremento delle proposte effettuate finora dalla Fondazione IIT
- gli scatti di anzianità andrebbero mantenuti e scorporati dall'aumento salariale
- l'impegno economico dell'incremento può essere valutato anche con l'introduzione del ticket buono pasto
- rimane la richiesta di una diminuzione dell'orario di lavoro a 36 ore a parità di salario, con conseguente aumento della paga oraria
La Fondazione, pur rimarcando alcuni concetti chiave già espressi, quali la sostenibilità finanziaria, la priorità dell'investimento in ricerca e la difficoltà di attuazione di alcune richieste rispetto alle disponibilità di bilancio,
si è impegnata sulla parte normativa a valutare nel merito gli appunti e le osservazioni poste; sulla parte economica e effettuare una simulazione per incrementare il più possibile il valore dell'offerta per gli aumenti.
Le parti si sono riaggiornate per un successivo incontro, il 27 ottobre a Genova.