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Il Parlamento Europeo approva la relazione sullo Spazio Europeo della Ricerca

La FLC considera importanti i contenuti della relazione approvata dal Parlamento Europeo sul SER e ne chiede l’attuazione a tutti i livelli.

11/02/2008
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E’ stata approvata dal Parlamento Europeo la relazione dell’eurodeputato Umberto Guidoni sullo Spazio Europeo della Ricerca (SER).

Si tratta di una relazione importante che fa il punto sullo stato della ricerca europea in relazione agli obiettivi stabiliti dalla strategia di Lisbona ed indica le azioni che devono essere compiute sia a livello dell’Europa, sia dei singoli stati per un’azione più incisiva sulla ricerca e l’innovazione.

I punti considerati riguardano:

  • La creazione di un mercato del lavoro unico dei ricercatori, a partire dalla Carta europea dei ricercatori e dal Codice di condotta per la loro selezione, di cui chiede di conoscere i dati del monitoraggio sulla sua attuazione.

  • Lo sviluppo di infrastrutture di ricerca di livello mondiale, per il quale indica la strada della sussidiarietà e del coordinamento ampio a livello europeo.

  • Il rafforzamento degli enti di ricerca, per i quali sottolinea la necessità di favorire coordinamenti sia a livello europeo, sia a livello di cluster regionali.

  • La condivisione delle conoscenze che devono essere accessibili a tutti, pur garantendo il diritto alla proprietà intellettuale.

  • L’ottimizzazione dei programmi e delle priorità di ricerca, che deve saper privilegiare la ricerca avanzata di frontiera, deve prevenire la fuga dei cervelli, ma che non può pervenire a risultati significativi senza un maggior coinvolgimento del settore privato.

  • L’apertura verso il mondo: la cooperazione internazionale in materia scientifica e tecnologica, che riguarda principalmente i temi dello sviluppo sostenibile, della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici.

Sono tutte indicazioni di estremo interesse ed attualità, in particolare per il nostro Paese in cui l’eccellenza scientifica resta confinata in singoli settori o strutture, sono carenti le risorse, manca una reale sinergia tra i diversi attori della ricerca e, soprattutto, troppi giovani bravi si vedono chiuse tutte le porte.

La FLC fin dalla sua costituzione ha indicato nella ricerca il motore primo dello sviluppo; ha evidenziato il valore della conoscenza come bene comune capace di superare discriminazioni, emarginazioni e sfruttamenti sia delle persone sia dell’ambiente. Ha chiesto e continua a chiedere un impegno concreto della politica europea, nazionale e regionale per una valorizzazione dei saperi in un’ottica di sistema con una chiara e condivisa programmazione delle priorità.

Su tutte queste tematiche continuerà ad operare e, in particolare, intende far partire iniziative perché l’adesione che tutte le università e gli enti pubblici di ricerca hanno dato alla Carta europea dei ricercatori, elemento centrale per la valorizzazione della ricerca, produca finalmente quei frutti che fino ad oggi, purtroppo, non ci sono stati.

Roma, 11 febbraio 2008

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