Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Ricerca » INAF: il bavaglio non è mai la soluzione, riaprite la lista discussioni!

INAF: il bavaglio non è mai la soluzione, riaprite la lista discussioni!

Il presidente dell'INAF pensi alle stabilizzazioni piuttosto che a censurare la libertà di informazione. La presa di posizione unitaria e della FLC CGIL.

10/07/2018
Decrease text size Increase  text size

​Lo scorso 4 luglio 2018 si è consumato ​all'INAF ​un piccolo fatto, ma di significato molto importante e ampio per le sue implicazioni e i suoi riflessi. Il presidente dell’INAF ha comunicato ai lavoratori, tra l'altro dimenticandosi delle OO.SS. che aveva incontrato il giorno prima e alle quali non aveva fatto alcun accenno a riguardo, di chiudere la lista email “Discussioni”, strumento di discussione fra i dipendenti​ con funzione di bacheca sindacale e canale informativo delle OO.SS.

A prescindere dalle motivazioni che hanno portato alla decisione di chiudere la lista, detta decisione rappresenta un fatto grave perché oltre che mettere le OO.SS. nelle condizioni di non poter usufruire di uno strumento, il cui diritto è sancito dallo statuto dei lavoratori e ribadito nel CCNL 2016-2018, la lista era uno strumento di libero dialogo e democrazia. Per evitare eventuali usi impropri o fatti di rilevanza giuridica, la scelta di impedire il diritto di parola a tutti ci trova fermamente contrari. Tanto più in una fase delicata com'è quella attuale, dove l'Ente è alle prese con la delicata e decisiva questione delle stabilizzazioni.  ​

Ogni individuo ha la libertà di esprimersi ed è responsabile civilmente e penalmente per quello che dichiara, ma non si può tollerare che se qualcuno sbaglia ad usare uno strumento di comunicazione la colpa venga data al mezzo. Che faremo domani se in un giornale in un articolo si prefigura un atto diffamatorio? Si chiude il giornale?

E’ importante sottolineare che il malessere del personale strutturato dell’INAF è arrivato a livelli intollerabili​, tanto più alla luce di pendenze contrattuali che da tempo aspettano di essere concluse. A fronte di anni di frustrazione dovuta alle giuste aspettative e diritti contrattuali tuttora negati dall’INAF per motivi che sfuggono ormai a tutti, i dipendenti talvolta possono perdere la lucidità e purtroppo compiere errori​, utilizzando lo strumento in maniera impropri​a. I leoni da tastiera non ci sono mai piaciuti, come non ci piace spostare i diritti di vera democrazia e partecipazione al solo scambio di email twitter o altro, che portano solo alla disintegrazione del tessuto sociale e della vera libertà di partecipazione democratica, come in un ente di ricerca tanto nella società in generale. Inoltre è sempre di più alta la conflittualità tra dipendenti, tra dipendenti ed amministrazione e questi sono solo gli effetti della scarsa attenzione dell’INAF nei confronti del proprio personale che va avanti da molti anni.

Levare la parola ai dipendenti otterrà un solo risultato, il peggiore possibile. Tutti più scontenti, con un senso di sfiducia sempre più crescente, con un’acredine nei confronti della dirigenza INAF, del sistema e della società, ancora più alto di quanto non lo sia già. Per la FLC CGIL la soppressione di uno spazio di democrazia, anche se fosse per un solo giorno, è comunque un fatto grave che non può essere minimizzato.

​Insieme a Cisl, Uil e Anpri abbiamo deciso di scrivere all'Ente per stigmatizzare il comportamento tenuto in questa vicenda e chiedere che si ripristini quanto primo lo strumento di comunicazione fra i lavoratori disattivato o altro strumento similare.
______________

FLC CGIL - FIR CISL - UIL RUA - FGU ANPRI

Roma, 6 Luglio 2018
Al Presidente dell’INAF Prof. Nicolò D’Amico
E pc Al Direttore Generale dell’INAF Dott. Gaetano Telesio
A tutto il personale


Oggetto: ripristino canale di comunicazione con i dipendenti/bacheca sindacale

Le OO.SS scriventi dal giorno 04/07/2018 si sono trovate nell’impossibilità di comunicare tramite la lista email “discussioni” dell’ INAF che funge da bacheca sindacale, ed è stato impossibile l’invio anche tramite la lista “dipendenti”.
Nonostante la nota ricevuta da parte dell’amministrazione, le OO.SS. evidenziano che la soluzione proposta non rispetta il diritto sindacale di comunicazione con i dipendenti, che non deve essere mediata da nessun soggetto tanto meno dal datore di lavoro.
Chiediamo pertanto che sia immediatamente messo a disposizione delle OO.SS un canale di comunicazione con tutto il personale, sia strutturato che precario, al fine di ripristinare un comportamento di corrette relazioni sindacali, le quali dovrebbero essere improntate da correttezza e trasparenza, finalizzate al dialogo costruttivo e al rispetto reciproco, come previsto dalla normativa vigente.

FLC CGIL S. Bernabei
FIR CISL R. Cetorelli
UIL RUA M. Ammendola
FGU ANPRI A. Mura

Altre notizie da: