INAIL: la FLC CGIL incontra i lavoratori della sede di Monteporzio
Mentre continuano le mobilitazioni si chiede l'apertura del tavolo della contrattazione integrativa.
Continuano le mobilitazioni per l'individuazione di possibili strade percorribili per individuare la soluzione al problema del precariato e dei 420 contratti di collaborazione. Mentre si chiede l'apertura del tavolo della contrattazione integrativa, a partire dalla richiesta di esigibilità degli accordi precedentemente sottoscritti, continua il confronto tra i lavoratori sul nuovo modello organizzativo.
Di seguito il comunicato redatto in seguito all'assemblea del 2 luglio.
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Nell’Assemblea aperta a tutti i lavoratori della sede di Monteporzio convocata dalla FLC CGIL il 2 luglio 2015 sono stati affrontati i seguenti temi:
- Precariato
- Modello organizzativo
- Situazione dei laboratori.
Su sollecitazione dei precari e in un confronto aperto a tutti i lavoratori presenti, strutturati e non strutturati, sono state rappresentate in un quadro di riferimento generale le politiche contrattuali praticabili nel comparto della Ricerca rispetto al quadro normativo ed economico esistente.
In un’ottica di ricomposizione di tutte le istanze rappresentate dai lavoratori, la FLC CGIL ha ribadito la propria posizione nel sostenere, in ogni forma, la battaglia per la trasformazione dei co.co.co. rappresentando, allo stesso tempo, le legittime aspettative del personale strutturato da anni frustrato da politiche di blocco contrattuale e tagli economici e in attesa di sviluppi professionali e di carriera. In quest’ottica sono stati altresì richiamati anche accordi precedentemente sottoscritti per i quali non è più procrastinabile la loro esigibilità.
Per quanto riguarda il tema del precariato durante la discussione sono stati chiariti alcuni punti sulla base di diverse domande poste e di cui si riportano in sintesi gli aspetti più significativi.
Uno dei riferimenti normativi principali alla base degli attuali 418 contratti di collaborazione coordinata e continuativa e relative proroghe è l’articolo 1, comma 188, della legge n. 266/2005 e la successiva modifica intervenuta con il decreto legge 104/13 convertito con la Legge 8 novembre 2013, n. 128. Il comma 188 consente infatti agli enti di ricerca, tra i quali l’Inail-ex ISPESL, di avvalersi dei contratti di lavoro flessibili (contratti di collaborazione coordinata e continuativa e contratti a tempo determinato) per l’attuazione di progetti di ricerca e di innovazione tecnologica, ovvero di progetti finalizzati al miglioramento di servizi anche didattici, i cui oneri non risultino a carico dei bilanci di funzionamento o del fondo di finanziamento degli Enti.
In questo senso è stato ricordato il parere della Presidenza del Consiglio dei Ministri DFP – U.P.P.A. del 23 giugno 2010 che chiarisce che l’INAIL, limitatamente ed esclusivamente per l’espletamento delle funzioni già di competenza dell’ex ISPESL, in cui rientrano sia le attività del PAR che del PIT, possa continuare ad avvalersi del personale precario ai sensi dell’articolo 1, comma 188, della legge 266/2005, così come la stessa Amministrazione Inail richiama nelle disposizioni di proroga degli attuali contratti di collaborazione.
Dal punto di vista numerico e finanziario quindi la normativa attuale non pone un limite per contratti di lavoro flessibile (co.co.co. o t.d.) purché gli stessi rientrino nelle attività di ricerca o di innovazione tecnologica e la relativa spesa non gravi sui fondi ordinari dell’Ente.
Nei mesi scorsi durante il tavolo per il precariato l’Amministrazione aveva dichiarato di voler mantenere anche per gli eventuali tempi determinati la spesa storicamente sostenuta per i contratti di collaborazione ammontante a circa 11,5 milioni.
E’ fondamentale però chiarire che tale dato economico non rappresenta un limite finanziario per indisponibilità di bilancio né un vincolo normativo, ma esclusivamente una scelta dell’Amministrazione, che come FLC CGIL non condividiamo e chiediamo il superamento.
Nell’incontro tenuto il 9 giugno durante l’Assemblea sul precariato, l’Amministrazione ha sottolineato che, anche a fronte dei recenti e sostanziali tagli imposti al bilancio Inail, la situazione finanziaria di bilancio dell’ìINAIL non si evidenzia come un problema in generale e tantomeno per il rinnovo dei contratti. PERTANTO, unitariamente abbiamo chiesto la proroga di tutti i contratti precari almeno fino al dicembre 2016 in attesa anche della definizione del nuovo PAR. Richiesta non accolta sulla quale intendiamo tornare perché riteniamo di non tralasciare l’importanza dei due strumenti di programmazione presenti per le attività di Ricerca e Innovazione tecnologica: il PAR e il PIT, sui quali far convergere le diverse esigenze in applicazione del comma 188.
Attualmente sono pertanto percorribili due strade parallele.
La prima la trasformazione dei contratti co.co.co. a tempo determinato attraverso un atto normativo specifico coinvolgendo tutte le forze politiche in campo.
La seconda l’avvio - non più rinviabile - delle procedure concorsuali programmate nel Piano di fabbisogno per l’assunzione a tempo indeterminato dei vincitori e la trasformazione a tempo determinato degli idonei al concorso.
Una programmazione consapevole e lungimirante consentirebbe anche di creare una terza strada attraverso la definizione di attività e di risorse economiche che prevedano l’attribuzione di contratti a tempo determinato e non di collaborazione. Si ricorda che già il PAR 2013-2015 aveva visto la definizione di un budget per il triennio che prevedeva contratti a tempo determinato, ma tale possibilità non è stata mai attuata.
Ad oggi manca una programmazione per i contratti a T.D. anche sul PIT, mentre riteniamo auspicabile che, anche per tali attività, si proceda con la definizione puntuale di risorse e di attività per il prossimo triennio in cui prevedere il cambio contrattuale anche per i lavoratori co.co.co. del PIT.
Premesso che anche un Modello Organizzativo confacente allo svolgimento delle attività di ricerca è fondamentale per la garanzia del proseguo delle attività e del mantenimento del livello occupazionale, la discussione sul M.O. ha visto partecipi anche il personale precario e si è focalizzata sulla situazione dell’organizzazione dei laboratori che hanno visto, in questi mesi, un forte rallentamento delle proprie attività, soprattutto in termini gestionali e amministrativi, proprio per l’assenza di un coordinamento capace di rappresentare le esigenze legate all’attività di ricerca.
A questo si aggiunge sul piano dell’organizzazione del lavoro una disfunzione nelle procedure di reperimento di materiali e in quelle di regolamentazione delle missioni che, di fatto, generano gravi ritardi nell’espletamento delle attività. Limite che impedisce, come rappresentato dagli stessi ricercatori, di sviluppare anche collaborazioni internazionali.
Le linee di indirizzo per la ricerca INAIL sono state richiamate anche in termini innovativi verso la Ricerca, ma si tratta di concretizzarle e metterle in pratica attraverso l’adozione di un M.O. più efficace e più adeguato al sistema della Ricerca. Come FLC CGIL presenteremo nei tempi previsti le nostre richieste di modifica al M.O. ponendoci in modo costruttivo e propositivo al tavolo di confronto che verrà riconvocato.
Infine sul fronte delle relazioni sindacali la FLC CGIL ha lavorato e continuerà a lavorare con grande impegno e convinzione per l’unità sindacale, fondamentale per la realizzazione di obiettivi condivisi, nell’interesse generale di tutti i lavoratori; obiettivi che, oltre ad essere dichiarati, devono essere perseguiti senza ulteriori ritardi, a partire dalla soluzione del precariato.