Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Ricerca » INAIL: la FLC CGIL non firma l'accordo sull'utilizzo dei fondi 2015

INAIL: la FLC CGIL non firma l'accordo sull'utilizzo dei fondi 2015

Prima di tutto il lavoro e i diritti. Convocate assemblee con i lavoratori.

16/12/2015
Decrease text size Increase  text size

L'anomala condiscendenza al tavolo di alcuni soggetti è un tappo alla possibilità di ordinaria trattativa tra le parti; così qualsiasi posizione, anche la più penalizzante per i lavoratori, trova sempre e comunque una sponda dalla parte opposta del tavolo.

La FLC CGIL non ha dubbi su quale sia la parte da rappresentare, il lavoro e i diritti. Ha convocato nei prossimi giorni assemblee con i lavoratori, a partire da domani, 17 dicembre, nella sede di Monteporzio e il 22 nella sede di Via Stefano Gradi.

Di seguito il comunicato.
___________________________________

Il tavolo di contrattazione per la distribuzione del salario accessorio 2015 partiva nella valutazione della FLC CGILcon i migliori auspici. Il fondo Inail rispetto al panorama degli altri enti di ricerca ha conservato in questi anni di tagli drammatici e blocchi reiterati agli stipendi pubblici, una consistenza tale da consentire operazioni importanti a vantaggio di tutti i lavoratori. Ricordiamo infatti che il 2015 rappresenta una finestra nella quale i fondi di contrattazione (salari e carriere), possono tornare a crescere. Dunque tenuto conto del fondo accessorio 2015  l’Inail sarebbe stata in grado di a) aumentare le indennità fisse e ricorrenti in particolare l’indennità di ente mensile, b) consentire con numeri consistenti passaggi economici, ex art.53, e di carriera, ex art.54. 

Nella prima riunione di contrattazione del 3 dicembre la FLC CGIL,  in linea con la stessa logica portata avanti in tutti gli altri Enti di Ricerca,  ha avanzato la richiesta di massimizzare lo sforzo per aumentare l’indennità di ente mensile almeno del 5% e avviare una tornata di passaggi che coprisse il 75/80% delle posizioni per l’art.53 con l’obiettivo di raggiungere in due bienni il 100% degli aventi diritto, insieme ad una nuova tornata dell’art  54 già nel 2015.

Queste richieste avrebbero per altro avuto il vantaggio di diminuire l’anomala abnorme consistenza del fondo di produttività che in nessun altro ente raggiunge come all’INAIL  il 24,2% del fondo (4.300.000 fondo di indennità di ente e 1.064.000 fondo incentivante). La posizione dell’Ente, era inizialmente molto lontana dalla proposta della FLC CGIL, nonostante ne le risorse economiche utilizzabili ne la capienza della pianta organica rappresentassero un impedimento.  
Per INAIL l’aumento dell’indennità di ente doveva essere pari a 0 euro, alla faccia di una perdita del potere d’acquisto dei salari pubblici del 10% negli ultimi 5 anni. Rispetto ai passaggi economici la proposta era di spalmare in ben 6 anni( fino al 2019!!) il numero di posizioni che in realtà poteva essere già bandito entro dicembre 2015 (lasciando eventualmente un residuo per una piccola tornata nel 2017): 25% delle posizioni nel 2015, 25% nel 2017, e 25% nel 2019. 
Chiunque può capire che si tratta di una proposta completamente irricevibile mai vista in nessun altro ente, alla quale abbiamo risposto stigmatizzando l’irragionevolezza dell’Inail nel voler tenere un atteggiamento inutilmente punitivo nei confronti dei lavoratori. Evidentemente a questa Amm.ne sfuggono i sacrifici economici, che i lavoratori pubblici in questi anni hanno dovuto affrontare, a seguito del blocco delle retribuzioni al 2010, delle mancate applicazioni contrattuali (vedi il mancato Accordo 2011) senza considerare il mancato rinnovo Contrattuale. La nostra ferma opposizione ha portato l’Inail a rivedere la proposta passando ad un 40% nel 2015, 30% nel 2017, 30% nel 2019. 

Per quanto abbiamo ritenuto francamente ingiustificato l’atteggiamento di partenza dell’Ente che dovrebbe avere a cuore il livello salariale e la crescita professionale del proprio personale, riteniamo che queste differenze si possano ancora collocare nella normale dialettica sindacale tra le parti.  
La FLC CGIL era dunque disponibile ad una mediazione purché di entità ragionevole. Tutto quello che è accaduto successivamente non ha purtroppo avuto nulla di “normale” nel metodo oltre che nel merito.

L’amm.ne dopo solo 3 gg dal primo incontro ha infatti riconvocato le OO.SS. per un secondo incontro tecnico, il 14 dicembre congiuntamente alla convocazione per il 15 dicembre per la FIRMA: una trattativa chiusa prima di iniziare con una proposta a dir poco provocatoria per i lavoratori, contando evidentemente sul fatto che in istituto c’è sempre qualcuno disponibile a firmare. L’unica enfasi vista al tavolo negli altri soggetti è stata da parte di chi ha fortemente sostenuto l’aumento dell’indennità di direzione (art. 9) giudicata dal Direttore Generale, guarda caso, giusta ed appropriata dando la disponibilità ad affrontare la questione, a partire dal 7 gennaio, in modo “organico” definendo la pesatura delle indennità per tutto l’intero sistema organizzativo della Ricerca.

Questo teatrino osservato in numerose occasioni ci porta al tema fondamentale delle relazioni sindacali Inail. 
Tanta protervia dell’Amministrazione è come sempre, dettata dalla vera anomalia vigente in Istituto: qualsiasi posizione anche la più penalizzante per i lavoratori trova sempre e comunque una sponda dalla parte opposta del tavolo di trattativa. 
Anche in questo caso questa regola non ha trovato eccezione, sindacati disposti alla firma persino di: 0 euro in più sull’indennità di ente mensile, gradoni economici spalmati in sei anni, un fondo di produttività di 1 milione di euro a disposizione del processo discriminatorio di “valutazione”, che frammenta e spacca il personale.

Questo meccanismo è sempre di più il vero problema Inail, il tappo alla possibilità di qualsiasi punto di avanzamento per i lavoratori e noi riteniamo anche per il funzionamento dell’Istituto. La FLC CGIL, a differenza di altri soggetti non ha dubbi su quale sia la parte da rappresentare, il lavoro, i diritti e la prospettiva che solo con un avanzamento equo e generale delle condizioni di vita e di lavoro è possibile uno sviluppo per l’Inail. Dunque nonostante il microscopico avanzamento ottenuto al tavolo, la FLC CGIL ha ritenuto di non firmare l’accordo sui fondi 2015.

L’altra partita sulla quale abbiamo cercato di evitare la negazione di un diritto contrattuale ad una parte del personale INAIL Ricerca è il Regolamento sul Part-time. Anche su questo tema la FLC CGIL non ha sottoscritto il Regolamento perché contraria alla negazione di un diritto sancito dal contratto senza alcuna spiegazione logica, dichiarandosi contraria a sostenere una politica dell’Amm.ne che di fatto discrimina e appesantisce il lavoro di verifica e certificazione portato avanti nelle UOT.  A questo riguardo la FLC CGIL ha sottoscritto con NOTA a VERBALE l’accordo per la distribuzione dei Fondi della Fioroni, riportando al tavolo i problemi che si potrebbero verificare, già dal 2015,  in alcune UOT rispetto al raggiungimento degli obiettivi del sistema premiante ed ha ribadito la richiesta di rivederne i criteri di assegnazione e definizione degli obiettivi.

La FLC CGIL ritenendo non più sostenibile la situazione del personale Ricercatore/Tecnologo per il mancato riconoscimento delle carriere professionali, ha chiesto formalmente di conoscere tempi e modalità con le quali l’Amm.ne intende procedere per l’applicazione dell’art. 15 e gli scorrimenti delle graduatorie previste dall’Accordo 2011; congiuntamente ha chiesto il carteggio intercorso per i pareri dell’Avvocatura interna INAIL in merito allo scorrimento delle graduatorie.

A fronte dell’informazione fornitaci dal Direttore dell’approvazione di un Emendamento, il 16294, che novella il precedente rispetto alla trasformazione dei co.co.co. a tempo determinato e che prevede la possibilità di attingere risorse al budget assunzionale nei limiti del 30%, nel caso in cui le attuali non fossero sufficienti, la FLC CGIL ha chiesto di calendarizzare, subito dopo l’approvazione della Legge di Stabilità, un tavolo di confronto per definire tempi e modalità per la trasformazione a TD dei co.co.co. e la predisposizione delle procedure concorsuali previste dal Piano di Fabbisogno; piano sul quale abbiamo chiesto aggiornamenti viste le annunciate modifiche che l’Amm.ne sta predisponendo.

Stante la complessità e l’importanza delle vertenze che dal prossimo anno andranno affrontate e risolte e nonostante  la difficile situazione, la FLC CGIL continuerà ad ascoltare sempre con serietà le ragioni della controparte e a perseguire l’unità sindacale sempre e solo ad esclusivo interesse dei lavoratori.

Altre notizie da: