INAIL: resoconto dell'assemblea del 28 marzo
Rinnovo del contratto, lavoro agile e elezioni RSU
Il 28 marzo si è svolta l’assemblea della FLC CGIL aperta a tutti i lavoratori del Settore Ricerca Inail. Un’assemblea molto partecipata nella quale la responsabile della FLC CGIL Inail Ricerca, Valeria Rey, insieme al segretario nazionale Pino di Lullo e al responsabile del Dipartimento nazionale ricerca, Fabrizio Stocchi FLC CGIL hanno affrontato e approfondito il percorso sul rinnovo del contratto nazionale che sconta una disparità di risorse disponibili tra enti vigilati dal MUR e enti non vigilati. Disparità dettata dalla Legge di Bilancio che ha stanziato 40 milioni di euro per i passaggi di livello di ricercatori e tecnologi e 20 milioni di euro per gli amministrativi solo per gli enti vigilati dal MUR. La FLC CGIL è impegnata – ha sottolineato Di Lullo – a trovare una soluzione praticabile che possa azzerare questa disparità di partenza che, se si realizzasse, produrrebbe una ulteriore frammentazione del sistema pubblico della ricerca.
La proposta della FLC CGIL è quella di reperire i fondi nei bilanci dei ministeri vigilanti degli enti non vigilati dal MUR. In questo modo si potrebbe realizzare quanto indicato dalla Carta europea dei ricercatori e tecnologi, e per gli amministrativi, recuperando, almeno in parte, quel disallineamento macroscopico tra ricercatori italiani ed europei in termini di carriera e di salario.
Al contrario se non si realizzasse questa condizione al prossimo rinnovo contrattuale si produrrebbe una rilevante differenza salariale in termini di aumenti: infatti per gli enti vigilati dal MUR l’aumento sarebbe pari ad almeno tre volte l’aumento del 3,78% della massa salariale previsto dal rinnovo contrattuale per gli enti non vigilati dal MUR, quindi al netto dei finanziamenti in legge di bilancio. In sostanza se per un lavoratore di un ente non vigilato dal MUR l’aumento sarebbe pari a 100euro per un lavoratore di un ente vigilato dal MUR supererebbe i 300 euro.
Altro tema all’ordine del giorno ha riguardato il lavoro agile. La discussione si è incentrata sulla necessaria rivendicazione di uguali diritti a tutti i lavoratori indipendentemente dalle forme di organizzazione di lavoro. La mancata erogazione dei buoni pasto in Inail durante tutto il periodo di emergenza pandemica, il mancato riconoscimento di adeguati ristori legati all’aumento delle spese sostenute dai lavoratori e il mancato accesso ad altre indennità previste per il lavoro in presenza rappresentano un esempio di disparità di trattamento a fronte di un indiscutibile aumento della produttività. Diritti che vanno riconosciuti e contrattualizzati prima di tutto nel contratto nazionale per consentirne una applicazione uniforme in tutti gli enti. Questo è uno degli obiettivi della FLC CGIL al prossimo rinnovo contrattuale, come ha sottolineato nel suo intervento Fabrizio Stocchi.
A partire dalla nota appena diffusa dall’amministrazione a seguito dell’emanazione del decreto n. 24 del 24 marzo per il superamento dello stato di emergenza, la responsabile nazionale Inail della FLC CGIL, ha sottolineato l’esclusione di alcune categorie di lavoratori fragili dalla copertura delle tutele garantite fino al 31 marzo dai precedenti provvedimenti. Un’esclusione che è stata oggetto di una iniziativa sindacale unitaria delle confederazioni CGIL, CISL e UIL che, proprio ieri, hanno scritto al governo sollecitando un intervento per ripristinare le tutele a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che, a causa delle loro gravi condizioni di salute, sono più di altri esposti al rischio di contagio.
In ultimo la discussione si è incentrata sulle prossime elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie previste per il 5, 6 e 7 aprile e sul valore che le rappresentanze sindacali hanno, indipendentemente dalle appartenenze sindacali, in quanto presidio di democrazia per il loro portato di rappresentanza e allo stesso tempo presidio dei lavoratori per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per le applicazioni contrattuali.
In quest’ottica gli interventi di due canditati alle RSU nelle liste della FLC CGIL, Renato Cabella per la sede di Monte Porzio Catone e Andrea Boninti per la Direzione Regionale Toscana, hanno offerto un’interessante riflessione sulle motivazione al voto per una rappresentanza quale espressione della condivisione del progetto di realizzare politiche prevenzionali, vale a dire le funzioni istituzionali, all’interno del contratto ricerca e del comparto di riferimento, quello di Istruzione e ricerca, dove l’Inail è collocato in virtù della L. 218 del 2016 e dell’accordo intercompartimentale dell’Aran per il rinnovo dei contratti.