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INAPP: la FLC CGIL schierata in difesa di tutti i lavoratori

Le ragioni per cui la FLC CGIL ha avviato le procedure comportamento antisindacale nei confronti dei vertici dell’INAPP.

07/12/2017
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Il testo della legge di bilancio per il 2018 che contiene la norma per la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari dell’INAPP è stato approvato dal Senato ed è ora alla Camera in attesa dell’approvazione di questo altro ramo del Parlamento.

Si tratta di un risultato importante al quale la CGIL e la FLC CGIL hanno contribuito, sensibilizzando i Senatori firmatari dell’emendamento per la stabilizzazione dei dipendenti INAPP, i membri della Commissione Bilancio del Senato che l’hanno approvato e i componenti del Governo che hanno inserito l’articolo nel maxi emendamento approvato dall’Aula.

La CGIL continuerà a monitorare la situazione per assicurare la definitiva approvazione del testo come uscito dal Senato.

Considerato il quadro politico e sulla base delle rassicurazioni ricevute, siamo fiduciosi che l’obiettivo potrà essere raggiunto.

L’acquisizione delle risorse finanziarie è il primo passo: occorrerà poi impegnarsi perché si proceda rapidamente a definire un piano dei fabbisogni coerente ed adeguato.

Per assicurare che le procedure di stabilizzazione vengano definite sulla base di un confronto con le rappresentanze sindacali, con l’obiettivo di individuare criteri equi di priorità per l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori precari di INAPP, cosa che non è accaduta in occasione della predisposizione e approvazione da parte del CdA dell’Istituto del piano di fabbisogno 2017-2019, la FLC CGIL ha ritenuto necessario avviare un’azione contro il vertice dell’Istituto per comportamento antisindacale in relazione all’adozione del Piano dei fabbisogni 2017-2019. 

L’iniziativa di diffida per comportamento antisindacale intrapresa dalla FLC CGIL nei confronti dell’Istituto e del suo vertice, è volta a ripristinare un principio di giustizia e di correttezza formale sul piano delle relazioni sindacali in relazione all’adozione del Piano dei fabbisogni 2017-2019. Si tratta cioè di un’occasione che la FLC CGIL offre all’Istituto per rimediare ad un errore commesso e per potere ragionare in maniera corretta e cogente con il tema delle stabilizzazioni, che il piano di fabbisogni 2017-2019 non ha previsto minimamente, salvo un troppo generico richiamo (si veda a tale proposito l’ultima tabella del documento dell’amministrazione, che è quella che indica le risorse di cui si ha bisogno) e l’utilizzo dello strumento per un piccolo discrezionale numero di amministrativi. Quindi, sgombriamo il campo dalle dicerie e dalle illazioni che vogliono la FLC CGIL contraria alle stabilizzazioni o a chissà quale azione positiva dell’Ente, che questa diffida inficerebbe. Piuttosto, come dice anche la Circolare n. 3 della Funzione Pubblica, stiamo offrendo all’amministrazione uno strumento per aggiornare le sue decisioni alla luce dell’art. 20 del D.lgs 75/2017.

Per il resto, con la diffida vogliamo ricordare all’Amministrazione che si manifesta rigorosa nell’applicare le norme quando queste hanno ricadute negative sulle lavoratrici e sui lavoratori dell’Istituto, che lo stesso rigore va adottato anche quando si tratta di rispondere della mancata applicazione di leggi e di disposizioni contrattuali.

Infatti, l’art. 6 comma 4 del D.Lgs. 165/2001, così come modificato dal D.Lgs. 75/2017, prevede che le Pubbliche Amministrazioni, nell'adozione dei Piani di fabbisogno, debbano assicurare la preventiva informazione sindacale ove prevista nei Contratti collettivi nazionali. Tale previsione è contenuta nell’art. 31, comma 3, lettera b del CCNL Ricerca del 7 aprile 2006. Pertanto, l’aver convocato i sindacati per la prevista informativa in data successiva all’approvazione del Piano triennale dei fabbisogni configura un comportamento antisindacale per violazione della legge e del Contratto collettivo.

Del resto il piano dei fabbisogni è inaccettabile soprattutto nel merito, poiché introduce criteri ampiamente discrezionali del vertice dell’Istituto nella scelta del personale da stabilizzare.

Quindi, l’amministrazione è chiamata a rispondere della propria condotta antisindacale, ma può cogliere l’occasione per rivedere il tutto, alla luce dei numerosi elementi di novità intervenuti nel frattempo. Se l’Amministrazione convocherà le Parti Sociali annunciando di voler dare vita ad un nuovo piano triennale per la stabilizzazione di tutto il personale precario dell’Istituto attraverso un percorso condiviso, la FLC CGIL non darà seguito alla diffida.

La CGIL sostiene il diritto di tutti i lavoratori precari ad un eguale trattamento, mediante l’individuazione di criteri di scelta quanto più oggettivi possibile. Si tratta di un principio di equità e di rispetto della dignità di tutti i lavoratori sulla quale la FLC CGIL non è disponibile ad accettare alcun compromesso.

La FLC CGIL ribadisce la propria posizione a sostegno della stabilizzazione di tutti i precari, nessuno escluso!

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