Incarichi di responsabilità all’INAIL: un film già visto!
Decisioni già prese in assenza del necessario confronto sindacale sugli effetti del verbale d’Intesa del 2021. Sembra proprio che non si voglia cambiare nulla. La FLC CGIL non è d’accordo, si proceda con un nuovo verbale.
Si è svolto lo scorso 20 novembre 2023 l’incontro con l’Amministrazione dell'INAIL sugli incarichi di responsabilità da assegnare a Funzionari d’Amministrazione e CTER IV. L’incontro è stato richiesto dalla FLC CGIL a fronte della pubblicazione di interpelli per l’assegnazione dei nuovi incarichi di responsabilità emanati da alcune direzioni regionali, in vista dell’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre 2023 degli incarichi in essere, assegnati due anni fa sulla base del verbale d’intesa siglato fra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali rappresentative del comparto ricerca il 12 maggio 2021. L’accordo prevedeva in prima applicazione l’assegnazione delle Indennità di responsabilità in via sperimentale, in assenza a quel tempo del nuovo regolamento di organizzazione in fase di emanazione, rimandando quindi ad una necessaria verifica del verbale d’intesa e dei suoi effetti sull’organizzazione del lavoro, in termini di miglioramento dell’azione amministrativa, dei servizi prestati all’utenza e dei livelli produttivi, laddove previsti. Insomma, la situazione avrebbe richiesto la necessità di una verifica della bontà o meno del verbale d’intesa del 2021, prima di procedere alla nuova fase di interpelli per il biennio 2024-2025. Un confronto per noi doveroso in quanto l’accordo prevedeva una fase di sperimentazione da verificare sia per i criteri che per il numero degli incarichi. Va anche detto che il nuovo modello organizzativo da realizzare in INAIL già al tempo del verbale del 2021, non è stato ancora realizzato, per cui rimane l’assenza di un quadro di incarichi di responsabilità codificati e/o di posizioni organizzative rispondenti ad un preciso assetto organizzativo.
Per quanto sin qui detto, prima ancora di procedere all’avvio dei nuovi interpelli, sarebbe stata opportuna una valutazione dei risultati conseguiti in questi due anni di applicazione del Verbale, data anche la scadenza degli incarichi assegnati. Mentre l’Amministrazione, in assenza della nostra richiesta, probabilmente avrebbe proceduto con “inerzia” all’assegnazione dei nuovi incarichi, confermando il vecchio Verbale e demandando alle singole direzioni l’emanazione dei singoli interpelli.
Bene abbiamo fatto a pretendere la convocazione di un’apposita riunione che ci ha permesso di scoprire l’arcano e di rappresentare alcuni punti di criticità. Infatti, l’Amministrazione, non ha dimostrato nessun interesse alla verifica del Verbale del 2021, ritenendolo di fatto utilizzabile sic et simpliciter per l’emanazione dei nuovi interpelli senza aver avviato alcun preventivo confronto. Mentre sul piano dei numeri si è resa disponibile semplicemente a verificare e a fornire alle organizzazioni sindacali la mappatura degli incarichi, per portare ad evidenza quelli che sono stati prestati nell’ambito delle direzioni centrali ad altre direzioni, laddove non assegnati in prima battuta (prestiti non previsti nel verbale del 2021 e avvenuti con meccanismi di scarsa trasparenza e quindi discutibili). Disponibilità negata al territorio, che invece va confermata in toto nella sua numerosità, anche a fronte di posizioni non assegnate nel corso del passato biennio e quindi disponibili.
Non è chiaro a tale proposito se sulla base della nuova mappatura dei numeri alle Direzioni centrali saremo chiamati alla stipula di un nuovo Verbale d’Intesa, come riteniamo sarebbe giusto, o se invece l’Amministrazione saprà trovare altre soluzioni ardite.
Nel merito abbiamo posto le seguenti questioni:
- verificare la possibilità di incrementare la numerosità delle posizioni da mettere a disposizione per gli interpelli, in particolare presso le strutture territoriali altamente penalizzate in sede di prima applicazione: 32 incarichi presso la Direzione generale e 17 per le strutture territoriali. L’incremento può essere raggiunto intervenendo sia sul budget complessivo, che sul valoredell’importo pro capite;
- maggiore coerenza fra gli incarichi e le relative aree di lavoro al fine di privilegiare specificatamente le attività finalizzate al miglioramento delle attività di ricerca e di trasferimento tecnologico per le direzioni centrali, e nelle strutture territoriali al miglioramento dell’attività di certificazione e verifica;
- la ripartizione degli incarichi tra le regioni dovrebbe avvenire non solo in base al criterio del portafoglio dei servizi richiesti alle UOT, ma anche al grado di complessità gestionale delle Direzioni e al numero degli aventi diritto in servizio, al fine di dare ai lavoratori pari opportunità di accesso agli incarichi;
- laddove il numero degli aventi diritto e dei partecipanti all’Interpello fosse maggiore del numero dei posti messi a disposizione, fermo restando la valutazione dell’idoneità all’incarico da parte del Dirigente, riteniamo opportuno applicare un principio di rotazione sulla base delle attività valutabili per l’assegnazione dell’incarico, al fine di permettere a tutti di dare il proprio contributo per migliorare le attività. Non possiamo non tenere conto che, data l’importanza degli importi in questione, una non corretta aderenza fra le indennità assegnate e l’importanza degli incarichi, possa generare gerarchie e ossificazione non del tutto coerenti con il modello organizzativo dell’INAIL (appunto, come detto sopra, in attesa di emanazione), piuttosto controproducenti e nocive al complessivo benessere organizzativo delle strutture, che effettivi miglioramenti nell’azione amministrativa;
- per trasparenza nell’interpello riteniamo opportuno descrivere in modo specifico il contenuto dell’incarico e indicare la figura richiesta (CTER/Funzionario d’Amministrazione).
Confermiamo con rammarico un approccio penalizzante da parte dell’amministrazione nei confronti del territorio che, già penalizzato nel verbale del 2021 dall’esiguo numero di incarichi messi a disposizione rispetto a quelli previsti per la Direzione generale, non solo deve fare i conti con una strutturale carenza del personale nelle UOT, ma non trova neanche l’adeguato riconoscimento all’impegno svolto, quando ciò sarebbe possibile, per sostenere quei servizi che sul piano prevenzionale rappresentano una delle attività principali dell’Istituto.
Come FLC siamo pertanto fortemente convinti della necessità di una verifica del Verbale d’Intesa del 2021 al fine di una sua nuova stipula, prima che si proceda oltre con l’emanazione di altri interpelli e sospendendo gli interpelli già emanati.