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INFN Comunicato al personale sulla sospensione delle attività scientifiche sotterranee dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso

Sospese le attività scientifiche sotterranee dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso

04/06/2003
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I FATTI

La recente scelta dell'INFN di sospendere cautelativamente le attività nelle sale sotterranee dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, seguita al sequestro di una delle sale disposto dal GIP di Teramo, giunge alla fine di un lungo percorso che da tempo in Abruzzo vede al centro di roventi polemiche l'INFN: dalle accese discussioni sui media locali sulla effettiva necessità e sulla compatibilità ambientale della realizzazione della terza

galleria dedicata, allo sversamento della sostanza tossica del 16 agosto 2002 sul torrente Mavone che, oltre ad allarmare i cittadini abruzzesi, ha avviato le attente e mirate verifiche da parte dei vari soggetti pubblici preposti.

LE POLEMICHE

Posto che l'INFN si sia effettivamente trovato al centro di un vortice polemico dettato talvolta più da strumentali schermaglie politiche che da fondate valutazioni di merito in materia di sicurezza e di impatto ambientale, resta opinabile la leggerezza con la quale l'intera questione è stata nel tempo affrontata.

La convinzione da parte di qualche dirigente di poter prescindere dal contesto sociale e dalle condizioni territoriali in cui si opera, in nome forse di un travisato interesse nazionale e sovranazionale, è una posizione che ha finito per nuocere all'ente stesso, alla sua immagine nazionale ed internazionale e, soprattutto, ai lavoratori e alle attività scientifiche dei LNGS.

Le indagini in corso della magistratura sapranno certamente individuare ed attribuire responsabilità in merito a comportamenti indebiti, ad opere strutturali a monte realizzate non a regola d'arte o a successivi interventi arbitrari.

LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI E DEGLI ADDETTI

Tenuto conto delle particolari condizioni operative sotterranee e della contemporanea presenza di rilevanti quantità di materiali liquidi e gassosi infiammabili necessarie agli esperimenti - quantità che già in comuni ambienti esterni renderebbero di per se problematica l'adozione di perfette condizioni di sicurezza - il personale preposto e il personale operante nelle sale ha costantemente prodotto ogni possibile sforzo per consentire lo svolgimento delle attività di ricerca in sicurezza.

I livelli di sicurezza richiesti da questi particolari impianti sperimentali sotterranei impongono dunque una particolare attenzione da parte dell'ente.

Allo scopo di mantenere appropriati gradi di sicurezza, al costante mutare delle fasi sperimentali deve corrispondere una puntuale informazione e aggiornamento degli addetti interni e del personale in turno di reperibilità e il corretto orientamento delle attività del personale proveniente da altre sedi. Per questi motivi, tra l'altro, abbiamo più volte chiesto all'ente di procedere localmente ad una serena discussione sulla organizzazione del lavoro e sul tavolo negoziale nazionale di riconoscere opportuni incentivi al personale dei LNGS.

LE PROPOSTE

In attesa della risposta delle autorità governative interpellate dal Presidente dell'INFN per uno straordinario intervento tecnico che garantisca la completa tranquillità dei cittadini abruzzesi e la rapida e piena ripresa delle attività di ricerca in sicurezza, ribadiamo e sottolineiamo la necessità che l'ente concerti con le rappresentanze sindacali nazionali e locali appropriate modalità operative e promuova iniziative con i soggetti istituzionali, politici e sindacali abruzzesi al fine di rendere non conflittuale la presenza della prestigiosa attività scientifica a livello internazionale con l'ambiente e con la legittima richiesta di trasparenza e sicurezza dei cittadini abruzzesi.

il Coordinamento Nazionale INFN
Roma,4 giugno 2003

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