INFN: la lunghissima vicenda delle stabilizzazioni nell’Ente si avvia, forse, a conclusione
Il comunicato sindacale FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA e FGU Dip. Ric.
Martedì 8 giugno 2021 si è svolto un incontro di natura tecnica delle organizzazioni sindacali con la delegazione della dirigenza dell’ente per affrontare la situazione del personale coinvolto dalle procedure di stabilizzazione della legge 75/2017 (legge Madia) non ancora concluse all’INFN. Tale discussione era stata avviata nell’incontro con il Presidente del 4 marzo scorso, che abbiamo riportato in un successivo comunicato unitario e si è svolta sempre in contatto con i precari dell’INFN.
Un quadro con luci ed ombre e che vogliamo chiarificare riportando quanto l’Ente ha descritto come programma di fabbisogni del personale per il biennio 2021/2022 a valere sui fondi ottenuti dal decreto rilancio dello scorso anno e dalla legge di stabilità per l’anno 2021 al comma 541 nonché i fondi che si renderanno disponibili grazie al turn-over. Sono previsti:
- L’assunzione dei cosi detti “comma uno prioritari” (54 posizioni) entro il mese di giugno 2021.
- Nessuna procedura di stabilizzazione per i cosi detti “comma uno misti non prioritari”.
- Un bando unico per la selezione per titoli e colloquio di 40 posizioni da Tecnologo per coloro che hanno i requisiti del comma due della legge Madia.
- Contestualmente al bando su citato l’avvio di una procedura concorsuale per 50 posizioni di Ricercatore, entrambi da avviare entro l’estate.
- Per i fondi che si liberano dal turn over per gli anni 2021/2022/2023 sono previste circa 50 posizioni da Tecnologo da bandire a livello locale entro fine 2022.
- Infine un ulteriore bando da 50 posizioni da Ricercatore entro il 2022.
Non includiamo nella lista le posizioni del personale Tecnico ed Amministrativo previste, che oltre a rimpiazzare le quiescenze dovranno anche verosimilmente considerare il notevole incremento di organico che si avrà alla fine di questo piano. Incremento dovuto anche ai piani straordinari di reclutamento e precedenti stabilizzazioni avvenuti negli anni più recenti.
Le ombre
Per i comma uno non prioritari (stimati in circa 24 posizioni) l’Ente non individua una soluzione omnicomprensiva limitandosi a considerare solo la situazione delle figure professionali attualmente in servizio mettendo eventualmente a bando i profili relativi. In questo modo esponendosi a ricorsi giudiziari che si sarebbero potuti ampiamente evitare.
L’Ente si è opposto a bandire selezioni da Ricercatore per i comma due, adducendo motivazioni tecniche da noi non condivise, accettando solamente di ampliare le declaratorie da prevedere nel bando di selezione da Tecnologi in maniera da non discriminare nessuno tra coloro che risultano, nella ricognizione effettuata dall’Ente stesso, come potenziali candidati anche per chi avesse un profilo più vicino a quello da ricercatore. Questa posizione sembra tradire, a nostro avviso, una forma di pregiudiziale “ideologica” dell’INFN a stabilizzare i Ricercatori.
Non riteniamo in questo frangente di dover nuovamente stigmatizzare la forte differenza di opinioni con la dirigenza riguardo alla destinazione dei fondi ricevuti nei vari anni, sicuramente ingenti e che in alcune circostanze l’Ente ha ritenuto di utilizzare per “ripianare il bilancio” (affermazione testuale dell’Ente). Senza considerare che anche le ultime risorse stanziate con il comma 541 dalla Legge di Bilancio 2021 e che ammontano per l’INFN a 4,2 mln di euro, vanno ad aumentare le risorse disponibili per le stabilizzazioni.
Riteniamo comunque, anche considerate le premesse con cui tutta questa vicenda si era avviata, che il risultato ottenuto è importante. Bisognerà vigilare sulla sua futura applicazione, in particolare sulla corretta costruzione dei bandi e avviare una nuova fase che veda rispettati diritti e tutele per tutti e che finalmente chiuda la cosi detta stagione del “precariato”.