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INFN: per il sindacato la sicurezza deve essere al primo posto

Il resoconto della contrattazione integrativa del 27 aprile

29/04/2020
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Il 27 aprile si è tenuta, in modalità da remoto, una riunione di contrattazione integrativa che ha avuto come punto di discussione principale l’emergenza sanitaria e i suoi riflessi sull’organizzazione del lavoro in INFN.

L’Ente ha predisposto delle line guida per una fase di “riavvio delle attività lavorative”.

Dopo l’illustrazione da parte della dott.ssa Marta Dalla Vecchia, delle misure che si intendono attivare a precisazione e integrazione di quanto già predisposto nelle precedenti linee guide dell’Istituto, siamo intervenuti chiedendo, per poter condividere questo documento, che fossero precisate alcune questioni per noi essenziali.

Per prima cosa la riaffermazione che il “lavoro agile” resta la forma ordinaria della prestazione lavorativa anche in questa fase, poiché l’obiettivo primario resta la tutela della salute e la riduzione del rischio della diffusione del contagio.

Le categorie di personale più esposte al contagio (portatori di patologie o più anziani), con figli da accudire o comunque con situazioni familiari che rendono necessaria la loro permanenza a casa, devono essere esplicitamente esentate dal recarsi al lavoro.

Le organizzazioni sindacali a livello nazionale e le RSU assieme ai rappresentanti sindacali territoriali, devono essere coinvolte nella gestione dell’emergenza. Ovviamente insieme agli RLS e alle strutture competenti.

Attualmente il personale in servizio fisicamente nelle varie sedi è complessivamente circa il 5%. Questa percentuale devi potersi innalzare con molta cautela per non vanificare gli sforzi fin qui fatti per il contenimento dell’epidemia.

Un punto di assoluta delicatezza è quello dei lavoratori in appalto. Va garantito che possano operare in sicurezza e che il loro impiego sia funzionale alla fase emergenziale. Così come le operazioni di sanificazione degli ambienti devono essere fatte da personale specializzato.

Abbiamo più volte riscontrato come ci sia stata talvolta una difformità nei comportamenti da parte delle varie sezioni o laboratori, anche oltre le effettive specificità di ognuno. Abbiamo chiesto un governo centrale della gestione della crisi cercando di evitare interpretazioni e comportamenti difformi da quelli richiesti. Un esempio per tutti quello delle ferie arretrate.

Anche se in questa fase emergenziale il problema non era ovviamente all’ordine del giorno, mano a mano che la situazione si dovesse normalizzare è evidente che andrà affrontata nuovamente la questione del lavoro straordinario in “lavoro agile” svolto in sede, così come il ripristino di turni e reperibilità.

Infine, con tutte le difficoltà del caso, andrebbe affrontato il tema del trasporto casa lavoro in quanto l’utilizzo del mezzo pubblico è in questo periodo ovviamente rischioso.

Vedremo se sarà possibile condividere con l’Ente queste cose.

Nella giornata è stato fatto un passaggio sul prossimo piano triennale che dovrà contenere numeri adeguati per l’applicazione degli articoli 53 e 54 così come per i passaggi di livello di cui all’articolo 22 comma 15 del decreto legislativo 75/2017 relativi agli operatori che, in possesso di diploma, potranno essere inquadrati nel livello superiore. Dobbiamo rimarcare che l’Ente ha in realtà già applicato l’articolo 22 per un singolo concorso a primo tecnologo, ma non ritiene, sbagliando, di poterlo applicare anche per altre tipologie di personale tecnico amministrativo (ad esempio per il funzionario amministrativo o per il collaboratore tecnico laureato), oltre quelle di cui sopra, o per altri ricercatori/tecnologi.

 Le procedure per tutti i passaggi, impegno riconfermato dall’Ente, dovranno concludersi entro l’anno.

Analogamente dovranno essere previsti i posti per le stabilizzazioni sia del personale ricercatore/tecnologo che tecnico/amministrativo.

Sono state presentate 66 domande per la conciliazione stragiudiziale relativa al riconoscimento delle anzianità pregresse. L’Ente sta lavorando le richieste e successivamente i singoli dipendenti dovranno recarsi presso l’ispettorato del lavoro di zona (che verrà indicato dall’INFN) e poi a Roma, per chi ha delegato un rappresentante sindacale, sarà cura delle OO.SS delegate e dell’Amministrazione chiudere la conciliazione presso l’Ispettorato del Lavoro.

L’Ente ci ha comunicato come non sia ancora concluso da parte di tutte le strutture la ricognizione delle domande per lo smart working a regime. Sembrerebbe che le domande possano essere inferiori alla quota massima stabilita. Per l’ennesima volta, a fronte della reiterata volontà dell’Ente di non accogliere le domande di tele lavoro superiori al 2% dell’organico, abbiamo fatto presente come questo istituto sia diverso dal lavoro agile e come sarebbe stato necessario, utile e sensato accogliere tutte le domande presentate.

Per le stabilizzazioni del personale precario sono state presentate 191 domande che andranno adesso vagliate dall’Ente per l’accertamento dei requisiti idonei.

In attesa del passaggio in ruolo saranno prorogate tutte le posizioni in scadenza.

Rinviata alla prossima riunione la sottoscrizione del disciplinare sui benefici assistenziali così come la problematica insorta sul CCNI 2017 per i ricercatori/tecnologi.

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