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INFN, richiesto l’avvio di un tavolo negoziale sull'organizzazione del lavoro e del personale

Lettera unitaria di FLC CGIL, CISL FIR e UIL PA-UR

02/08/2006
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Pubblichiamo di seguito la lettera unitaria inviata al Presidente dell’INFN con la richiesta di apertura di uno specifico tavolo negoziale sulle prospettive dell’Ente, sull’organizzazione del lavoro e sulle politiche del personale all’INFN, per la valorizzazione delle professionalità e il superamento del lavoro precario.

Roma, 2 agosto 2006
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FLC CGIL, CISL FIR, UIL PA-UR

OGGETTO: Richiesta di apertura di uno specifico tavolo negoziale sulle prospettive dell’Ente, sull’organizzazione del lavoro e sulle politiche del personale all’INFN, per la valorizzazione delle professionalità e il superamento del lavoro precario.

La riduzione dei finanziamenti per la ricerca operata negli anni, richiede una attenta analisi sulle prospettive dell’INFN e sugli indirizzi scientifici che l’Ente intende perseguire. In questo contesto risulta fondamentale il confronto sull’organizzazione del lavoro.

Alcune dubbie scelte operative ed alcune determinazioni amministrative, apparentemente indipendenti, stanno da tempo alimentando un clima di tensione e disagio all’interno dell’Ente, avvilendo di fatto le professionalità in esso presenti. Un patrimonio di professionalità pazientemente (e costosamente) costruito nel tempo, sempre più spesso esposto a scelte apparentemente scoordinate e logiche burocratiche, che rischia di essere sotto utilizzato o rapidamente disperso.

In tema di politiche del personale, il blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, reiterato in modo indiscriminato dalle Finanziarie degli ultimi anni, ha favorito anche nel settore della ricerca l’esplosione del fenomeno del precariato.

Nell’INFN, come nell’intero settore della ricerca pubblica, l’impiego massiccio di forme contrattuali flessibili assume caratteristiche di natura strutturale, che incidono significativamente sulla qualità del sistema, sulle professionalità, sul modo di operare e sulla organizzazione del lavoro dell’Ente.

Pensiamo, oltre ai titolari di contratti a tempo determinato, ai titolari di contratti di lavoro parasubordinato (CoCoCo, collaboratori occasionali, partite Iva individuali), agli assegnisti di ricerca (dal punto di vista giuridico assimilabili ai collaboratori). Pensiamo anche ai titolari di quegli strumenti formativi utilizzati spesso in modo improprio, quali le borse di studio o i dottorati.

Nei fatti, questi lavoratori svolgono le stesse mansioni dei loro colleghi strutturati. Non si tratta solo di ricercatori e tecnologi, ma anche di personale tecnico e amministrativo per il quale la forma contrattuale della collaborazione è, se possibile, ancor meno giustificabile.

Per le ragioni su esposte, riteniamo prioritario e chiediamo l’urgente l’avvio di uno specifico tavolo negoziale sulle prospettive dell’Ente, sull’organizzazione del lavoro e sulle politiche del personale che, a partire dalla analisi della situazione attuale, ponga in essere adeguati strumenti che favoriscano la valorizzazione delle professionalità presenti e il superamento del fenomeno del precariato all’INFN.

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