INFN: riprendono le trattative, ma senza concreti passi avanti
Dopo lo sciopero la delegazione di parte pubblica fa come se non fosse successo niente
Dopo lo sciopero del 30 maggio, che ha visto una buona partecipazione, e le manifestazioni che si sono tenute in tanti centri, sono riprese il 19 giugno le trattative con l'amministrazione.
Non si registra però un cambio di atteggiamento da parte della delegazione INFN. In particolare continua, se possibile accentuandosi, la mancanza di autonomia rispetto ai vari diktat che giungono dall'ARAN, dalla Funzione Pubblica e dal MEF. Solo per quanto riguarda il precariato l'ente resta "autonomo", disattendendo le norme di legge e facendo a modo suo.
Nel merito delle questioni affrontate:
L'Ente sta predisponendo la costituzione del fondo per il salario accessorio 2017 che, salvo problemi con chi dovrà poi "certificarlo", dovrebbe registrare un incremento dovuto alle nuove assunzioni di personale sia per i livelli IV - VIII che per i ricercatori/tecnologi. Questo è forse l'unico passaggio non negativo della giornata di ieri.
Sulla costituzione del fondo dell'art. 90 del nuovo CCNL, propedeutico ai passaggi di livello ex articolo 54, sembra che neanche l'ente creda alla sua delibera n. 15163 che prevede lo stanziamento di 680.000 euro. Sono in attesa, "a breve", di una circolare del MEF, che dica come costituire il Fondo e a questo si atterranno. Quindi prospettive non buone, visto che sono loro i primi a non sostenere con convinzione quanto deliberato e che peraltro già non corrisponde alle richieste sindacali.
Per l'articolo 15, relativo alle progressioni per i ricercatori e i tecnologi, abbiamo proposto di fare una delibera che rispettasse i principi fissati dalla Cassazione, allegandone la sentenza. Per l'Ente non si può fare perché l'ARAN e la Funzione Pubblica la penserebbero diversamente, con buona pace dei giudici della Cassazione. Anche dove si potrebbe procedere in direzione favorevole per il personale, perché ci sono gli elementi per farlo, si preferisce nascondersi dietro "pareri" irragionevoli.
Sul lavoro agile e il telelavoro non ci sono avanzamenti. Abbiamo trasmesso, come FLC CGIL, ben due mesi fa le nostre osservazioni. Ci è stato ripresentato lo stesso testo, con la stessa sostanziale impostazione. Per il telelavoro rimangono le incomprensibili limitazioni percentuali, per il lavoro agile dire che si muovono con uno spirito inadeguato è un eufemismo.
Il testo, così com'è non va bene e andrà cambiato!
Sul riconoscimento delle anzianità pregresse l'Infn è ancora in attesa dell'ennesimo parere sollecitato all'avvocatura di stato.
La presidente del CUG ci ha illustrato il piano triennale per le azioni positive. È un buon testo che andrebbe reso operativo. Vigileremo che ciò avvenga, anche se, visto l'interesse dell'ente per il proprio personale, non c'è da nutrire grande fiducia.
Sul precariato forse la cosa peggiore. Oltre la solita storia che servono ulteriori risorse per proseguire nelle stabilizzazioni, ci è stato esplicitato come si stia procedendo nelle proroghe dei contratti in scadenza. Si procede caso per caso, senza una indicazione precisa. Discrezionalità è quindi la parola chiave!
Nel confronto che abbiamo avviato con il MIUR e con l'ARAN si sta cercando di porre le basi per rinnovare il contratto nazionale e per risolvere le tante criticità ancora in essere. l'Infn deve però fare la sua parte, smettendola di trincerarsi, dietro pareri altrui, recuperando spazi di autonomia e dando risposte a tutto il personale, stabile e precario.
Per parte nostra, insieme alle altre organizzazioni sindacali, stabiliremo le necessarie iniziative a sostegno delle giuste rivendicazioni del personale.