INRAN: lettera del Segretario Generale della FLC Cgil al Ministro dell’Agricoltura
Ulteriore iniziativa di denuncia della grave situazione di gestione interna all’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca Alimenti e Nutrizione)
A fronte del perdurare della grave situazione di gestione interna all’ INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca Alimenti e Nutrizione) la FLC Cgil ha assunto una ulteriore iniziativa di denuncia attraverso una lettera del Segretario Generale al Ministro dell’Agricoltura.
Roma, 6 giugno 2007
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Prot. 293/2007
Prof. Paolo De Castro
Ministro per le Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali
Via XX Settembre, 20
00187 Roma
Egregio Signor Ministro,
un forte accentramento dei poteri ha portato, negli ultimi anni, una gestione dell’INRAN improntata alla più assoluta discrezionalità: dall’attività scientifica, alle risorse economiche, alla gestione del personale. In conseguenza di ciò la Legge istitutiva, lo Statuto ed il Regolamento di organizzazione e funzionamento sono stati deliberatamente disattesi.
Ne è conseguito anche che:
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il Consiglio Scientifico non ha svolto la sua funzione di Organo di indirizzo, di coordinamento e di controllo delle attività di ricerca dell’INRAN (art. 14, L. 6 luglio 2002, n. 137), atteso che il suo insediamento è avvenuto solo il 9 marzo del 2004 e che la sua prima riunione, forse l’ultima, è avvenuta più di un anno dopo, il 21 aprile del 2005;
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non è mai stato predisposto il Piano triennale di attività, atto con il quale si sarebbero dovuti determinare obiettivi, priorità e risorse (art 11 D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454);
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non è stato mai istituito il Comitato Scientifico, organismo consultivo dell’INRAN previsto dal Regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Ente (G.U. n° 270 del 17 Novembre 2004), che avrebbe dovuto, tra l’altro, essere obbligatoriamente e preventivamente ascoltato su “ ogni atto organizzativo che investa l’attività di ricerca e tecnologica dell’INRAN” (lettera a, comma 7, art. 10);
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non vi è stata alcuna distinzione tra la funzione di indirizzo e di gestione, come rilevato dalla Ragioneria Generale dello Stato (verifica ispettiva del novembre/dicembre 2005) e facilmente riscontrabile anche dal fatto che l’ex Presidente e l’attuale Direttore Generale hanno gestito direttamente buona parte delle risorse disponibili per attività di ricerca, risultando anche Coordinatori scientifici di tre dei sei Progetti “strategici”, che nel triennio 2002-2004, hanno visto un finanziamento complessivo di circa 20 milioni di euro, ben superiore al corrispondente finanziamento ordinario dell’Ente.
E’ chiaramente intuibile come questa cattiva gestione abbia portato all’annullamento di qualsiasi forma di autonomia dei ricercatori e determinato il peggiore clima possibile per la vita e l’attività dell’Ente, con inevitabili conseguenze anche su diritti e relazioni sindacali.
Ad oggi, dopo circa un anno dal cambiamento del quadro politico, nonostante le continue denunce della FLC Cgil, questa situazione non è stata sostanzialmente modificata.
Ne è riprova che il Direttore Generale intenda utilizzare l’avvio di una completa ristrutturazione dell’immobile dell’Istituto per dirigere di fatto una nuova assegnazione di spazi, studi e laboratori, preconfigurando anche l’avvio della riorganizzazione funzionale e scientifica dell’Ente, che verrà ripartito “ in tre aree di ricerca”,superando “ la vecchia logica delle Unità”, come si legge in una nota che ha inviato il 3 maggio 2007 alle OO.SS nazionali e, per conoscenza, al Commissario Straordinario.
Chi ha deciso che le aree di ricerca dell’INRAN dovranno essere tre?
Chi ha deciso e con chi si è consultato sui criteri, se mai ce ne fossero, con i quali si attribuiscono studi e laboratori al personale ricercatore e tecnologo e su come il personale tecnico farà riferimento alle aree?
Purtroppo è una pratica che si ripete sistematicamente in questi anni all’INRAN, dove le decisioni vengono prese senza alcun reale confronto e i percorsi e gli atti che pure dovrebbero sovrintendere queste decisioni non ci sono o bene che vada sono appena accennati, in bozza,come il caso del piano triennale di attività, del fabbisogno del personale, del Regolamento di contabilità, del disciplinare per la costituzione del Comitato scientifico, della riorganizzazione dell’Ente.
In questo quadro non si può evitare di segnalare il ruolo dell’attuale Direttore Generale, approdato all’INRAN circa cinque anni fa, proveniente da un’industria farmaceutica,senza alcuna selezione, con un contratto di tipo precario da ricercatore, che è stato velocemente equiparato economicamente alla retribuzione massima possibile del CCNL, quella del dirigente di ricerca con più di 31 anni di anzianità. Attualmente, oltre a quella di Direttore Generale, ricopre anche la particolare carica di “Coordinatore Scientifico dell’Ente”, figura non prevista dalle leggi di riferimento dell’INRAN, ricoperta da diversi anni e rinnovata il 20 luglio del 2006. Non basta, è Direttore ad interim dell’Unità Organica di Chimica degli Alimenti e, per finire, ricopre dal 1/02/07 anche formalmente, oltre che sostanzialmente da diverso tempo, l’incarico di direzione del Servizio del Personale ed Ordinamento, essendo stato, nel frattempo, allontanato dall’incarico l’unico Dirigente Amministrativo di ruolo nell’Ente, destinato ad altre attività.
E’ evidente che, accanto all’avviato processo di nomina degli Organi dell’Ente, serve una svolta all’INRAN, le cui attività dovranno realizzarsi nel rispetto dello Statuto, del Regolamento e quindi dei ruoli dei suoi Organi. Servono percorsi definiti e trasparenti, rispettosi delle relazioni sindacali, per cominciare a rivedere ed attualizzare la struttura organizzativa interna, per definire una programmazione delle attività ed il relativo fabbisogno di Personale ed attuare quindi anche una credibile politica di stabilizzazione del numeroso personale precario. Serve, in poche parole, ridare credibilità all’INRAN.
Confidando in un Suo intervento, resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Distinti saluti.
Roma, 6 giugno 2007