INRAN, precari: lettera aperta della FLC CGIL al Presidente dell'Ente
Chiesto al Prof. Carlo Cannella il mantenimento in servizio di tutto il personale i cui contratti sono in scadenza entro dicembre 2009.
Pubblichiamo di seguito la "lettera aperta" inviata al Presidente dell'INRAN con la quale la FLC CGIL ha chiesto il mantenimento in servizio di tutto il personale precario in scadenza entro dicembre e che a diverso titolo opera nell'Istituto.
Roma, 25 novembre 2009
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Lettera aperta al Presidente dell’INRAN, Prof. Carlo Cannella
La FLC CGIL registra e vive con preoccupazione l'attuale e difficile fase che l'INRAN sta attraversando determinata dal taglio dei finanziamenti ordinari, nonchè dall'assenza di un Direttore Generale con una procedura di nomina avviata dal Consiglio dei Ministri di un nuovo Presidente. Queste ragioni e la consapevolezza della ristrettezza dei tempi hanno spinto la FLC CGIL ad inviare una lettera al Ministero vigilante il 9 ottobre u.s. per affrontare l'insieme dei problemi aperti, a partire dalle relazioni sindacali interne, i gravi problemi finanziari, nonché le imminenti scadenze dei contratti precari.
Al riguardo la FLC CGIL avanza la proposta di prorogare " sine die" tutti i rapporti di lavoro a tempo determinato in lista di stabilizzazione in quanto le norme previste dalla Finanziaria 2007 non sono state superate da alcuna norma successiva. In particolare, l'articolo 1 comma 519 della legge 296/2006, su cui si fonda il processo di stabilizzazione, prevede che i rapporti di lavoro vengano prorogati fino alla avvenuta stabilizzazione quindi senza scadenza.
La stabilizzazione di questo personale non è infatti una facoltà dell’Istituto, ma un diritto soggettivo delle singole persone; inoltre, essendo un diritto soggettivo, la proroga dei contratti avviene a prescindere dalla possibilità di individuare le risorse economiche su cui graveranno.
La proroga “sine die” dei contratti è un atto dovuto non subordinabile a valutazione di natura economica.
L’atto di proroga dei contratti senza scadenza ha quindi un solido fondamento normativo e corrisponde, di ciò siamo convinti, ad una necessità di tutto l’Istituto. Confermare le stabilizzazioni supera il vincolo del contenimento della spesa per contratti flessibili al 35% delle risorse utilizzate nel 2003. Il personale in stabilizzazione dovrà infatti essere collocato fuori da questa limitazione dando prospettive più certe ai precari non stabilizzandi, ai collaboratori e agli assegnisti.
Ciò detto la FLC ritiene che fino al termine del suo mandato il Presidente debba:
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prorogare "sine die" tutti i contratti a termine in scadenza di coloro che sono stabilizzandi
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rinnovare tutti i contratti di collaborazione in scadenza e bandire al più presto concorsi a tempo determinato attivando le procedure per l'applicazione dell'art. 529 della L. 296/2007 che prevede il 60% di posti riservati, come previsto dalla Finanziaria 2007 tuttora vigente.
Se, come il Presidente ha affermato, esiste un problema di risorse economiche e non un problema di carattere normativo, ad iniziare da quelle che provengono dai progetti, sui quali attualmente l'Istituto pensa di far gravare anche una parte del personale a tempo indeterminato, allora come FLC siamo fortemente preoccupati, perchè crediamo in questo quadro siano a rischio non SOLO i contratti precari, ma tutto il personale che opera all'interno dell’Istituto.
Per queste ragioni la FLC CGIL invita il Presidente a fare fino in fondo la sua parte portando a compimento tutti gli atti per mettere in sicurezza il personale precario e non, atti che non possono essere rinviati. Mantenendo anche l’impegno di erogare entro dicembre gli arretrati del CCNL EPR 06-09 oltre che applicare gli istituti contrattuali del CCNL EPR vigente.
L'impossibilità di garantire prospettive di futuro sviluppo dell'Istituto e quindi a tutti i lavoratori, dipende evidentemente, non solo da responsabilità interne, ma anche dalla mancata attenzione del Ministero vigilante, oltre che dalla inaccettabile politica del Governo sulla Ricerca Pubblica con il continuo taglio dei finanziamenti ai fondi ordinari che mette a rischio la stessa possibilità di funzionamento degli Enti Pubblici di Ricerca.
Siamo convinti che solo mettendo insieme le forze e i contributi di tutti si riuscirà ad uscire dall’attuale grave situazione in cui versa l’Istituto partendo dal ripristinare le corrette relazioni sindacali propedeutiche alla risoluzione positiva dei problemi.
In questo quadro e, assenza di adeguate risposte, la FLC CGIL continuerà nell’azione vertenziale nei confronti dell’Istituto e del Ministero intensificando le iniziative di mobilitazione all’interno ed all’esterno preannunciando anche il blocco delle attività.
24 novembre ’09
FLC CGIL
Angela Imperi