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INVALSI: è urgente aprire un ampio confronto pubblico sulle finalità della valutazione

La FLC CGIL ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori dell’ente di ricerca.

19/05/2017
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Mercoledì 17 maggio 2017 si è tenuta all’INVALSI un’assemblea della FLC CGIL aperta a tutti i lavoratori, sul ruolo della valutazione e l’utilizzo delle prove INVALSI. I lavoratori si sono confrontati ed hanno discusso in modo franco, evidenziando le potenzialità della valutazione per il supporto alle scuole, ma anche le difficoltà di comunicazione con il mondo della scuola. Tra i punti caldi affrontati le assemblee sindacali indette nei giorni delle prove INVALSI, che sono state vissute come una messa in discussione dell’Istituto e della professionalità dei lavoratori.

Il segretario generale Francesco Sinopoli ha ribadito la nostra opposizione al nuovo decreto sulla valutazione (DL 62/17) e più in generale all’uso strumentale che viene fatto delle prove INVALSI, come sostenuto peraltro nell’articolo pubblicato sull’Huffington Post, ha quindi affermato la necessità di aprire un confronto pubblico sulla valutazione tra i docenti e più in generale nella società. Per la FLC CGIL occorre separare il giudizio sulle finalità della valutazione e sull’uso spesso strumentale che se ne fa, sugli attuali compiti assegnati dal MIUR all’ente dalla professionalità dei lavoratori, che non è messa in discussione, e che solo da un confronto pubblico possono scaturire avanzamenti sul tema della valutazione come strumento per migliorare e non per punire o fare classifiche. La FLC CGIL non ha mai messo in discussione l’Istituto, che deve essere rafforzato sotto il profilo di ente di ricerca a sostegno delle scuole, ed è sempre stata in prima linea per la difesa dei precari. 

All’assemblea hanno preso parte anche Maristella Mortellaro della segreteria nazionale FLC CGIL, che ha portato il punto di vista dei docenti sulla valutazione, e Gabriele Giannini, sempre della segreteria nazionale, che ha ribadito la battaglia del nostro sindacato per la valorizzazione delle professionalità e dei lavoratori dell’INVALSI, per il superamento del precariato.

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