ISFOL: da un Piano Triennale blando e privo di prospettive, ad una strisciante riorganizzazione
La FLC CGIL proclama lo stato d'agitazione del personale. Troppe le incertezze per il futuro dell'Ente.
Il Piano Triennale approvato dal CdA è fumoso nei contenuti, che continuano ad essere da anni una stanca litania di buone intenzioni, e non dirime un aspetto essenziale: quanto l’Istituto debba produrre conoscenza scientifica utile alla comunità, e quanto invece debba rispondere aprioristicamente e strumentalmente agli attori politici.
Inoltre, è disatteso qualunque percorso di stabilizzazione per l’attuale personale precario, reso invisibile nel documento di programmazione del triennio. Certo, non può bastare il semplice richiamo all’utilizzo del turn-over per soddisfare le aspettative di tanti lavoratori precari da lunghi anni!
Nonostante ciò, qualcuno ha già pensato all’ISFOL del futuro. Peccato che l’amministrazione si sia dimenticata di condividerlo con i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali. Nel frattempo, si convocano estemporaneamente singoli dipendenti e dirigenti per comunicare proposte di mobilità del personale e assetto futuro dell’area di appartenenza.
Siamo convinti che queste azioni rispondano ad un disegno complessivo di riorganizzazione dell’Istituto.
Chiediamo che, in relazione al nuovo disegno, vengano:
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immediatamente esplicitati e condivisi i principi che lo hanno orientato;
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precisati gli strumenti di messa in trasparenza delle competenze di ciascun lavoratore;
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chiarite le modalità di assegnazione del personale;
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esplicitati i criteri oggettivi osservati nella scelta del nuovo management.
Il personale è stanco, veramente stanco e provato da anni di allarmi sulla perdita del posto di lavoro, mobilità coatta, mobilità verso l’esterno, smantellamento dell’ente, uscita dall’Istituto dal comparto della ricerca.
È ora di dire basta!
Chiamiamo tutto il personale alla mobilitazione permanente
Invitiamo tutte e tutti a partecipare ad un’assemblea del personale indetta per l’8 aprile, alle ore 10 , presso la sala CdA.
All’Amministrazione chiediamo, per l’ennesima volta , un incontro urgente su questi temi .
Roma, 31 marzo 2010