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La direzione dell’Ente, non intende dare seguito all’accordo del 3 febbraio!

Dura presa di posizione del Coordinamento INAF FLC Cgil

14/03/2006
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Nella riunione di trattativa del 14 marzo tra le OO.SS. e la direzione dell’INAF al gran completo, si sarebbe dovuto parlare di tabelle equiparative. Questo punto è stato invece solo accennato dal direttore amministrativo nei termini “aspettiamo di vedere che cosa succede domani con il contratto ricerca”.

Invece, in un clima sempre più surreale, con informazioni che uscivano con il contagocce evidentemente senza alcun rispetto di corrette relazioni sindacali, siamo venuti a sapere che:

  • Nell’ottobre scorso si è conclusa una lunga ispezione amministrativa da parte del Ministero del Tesoro; a seguito di tale ispezione, tra le altre osservazioni, sarebbero stati mossi rilievi sull’applicazione dell’accordo sul salario accessorio 2004, da noi non firmato, ma comunque entrato in vigore: si contesta il numero troppo elevato di indennità di responsabilità, la distribuzione “a pioggia” della produttività collettiva e delle progressioni orizzontali, oltre ad una irregolare costituzione del fondo per gli EP. La relazione degli ispettori è stata inviata anche alla Procura della Corte dei Conti. Nella relazione sarebbe stata suggerita l’opportunità di richiedere al personale la restituzione di somme percepite sulla base di quel contratto.

  • Tale relazione è stata inviata per opportuna conoscenza anche ai revisori dei conti, i quali, evidentemente influenzati dall’amena lettura, hanno bocciato il contratto integrativo 2005 non accettando l’aumento del fondo relativo per la creazione del fondo di ente stabilito in tale accordo: la motivazione sarebbe essenzialmente la non applicabilità dei meccanismi di costituzione del fondo come previsto dal CCNL Ricerca, in quanto in assenza di tabelle di equiparazione il personale non sarebbe ancora titolare di tale contratto. E’ evidente la gravità di tale affermazione, peraltro non di competenza dei revisori, perché con essa si precostituisce una pregiudiziale sulla decorrenza dell’entrata nel comparto ricerca. La bocciatura fa saltare anche l’impegno a mantenere in essere nel 2005 il fondo per il trattamento accessorio per il personale ex-CNR. Di conseguenza l’INAF non pagherà quanto concordato con le OO.SS.

  • A fronte di tale bocciatura l’unica cosa che l’ente sembrerebbe disponibile a valutare è la corresponsione, quale anticipo sugli aumenti futuri, di una quota riferibile agli aumenti previsti dal I biennio CCNL del comparto università.

  • Gli stessi revisori hanno indicato che, per effettuare le selezioni per l’art. 57 del contratto università, occorre chiedere la deroga al blocco delle assunzioni, cosa che l’INAF ha in effetti fatto.

  • A seguito di tutto ciò l’INAF non intende dare seguito all’accordo firmato il 3 febbraio che indicava nella fine di febbraio la data per bandire sia l’art. 54 contratto ricerca che l’art. 57 contratto università.

  • Alla nostra ripetuta richiesta di rispettare l’accordo, accompagnata dalla disponibilità a eventualmente rivedere la distribuzione della pianta organica se proprio questo dovesse essere necessario, e dall’indicazione che si potevano bandire i concorsi per l’art. 57, aspettando poi eventualmente la deroga per le assunzioni (cosa che a noi non sembra assolutamente necessaria trattandosi comunque di selezioni interne), l’ente non ha ritenuto di dare risposte.

Le notizie che oggi abbiamo avuto consentono forse di comprendere meglio le ragioni inconfessate del balletto apparentemente incomprensibile di convocazioni e rinvii che aveva preceduto la riunione odierna.

Appare chiaro che l’INAF è di fatto commissariato dai Revisori e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e non è in grado di difendere la propria autonomia né di rispettare gli impegni presi dalla Presidenza e dal CdA: non si tratta però solo dell’incapacità a mantenere gli impegni di natura strettamente contrattuale, anche se ciò sarebbe di per sé già sufficientemente grave, ma di una complessiva incapacità a gestire i processi riorganizzativi che dalla riforma del 1999 erano previsti o prevedibili. L’appesantimento della struttura centrale dell’INAF, gli altri costi connessi al processo di riforma ed i tagli della coppia Tremonti-Moratti si scaricano ora sia sul salario del personale, sia su un progressivo taglio dei fondi alla ricerca: non vi è chi non veda come le modalità di applicazione della riforma scelte da questo CdA sulla base dei vincoli imposti dal MIUR e dal Ministero dell’Economia tendano ad aumentare simultaneamente sia i costi, sia gli intralci di carattere burocratico e dirigistico all’attività di ricerca. Insomma si pagano con i soldi che dovrebbero essere destinati ai lavoratori ed alla ricerca i costi derivanti dalla ferrea volontà di controllo politico degli Enti da parte del Ministero.

Tutto ciò è evidentemente inaccettabile e giustifica ulteriormente, se ancora ce ne fosse bisogno, l’allarme che la FLC Cgil lanciò nei giorni scorsi sullo stato dell’INAF e sul futuro della ricerca italiana in astrofisica.

E’ evidente a tutti la necessità di una dura risposta di mobilitazione che concorderemo nei prossimi giorni con le altre organizzazioni sindacali: forniremo in brevissimo tempo i dettagli organizzativi. Restano per intanto ovviamente confermate le iniziative che la FLC aveva già programmato.

Roma, 14 marzo 2006

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