CNR: stabilizzare i precari è il dovere di uno Stato civile che guarda al futuro
La manifestazione del 20 giugno ha rappresentato un importante passo avanti per far uscire dall’invisibilità i precari dell’Ente.
Il 20 giugno 2017 la sede centrale del CNR ha ospitato una partecipatissima assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori precari provenienti da tutte le sedi. Inizialmente si è svolto un presidio sulla scalinata del CNR al quale ha partecipato il Presidente Massimo Inguscio. Successivamente, la manifestazione è proseguita all’interno dell’Ente, in aula Convegni, ed ha visto anche la partecipazione dei Segretari generali di FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA che hanno pienamente sostenuto la mobilitazione.
Francesco Sinopoli, Segretario generale FLC CGIL, nel suo intervento ha richiamato il sacrificio dei ricercatori che hanno creduto nell’Ente ed hanno scelto di rimanere in Italia. Ha riaffermato, inoltre, la netta distinzione tra le problematiche gestionali che sta affrontando l’Ente e la soluzione dell’emergenza sociale del precariato.
Moltissime le testimonianze del personale che lavora nell’Ente con contratti a tempo determinato e atipici. Al loro fianco tanti lavoratori e lavoratrici di ruolo che hanno dato un significativo supporto all’iniziativa. Questa manifestazione, che ha avuto risalto anche sui media nazionali, rappresenta un importante passo avanti per uscire dall’invisibilità. La battaglia è solo all’inizio! È solo una delle tappe di un percorso iniziato da diversi mesi che non si potrà ritenere concluso sino a quando non verrà restituita la dignità a questi lavoratori.
La stabilizzazione dei precari è un dovere di uno Stato civile che guarda al futuro del proprio Paese.