Le opportunità negate al Settore Ricerca Inail
L’Amministrazione non riconosce la filiera professionale della ricerca
Nel confronto aperto al tavolo il 14 dicembre sul piano assunzionale, previsto nel Piano di attività di ricerca 2022-2024, l’Amministrazione non risolve il problema dei sottoinquadramenti prevedendo solo 3 posti per il profilo da funzionario ritenendo di non utilizzare tutte le risorse disponibili per le assunzioni e la valorizzazione del personale.
Il comunicato unitario FLC CGIL FSUR CISL Fed. UIL Scuola RUA FGU Dipartimento Ricerca Sezione ANPRI
Si è tenuto il giorno 14 dicembre l’incontro tra le organizzazioni sindacali rappresentative del settore ricerca e l’amministrazione INAIL sui punti all’O.d.G., ovvero benefici socio-assistenziali 2021, applicazione dell’art. 52 (mobilità tra profili a parità di livello per il personale dei livelli IV-VIII) e Piano assunzionale con particolare riferimento all’applicazione dell’art. 22 c. 15 per il superamento del sottoinquadramento. L’amministrazione non ha invece accolto la richiesta di discutere anche lo stato di applicazione dell’accordo per l’attribuzione degli incarichi di responsabilità. Per quanto riguarda i BSA abbiamo esaminato una proposta di rivedere le modalità di attribuzione del fondo, in particolare prevedendo il contributo fino a 2.000 € per dipendente per spese di protesi ed ausili (comprese protesi ortodontiche) togliendo gli altri rimborsi sanitari. Abbiamo chiesto di approfondire la questione perché riteniamo che almeno le spese per visite specialistiche ed esami diagnostici, non pagati dall’assicurazione sanitaria base, debbano rimanere soggette al contributo. Aspettiamo che l’amministrazione fornisca i dati relativi alla distribuzione dei contributi tra le varie tipologie di spese sanitarie per valutare quale sia la procedura più favorevole per i colleghi. Riguardo l’applicazione dell’art. 52 siamo stati compatti sulla questione di sostanza e di principio che tali posti non vanno contingentati poiché si tratta di riconoscere, a costo zero, attività effettivamente svolte dal personale per l’Istituto. Riteniamo che, dopo oltre 13 anni dall’unica applicazione dell’articolo che il CCNL prevede sia fatto annualmente, provare a mettere dei paletti variamente argomentati a questo riconoscimento sia oltraggioso verso tutto il personale. Riteniamo inoltre che l’applicazione vada fatta in tempi rapidissimi. Infine, per quanto riguarda il Piano assunzionale, riteniamo che il piano del fabbisogno in corso di approvazione non sia adeguato e non permetta di prevedere un numero congruo di posti per dare una ragionevole opportunità di superare i problemi di sottoinquadramento presenti, sia preesistenti che soprattutto legati alle modalità di stabilizzazione del personale precario. Abbiamo lasciato la riunione insoddisfatti e chiederemo uno specifico incontro agli organi dell’Istituto per chiedere una modifica del Piano.