Manovra anticrisi, prime iniziative contro le misure che smantellano la ricerca pubblica. Occupato l'ISFOL
Sotto attacco il sistema degli Enti di ricerca, con la soppressione di enti di ricerca, il blocco delle assunzioni e delle stabilizzazioni, l'azzeramento della contrattazione e i tagli alle risorse.
La manovra economica in discussione colpisce pesantemente il nostro comparto come il resto della pubblica amministrazione. Si azzerano contrattazione e possibilità di reclutamento e stabilizzazione dei precari, vengono soppressi enti di ricerca (IAS, ISAE, ISFOL, EIM) e su altri si preannunciano interventi pesanti (INGV e ISPESL), più in generale corrono seri rischi autonomia e funzionalità tutti i nostri istituti di ricerca. Tutto questo si abbatte sul già disastrato settore della ricerca italiana, dove, è bene ricordare, siamo fra gli ultimi in Europa per gli investimenti in rapporto al PIL.
Occorre intervenire rapidamente perché il c.d. decreto "anticrisi" sarà presentato nel consiglio dei ministri. Alle prime avvisaglie che avevano dato luogo ad una presa di posizione unitaria si sono aggiunti nella giornata di oggi i primi segnali di reazione provenienti proprio dagli enti.
Da questa mattina l'Isfol è occupato, mentre tutte le OO.SS. dell'ISAE proclamano lo stato di agitazione e indicono per domani un'assemblea straordinaria.
Analogo stato di agitazione proviene dai lavoratori dell'Ente Italiano della Montagna.
Dall'Istituto Superiore di Sanità la FLC Cgil sollecita il presidente del comitato di settore Garaci per un suo intervento a favore degli Enti di Ricerca.
Iniziativa unitaria delle segreterie generali con richiesta urgente d'incontro sul futuro dell'ISPESL.
Dai centri di ricerca Enea giungono notizie di iniziative di mobilitazione dei precari, costretti a fare i conti con le conseguenze del decreto .
Come FLC Cgil diciamo che occorre sostenere tutte le iniziative di mobilitazione per contrastare il disegno autoritario contenuto nella manovra del governo, che come sempre vuole far pagare la crisi ai lavoratori, ai pensionati e alle fasce più deboli della società. Una manovra che non interviene sulle ragioni della crisi, non colpisce gli sprechi, ma taglia selvaggiamente lo stato sociale, blocca le retribuzioni dei dipendenti pubblici, aumenta la precarietà e abbassa i diritti. In questo quadro i settori della conoscenza, come la scuola l'università, la ricerca e l'alta formazione, sono visti solo come occasione di risparmio per la spesa pubblica e quindi sottoposti a tagli pesanti. Come sempre si decide di non investire sul futuro!
La FLC Cgil è al fianco delle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori degli enti di ricerca per la salvaguardia dell'autonomia degli enti, delle condizioni di lavoro e contro la crescente precarietà.
Roma, 24 maggio 2010
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ISFOL: occupata la sede contro la chiusura dell’ente. in pericolo la ricerca sul mercato del lavoro e la formazione dei lavoratori
Le lavoratrici e i lavoratori dell’Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), riuniti oggi in assemblea, hanno deciso l’occupazione dell’Ente a seguito della grave situazione derivata dalla soppressione dell’Istituto prevista dal Decreto “Anticrisi” in discussione domani al Consiglio dei Ministri.
Tale Decreto, se approvato, provocherebbe l’azzeramento di funzioni importanti nella ricerca economica e sociale e la perdita di posti di lavoro per circa 270 lavoratrici e lavoratori con contratto a tempo determinato.
La chiusura dell’Ente costituisce dunque un danno per il presente e per il futuro del nostro paese e per i lavoratori dell’Isfol che attualmente conta 630 dipendenti.
L’assemblea chiede un incontro immediato al Ministro Sacconi e dà mandato alle Organizzazioni sindacali di richiedere al Presidente del Consiglio il ritiro della parte del provvedimento in cui si sopprime l’Isfol e gli altri enti di ricerca.
Le lavoratrici e i lavoratori dell'ISFOL
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Al Presidente dell’ISS
Prof. Enrico Garaci
SEDE
OGGETTO: richiesta urgente di intervento come Presidente del Comitato di Settore
Egregio Presidente,
La finanziaria di Tremonti si annuncia come un provvedimento nefasto che metterà a rischio il lavoro di migliaia di lavoratori precari che lavorano da anni negli Enti Pubblici di Ricerca.
Questo provvedimento-anticrisi, annulla di fatto i pochi provvedimenti che rendevano possibile l’assunzione dei lavoratori precari oltre a intervenire in maniera autocratica sugli Enti di ricerca annullando di fatto i principi di autonomia della ricerca.
Nello specifico, la finanziaria, prevede una riduzione dei lavoratori precari del 50% rispetto alla spesa sostenuta per le stesse finalità nel 2009 e lo spiraglio aperto dalla possibilità di indire concorsi sulla base del turnover viene di fatto reso asfittico con norme restrittive.
Inoltre la soppressione di alcuni enti di ricerca rappresenta un grave precedente ed un attacco all'autonomia scientifica di tutto il Comparto
La FLC CGIL dell’ISS Le chiede di intervenire fattivamente, come Presidente del Comitato per il comparto istituzioni ed enti di ricerca e sperimentazione, per un provvedimento specifico sul futuro e sull’autonomia degli Enti Pubblici di Ricerca.
Il Coordinatore del Comitato degli Iscritti
Nicola Vanacore
Roma 24.05.2010