Manovra economica del Governo e ricerca: no del COPER ai tagli di personale
La posizione del COPER sui contenuti nella manovra economica del Governo.
Le iniziative di mobilitazione negli Enti di Ricerca
Pubblichiamo di seguito due note di agenzia sulla posizione del COPER ( Conferenza Presidenti degli Enti di Ricerca) nei confronti dei provvedimenti riguardanti la ricerca contenuti nella manovra economica del Governo in discussione al Parlamento.
Roma, 5 agosto 2008
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Roma, 1 agosto (Adnkronos Salute)
Correggere i tagli ai finanziamenti e al personale, che penalizzano gli enti di ricerca.
Questo l'auspicio della Coper, la conferenza permanente dei presidenti degli enti pubblici di ricerca, che in una nota esprime "forte preoccupazione per le restrizioni economiche e per i tagli sul personale previsti nel decreto legge 112 e nella prossima legge finanziaria".
La conferenza pone l'accento sul "numero inadeguato dei ricercatori in Italia (3 per mille occupati contro una media europea del 6 per mille) pur a fronte di una alta produttività scientifica documentata dal fatto che il nostro Paese occupa il sesto posto per numero di pubblicazioni e di citazioni in una classifica che prende in considerazione 140 nazioni". Queste osservazioni, rileva la Coper, "giustificano ampiamente l'esigenza di considerare separatamente dagli altri comparti il personale impiegato nella ricerca. Infatti in tale settore non c'è eccesso di personale ma, al contrario, una reale carenza come documentato da indici internazionali". Per queste ragioni la Conferenza auspica che "le penalizzazioni previste per il settore della ricerca vengano corrette in sede di Finanziaria, anche in considerazione della necessità di innescare, attraverso la ricerca e l'innovazione, un reale processo di sviluppo economico e sociale".
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Roma, 1 agosto (Ansa)
No alle penalizzazioni previste per la ricerca pubblica dalla manovra economica del Governo.
È questa la posizione della Conferenza permanente dei presidenti degli enti pubblici di ricerca (Coper), che lancia un appello affinché le restrizioni economiche e i tagli al personale vengano corretti in sede di Finanziaria.
La Conferenza esprime ''forte preoccupazione'' e, in una nota, pone l'accento sul ''numero inadeguato dei ricercatori in Italia (3 per mille occupati contro una media europea del 6 per mille) pur a fronte di un'alta produttività scientifica documentata dal fatto che il nostro Paese occupa il sesto posto per numero di pubblicazioni e di citazioni in una classifica che prende in considerazione 140 nazioni''.
Proprio sulla base di questi dati, Coper chiede di considerare il personale impiegato nella ricerca separatamente dagli altri comparti, vista anche la ''necessita' di innescare, attraverso la ricerca e l'innovazione, un reale processo di sviluppo economico e sociale''.