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INFN: non ci sono le condizioni per firmare i contratti integrativi 2011-2013

Chiediamo risorse chiare ed esigibili per gli anni 2014 e 2015, un'accordo per rinnovare i contratti a tempo determinato e lo sblocco delle progressioni di carriera (art. 54 e art.15).

19/06/2015
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In data 16 giugno è stata inviata da parte della FLC CGIL una lettera alla delegazione trattante, per spiegare le ragioni per cui non ci sono ad oggi le condizioni per firmare i contratti integrativi 2011-2013.

Riepiloghiamo per meglio chiarire la nostra posizione:

  • L’INFN ha, per la prima volta nella storia dei rinnovi dei contratti integrativi, costituito il fondo del salario accessorio in modo unilaterale.
  • Dopo la spending review del 2012, a fronte del fatto che tutti i contratti a tempo determinato dei tecnici e amministrativi sono stati imputati su fondi esterni e overhead, si è giunti all’accordo che il salario accessorio dei dipendenti a tempo determinato, venga pagato con i fondi esterni.
  • Questo passaggio, sommato ai circa 250 k€ annui derivanti dall’art 19 del CCNL (utilizzo dei fondi esterni per un fondo incentivante del personale), determinerebbe un avanzo per la produttività per gli anni 2011-2013 pari a circa 500/600 K€ (solo a consuntivo è possibile avere cifre certe), che significa circa 650 € (lordi) a testa per il triennio. Una media di 200 € annui
  • Le leggi finanziarie di questi ultimi anni hanno eroso il fondo del salario accessorio (superando con delle leggi norme contrattuali, si veda per esempio il recupero della RIA dei pensionati), bloccato le progressioni di carriera, diminuito i buoni pasto. Permettendo all’INFN di avere maggiori risorse per la ricerca a scapito dei fondi per il personale.
  • Aggiungiamo che l’INFN si rifiuta di trovare una soluzione che sani la sperequazione tra chi ha la polizza INA e chi non ce l’ha, con un’approssimazione per difetto possiamo affermare che l’INFN risparmia circa 3,7 M€ all’anno sulle risorse accessorie del personale.

Come FLC CGIL, pur capendo la difficile situazione della finanza pubblica, abbiamo dato la nostra disponibilità a chiudere gli anni 2011-2013, ma a condizione che si trovi un accordo per gli anni 2014 e 2015, sottoscrivendo regole certe sull’utilizzo di una parte dei fondi esterni.

L’impasse che si era determinata già due mesi fa, ha reso necessario che i segretari Generali delle OO.SS. incontrassero il Presidente e si cercasse una soluzione per giungere alla firma dei contratti integrativi dal 2011 al 2013. L’incontro dell’11 maggio scorso tra Presidente e OO.SS. aveva avuto l’effetto di ottenere da parte della dirigenza INFN, delle aperture per un confronto sull’utilizzo di una parte dei fondi esterni per la valorizzazione del personale. A tutt’oggi, però, tale confronto non si è mai avuto, mentre ci viene proposta la firma dei contratti integrativi.

Premesso che:

  • l’INFN ha sempre più necessità di attrarre fondi esterni per continuare la ricerca scientifica. La moda del momento è: meno fondi ordinari e più fondi esterni.
  • I fondi esterni (siano essi europei, premiali di Stato o regionali) si ottengono se e solo se il personale INFN: partecipa ai bandi, propone progetti interessanti e all’avanguardia, svolge bene questi progetti, rendiconta in modo impeccabile. Tutto questo significa: alto impegno e alta professionalità dei dipendenti INFN, siano essi ricercatori, tecnologi, tecnici o amministrativi.

Cosa chiediamo relativamente ai fondi esterni:

  • Si concordi che una percentuale (la nostra richiesta è del 5%) dei fondi esterni introitati dall’INFN, confluisca in un fondo incentivante per tutto il personale, sul modello del conto terzi.
  • Si concordino le modalità per distribuire questo incentivo: premiando chi direttamente concorre a reperire queste risorse e chi direttamente vi lavora per portare a compimento questi progetti;
  • si trovino le modalità per riconoscere un incentivo anche a coloro che continuano a portare avanti la ricerca derivante dal finanziamento ordinario, che inevitabilmente (lo vediamo già oggi) ha un carico di lavoro maggiore causato da uno spostamento delle risorse umane su progetti interni.

Restiamo convinti che se il personale, che sacrifica parte del suo tempo lavorativo per reperire risorse, una volta ottenute, si vedesse riconoscere non solo pacche sulla schiena ma anche incentivi economici, migliorerebbe la propria condizione lavorativa (oltre che economica) e sarebbe da incentivo per sé e per gli altri. Così come, se arrivassero maggiori risorse anche per coloro che svolgono la ricerca con i fondi ordinari, la frustrazione di questi ultimi anni (no progressioni economiche e no riconoscimenti professionali) verrebbe meno.

Restano sul tavolo di trattativa due, per nulla secondari argomenti, che vanno visti in un quadro generale di rinnovi dei contratti collettivi integrativi: il futuro del precariato all’interno dell’INFN e le progressioni di carriera con i passaggi di livello, attraverso l’art. 54 per i tecnici e amministrativi e l’art. 15 per i ricercatori e tecnologi.

Sempre durante l’incontro dell’11 maggio con il Presidente riguardo al precariato ci è stata data disponibilità ad avere un incontro specifico, con le relative tabelle, in cui si sarebbe visionata l’attuale situazione: anni di precariato, tipologie di contratti, prospettive future, cercando di trovare soluzioni per non disperdere la professionalità acquisita da tutti i precari senza che, in questi anni, abbiano avuto la possibilità di concorrere per un posto a tempo indeterminato. Anche a promessa non si è visto dare seguito e nessun incontro è stato poi fatto.

Relativamente alle progressioni di carriera, nel prossimo incontro del 24 giugno, è previsto che si parli di Piano Triennale 2015-2017. Auspichiamo si trovi la modalità per prevedere una rimodulazione della pianta organica che permetta le selezioni per l’avanzamento sui vari profili. Ricordiamo che lo scorso anno l’Ente sii rifiutò di rispondere alla Funzione Pubblica per difendere la rimodulazione e permettere i passaggi per tecnici e amministrativi, mentre si ottenne l’autorizzazione per i ricercatori e tecnologi, ma con posti non sufficienti rispetto all’alto numero di persone interessate.

Ribadiamo come FLC CGIL la volontà di voler firmare accordi integrativi, ma devono esserci proposte accettabili rispetto alle richieste che il personale avanza oramai da anni.

___________________

Roma, 16 giugno 2015

Al Direttore Generale INFN
dott. Luigi Giungi

Al Vicepresidente INFN
prof. Antonio Masiero

Egr. Direttore Generale Egr. Vicepresidente,

essendoci giunta la convocazione per il 24 giugno pv, con all’odg la firma dei CCI 2011-2013 riteniamo dover fare delle precisazioni.

La FLC CGIL si era resa disponibile a firmare i CCI 2011-2013 dopo l’incontro con il Presidente INFN dell’11 maggio scorso, avendo avuto rassicurazioni che si sarebbe iniziato a discutere dell’utilizzo di una parte dei fondi esterni, come fonte di finanziamento per la valorizzazione del personale.

A tutt’oggi non è stato fatto nessun incontro e nessuna proposta in merito all’utilizzo dei fondi esterni. Per la FLC CGIL rimane vincolante la definizione di regole certe di finanziamento dei fondi integrativi a partire dal 2014 per poter dar seguito alla firma dei CCI degli anni passati.

Riteniamo pertanto doveroso informarvi che, se non ci saranno proposte tali per cui si possa partire da una base di calcolo a valere sui fondi esterni con cui finanziare i contratti integrativi successivi al 2013, la posizione della FLC CGIL, sentiti i propri organismi direttivi, resta quella di non firmare i CCI 2011-2013.

Questa nostra posizione non è assolutamente un irrigidimento ideologico e non deve essere intesa come una non volontà a firmare accordi, ma va nella direzione di dare seguito a quanto si è detto durante l’incontro tra il Presidente dell’INFN e i segretari generali di FLC CGIL e FIR CISL.

Siamo convinti che è interesse, sia del personale sia dell’amministrazione, giungere alla stipula dei contratti integrativi, allineando gli accordi all’anno in corso. E’ altrettanto importante per la nostra organizzazione sindacale trovare delle soluzioni per altri due importanti argomenti che interessano il personale: la chiara definizione delle regole per la proroga dei contratti a tempo determinato e la soluzione all’annoso problema dei passaggi di livello per il personale tecnico-amministrativo (art. 54 del CCNL).

Nello specifico per il personale precario, durante l’incontro dell’11 maggio si era pattuito che ci sarebbe stato un ulteriore incontro con tabelle alla mano, in cui si sarebbe valutata la situazione complessiva del personale precario: anni di precariato, profili interessati, fondi utilizzati nella stipula dei contratti a TD (fondi interni, overhead o fondi esterni), reale programmazione del fabbisogno in relazione ai pensionamenti dei prossimi anni con la normativa in essere. Anche per questo argomento, dopo oltre un mese, nessun incontro è stato programmato. Ricordiamo inoltre che il CCNL (art. 31 CCNL del 6 aprile 2006) prevede che l’amministrazione informi le OO.SS. sullo stato di occupazione del personale con contratto a tempo determinato.

Riguardo ai passaggi di livello del personale tecnico-amministrativo (art. 54), ricordiamo che l’ultima selezione si è svolta nel 2009. Dopodiché a causa delle scelte dell’amministrazione, unite alla legislazione degli anni successivi, non si è più provveduto a fare delle selezioni per i passaggi di livello. Pur riconoscendo che lo scorso anno si è firmato un accordo per l’art 54, l’amministrazione INFN non si è minimamente opposta alla decisione della Funzione Pubblica di non autorizzare la rimodulazione della pianta organica, nonostante ci fossero validi motivi per farlo, non da ultimo l’autonomia dell’Ente di gestire secondo le proprie esigenze la distribuzione nei vari profili il personale, aggiunto al fatto che da oltre sei anni non vengono svolti i passaggi di livello. Ad oggi è impensabile accettare che dopo sei anni siano solo sei le posizioni disponibili.

Essendo all’odg dell’incontro del 24 giugno pv l’informazione sul Piano triennale 2015-2017, auspichiamo che attraverso questo strumento si trovi una soluzione condivisa per risolvere il problema dei passaggi di livello per i tecnici e amministrativi che, lo ricordiamo, è stato oggetto di numerose discussioni durante le riunioni dei rappresentanti del personale e che ha visto anche da parte di questi soggetti una chiara presa di posizione nel richiedere una soluzione.

Confidiamo che questa lettera possa chiarire la nostra posizione per avere nell’incontro del 24 giugno delle proposte dall’amministrazione che ci permettano di sottoscrivere degli accordi.

Con l’occasione si porgono cordiali saluti

FLC CGIL

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