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Stazione Zoologica Anton Dohrn: quanto deve aspettare un lavoratore per vedere applicate le sentenze a proprio favore?

Considerazioni sull’efficienza di un EPR nell’ottemperare alle sentenze che riconoscono il diritto alla ricostruzione di carriera.

03/03/2021
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Quanto deve aspettare un lavoratore per vedere applicate le sentenze emesse dai giudici a proprio favore e quanto tempo occorre al suo datore di lavoro, in questo caso la Stazione Zoologica Anton Dohrn, per onorarle?

A più di 24 mesi dalle sentenze (gennaio 2019) che danno ragione a due lavoratrici che erano state costrette a ricorrere al giudice del lavoro per vedersi riconosciuta la ricostruzione di carriera, gli effetti non si sono ancora concretizzati. Anzi, in maniera del tutto incomprensibile, l’amministrazione invece di provvedere immediatamente al nuovo inquadramento delle lavoratrici interessate, continua a rinviare l’applicazione delle sentenze chiedendo a più riprese la documentazione finalizzata alla verifica dell’attività svolta in passato, spostando surrettiziamente il termine del periodo di osservazione utile alla ricostruzione della carriera: una volta il 31 marzo 2020, ora il 28 febbraio 2021. E adesso un’ulteriore richiesta: L’ENTE PRETENDE ANCHE LE VERSIONI IN INGLESE. Quale coerenza di tutto ciò con la sentenza da applicare?

Ancora, nel confermare l’inerzia di questa amministrazione nell’ottemperare alle sentenze, non possiamo non sottolineare come tale inerzia riguardi anche le proprie determinazioni. Infatti, nonostante lo stesso CdA della Stazione A. Dohrn con la delibera n. 4 del 23 marzo 2019 si sia mostrato favorevole alla ricostruzione delle carriere, riconoscendo ed estendendo tale diritto affermato con le sentenze su menzionate a tutto il personale precario che a vario titolo aveva svolto la propria attività lavorativa presso la stazione, una scelta che abbiamo apprezzato ma che non era affatto scontata, ancora oggi non è riuscita a completare l’applicazione della propria Delibera.

Tutto questo è incomprensibile per un’amministrazione che si fregia di essere all’avanguardia nel panorama degli Enti pubblici di ricerca e non può permettersi di essere ancora inadempiente dopo 24 mesi dalle pronunce dei giudici di merito. Non se lo può permettere nei confronti dei suoi lavoratori tutti e della Carta Europea che dice di voler applicare nella sua interezza.

Si dia immediata esecuzione delle sentenze in questione e attuazione alla Delibera n. 4 del 23 marzo 2019, senza ulteriore rinvio!

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