26 Maggio 2000: Sciopero del personale della scuola
Il MAE continua a disconoscere i principi innovativi e i "valori" contenuti nelle recenti leggi approvate dal Parlamento a sostegno della contrattazione nel settore pubblico
Il MAE continua a disconoscere i principi innovativi e i "valori" contenuti nelle recenti leggi approvate dal Parlamento a sostegno della contrattazione nel settore pubblico.
La proposta relativa al "tentativo di conciliazione" avanzata dall’ Amministrazione non lascia, infatti, intravedere alcuna volontà di riconoscere che la sede naturale per definire la questione dell’invio e della permanenza all’estero è rappresentata dal contratto. Restano pertanto ferme e fortemente attuali le motivazioni politiche dello sciopero del 26.5.2000.
La nostra Organizzazione dichiara confermate le seguenti scelte:
- la destinazione e la permanenza del personale della scuola all’estero è regolamentata dagli istituti contrattuali previsti dall’ "accordo successivo" dell’ 11.12.96 e dalla "sequenza contrattuale" del 24.2.2000;
- il contenuto dei commi 1 e 2 dell’art. 9 dell’atto Senato 4149-C (ormai legge) verrà raccordato con le attuali disposizioni contrattuali in occasione delle loro normali scadenze considerato che esso contenuto, si riferisce a personale di ruolo in servizio nelle scuole metropolitane e tenuto conto che, sia il CCNL 1998/2001 che la legge stessa, prevedono una proroga (quella della legge, come pare, addirittura più consistente) delle vigenti graduatorie permanenti;
- in occasione del prossimo rinnovo del contratto la materia verrà nuovamente "rivista" utilizzando le sedi di confronto e di contrattazione previste.
La riuscita dell’azione di lotta del 26 c.m. potrà, nella fase attuale, essere "utilizzata" anche affinché il MAE non assuma interpretazioni soggettive che compromettano la prossima contrattazione e il rinnovo del contratto.
Si chiede ai responsabili nazionali il massimo impegno e al personale della scuola in servizio all’estero la massima partecipazione.
Roma, 20 maggio 2000