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Accordo Stato-Regioni sulla sicurezza

L’accordo sottoscritto tra Stato e Regioni del 21 dicembre 2000 interessa da vicino il mondo della scuola per due ragioni

08/02/2001
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L’accordo sottoscritto tra Stato e Regioni del 21 dicembre 2000 in occasione della Conferenza tra le due istituzioni rappresenta sicuramente un primo passo per l’applicazione degli impegni assunti dal Governo a seguito di Carta 2000. In particolare l’accordo interessa da vicino il mondo della scuola per due ragioni di motivi.

La prima perché all’interno delle risoluzioni vengono previsti, a livello territoriale, momenti di formazione specifica e di informazione rivolte in primo luogo alle nuove figure introdotte dal D.Lgs. 626/94, quali appunto i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i responsabili del servizio di prevenzione, gli addetti al servizio di prevenzione. Come pure vengono previsti momenti di raccordo tra i vari soggetti che a livello territoriale hanno competenza in materia di sicurezza. Il che vuol dire la possibilità, sempre a livello territoriale, che finalmente è possibile realizzare compiutamente quelle sinergie necessarie per realizzare gli interventi necessari per una scuola sicura, anche attraverso un rilancio degli organismi paritetici territoriali.

In secondo luogo l’accordo rilancia, con la possibilità di intese territoriali, il progetto di Carta 2000 che investe direttamente il mondo della scuola, nella sua veste istituzionale, affinché si realizzino a partire dalla scuola dell’obbligo e successivamente nell’apprendistato e nella formazione professionale interventi formativi rivolti alle giovani generazioni in tema di sicurezza. In questo senso sarà fondamentale realizzare effettivi momenti di raccordo proprio perché saranno chiamati a pronunciarsi in merito le stesse scuole dell’autonomia che dovranno predisporre, all’interno del Pof, percorsi formativi specifici.

L’accordo infine diventerà operativo con uno specifico atto di indirizzo, che deve essere emanato entro novanta giorni dalla data dell’accordo, da parte del Ministero del Lavoro, che esercita funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, in cui verranno individuate le linee di programmazione generale, gli indirizzi e gli obiettivi strategici.

Roma, 8 febbraio 2001