Al Ministro Carrozza chiediamo: in Italia la scuola è per tutti i cittadini?
La famiglia di un ragazzo disabile viene sconsigliata di iscrivere il proprio figlio alla scuola superiore.
Il valore della diversità come apporto collettivo alla società è stata una conquista lenta che ha avuto un grande abbrivio dalla scuola pubblica, aperta a tutte le cittadine e i cittadini: nella classe le differenze hanno contribuito alla crescita umana, culturale, relazionale di tutti gli studenti. Non sempre è semplice e non lo è stato. I tagli alle risorse delle scuole hanno compromesso le conquiste di anni, ma nella compromissione la scuola non può perdere il suo mandato costituzionale di essere garante di pari opportunità. Chi lavora nella scuola non può usare i tagli come scusa per giustificare la mancata accoglienza di alunni con difficoltà, ma deve combattere quei tagli, perchè l’accoglienza è un atto dovuto.
Leggere su un quotidiano che un ragazzo promosso con 10 e lode all’esame di terza media non trova posto in una scuola superiore, perché la sua diversità fisica (e non cognitiva) rappresenta un ostacolo nell’apprendimento impensierisce: la scuola piegata da anni di attacchi non è più in grado di riflettere sulla propria missione, di difendere le conquiste frutto delle buone pratiche di anni di accoglienza, di contrastare l’ideologia dell’esclusione che la cultura dell’ultimo ventennio ha profuso a piene mani.
La FLC CGIL chiede al Ministro Carrozza un impegno nella difesa della scuola di tutte e di tutti che si concretizzi nella ricerca di risorse di organico e che restituiscano alle scuole martoriate dai tagli la sicurezza deontologica del loro agire.